Ultimo aggiornamento alle 6:58
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

La decisione

Rifiuti alla discarica Columbra, il Tar annulla l’ordinanza regionale

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso del Comune di Crotone e dell’Ato pitagorico. Voce: «Sentenza che farà giurisprudenza»

Pubblicato il: 24/03/2022 – 16:24
Rifiuti alla discarica Columbra, il Tar annulla l’ordinanza regionale

CROTONE L’ordinanza contingibile e urgente, con cui il Presidente della Regione Calabria, nell’estate scorsa, ha disposto i conferimenti dei rifiuti provenienti dalla provincia di Cosenza presso la discarica di località Columbra, a Crotone, è illegittima. A statuirlo è stato il Tar della Calabria, con sentenza depositata il 24 marzo 2022, accogliendo due ricorsi, uno proposto, a tutela della salute pubblica, dal Comune di Crotone e dall’Ambito territoriale ottimale-Rifiuti di Crotone (che riunisce i 27 Comuni crotonesi), rappresentati e difesi dall’avvocato Gaetano Liperoti, e l’altro proposto dalla società Sovreco s.p.a., proprietaria dell’impianto, a tutela di interessi imprenditoriali, con gli avvocati Nico Moravia, Tommaso Filippo Massari e Veronica Anna Tedesco.

La vicenda

La questione, nel luglio scorso, aveva fatto saltare dalla sedia i sindaci del Crotonese, che intrapresero forme di protesta alla notizia che la Regione Calabria avesse nuovamente individuato, come soluzione all’emergenza rifiuti estiva, la discarica privata di Crotone come impianto dove smaltire rifiuti urbani provenienti da mezza Calabria.

La decisione

Il Tar ha chiarito che «condizioni per l’adozione dell’ordinanza contingibile ed urgente sono la sussistenza di un pericolo irreparabile ed imminente, non altrimenti fronteggiabile con i mezzi ordinari apprestati dall’ordinamento, la provvisorietà  e la temporaneità  dei suoi effetti e la proporzionalità del provvedimento; non è, quindi, legittimo adottare ordinanze contingibili ed urgenti per fronteggiare situazioni prevedibili e permanenti o quando non vi sia urgenza di provvedere, intesa come assoluta necessità di porre in essere un intervento non rinviabile, a tutela della incolumità pubblica».
La sentenza ha annullato l’ordinanza presidenziale n. 46/2021, nonché i relativi provvedimenti attuativi adottati dal Direttore generale del Dipartimento Tutela dell’ambiente ed ha condannato la Regione Calabria al pagamento delle spese in favore dei ricorrenti.

Voce: «Restituisce dignità ai poteri di gestione dei rifiuti»

«La sentenza del TAR Calabria è destinata a fare giurisprudenza ed a restituire dignità al sistema di riparto dei poteri in tema di gestione dei rifiuti». Questo il commento del sindaco di Crotone Vincenzo Voce alla sentenza del Tar Calabria che aggiunge: «segna uno spartiacque fondamentale rispetto al passato in quanto sancisce che la Regione, residualmente a tutt’oggi titolare – nonostante l’istituzione delle ATO – di un potere di regolazione e programmazione sul territorio regionale dell’assetto gestionale sul ciclo dei rifiuti, non può più pretendere di gestire in regime emergenziale ed a colpi di ordinanze le politiche in materia di conferimento dei rifiuti su parte dei territori, mediante decisioni in molti casi irrazionali».
«Lo avevamo sostenuto per primi e con veemenza nell’imminenza dell’emanazione di un’ordinanza illogica – ha detto ancora il sindaco – che sanciva lo sproporzionato contributo del nostro territorio in termini di abbancamento di rifiuti e abbiamo chiesto ai giudici di porre un freno alle condotte della Regione, per troppo tempo protesa a far pagare al territorio crotonese un contributo ingiusto in termini di inquinamento ambientale rispetto ad altre parti del territorio regionale.
In pieno recepimento delle nostre tesi, il TAR, con una sentenza dei cui principi potranno beneficiare tutti i Comuni, sancisce che la Regione non può utilizzare poteri straordinari in presenza di situazioni ampiamente prevedibili e deve perciò imporre ai territori, per il tramite delle ATO, l’attuazione di quel programma di interventi che ha messo nero su bianco da ormai quasi tre anni, destinato a far rientrare la gestione del ciclo dei rifiuti in una condizione di normalità, ma che continua a non essere attuato».
«Piuttosto – ha concluso Voce – ora che un giudice ha sancito l’illegittimità di questo modus procedendi e che la Regione ha perso tale fondamentale strumento di risoluzione ad horas delle problematiche ambientali sul territorio regionale, sarebbe il caso di interrogarsi sulla effettività del vigente sistema che governa la gestione del ciclo dei rifiuti, il quale continua a palesare limiti sempre più consistenti».

Il legale: «Scongiurare che si ripetano simili scelte»

«La questione – afferma l’avvocato Gaetano Liperoti – venne in parte sopita con un “correttivo” adottato dalla stessa Regione che ridusse i costi di smaltimento, ma il danno ambientale in termini di volumi consumati nella discarica crotonese si era ormai prodotto. E così, all’udienza del 19 gennaio scorso, abbiamo insistito, come Comune e Ato-Rifiuti di Crotone, perché venisse accertata l’illegittimità di un provvedimento che viola i principi di autosufficienza e di prossimità, fissati dal Codice dell’ambiente. Anche al fine di scongiurare che simili scelte vengano reiterate in futuro e affinché la Regione si attivi, anche sostituendosi agli Enti inadempienti, perché il sistema di smaltimento rifiuti in Calabria sia territorialmente equilibrato».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x