TORINO Irreperibile dallo scorso dicembre, la guardia di finanza ha arrestato nelle campagne di Caulonia (Reggio Calabria) un latitante di origini calabrese, ma con interessi economici e imprenditoriali radicati nel Torinese. L’uomo era ricercato nell’ambito dell’indagine della procura di Torino “Cavallo di Troia”, che aveva permesso alle fiamme gialle di individuare a Carmagnola (Torino) tre società del settore edilizio ritenute al servizio della ‘ndrina Bonavoto e di eseguire otto misure cautelari e il sequestro di 2,5 milioni di euro.
Il latitante è gravemente indiziato di concorso in associazione per delinquere di stampo mafioso e di reati di natura economica e tributaria. Con gli altri otto indagati avrebbe gestito le tre imprese, anche tramite l’utilizzo di prestanome, forte dell’appoggio fornito dalla cosca in grado di garantire importanti commesse per la realizzazione di opere nonché la “protezione” in caso di difficoltà.
L’operazione ha inoltre consentito di delineare un modus operandi connotato da continuative e sistematiche condotte caratterizzate dal depauperamento dei patrimoni aziendali, lasciando da un lato le imprese in una situazione di completa spoliazione delle risorse, anche destinate al pagamento di stipendi e contributi dei dipendenti e, dall’altro, destinando parte dei profitti dei reati perpetrati alla criminalità organizzata.
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