Intelligenza artificiale tra rischi e opportunità. Il gruppo interparlamentare a Cosenza
«Migliori servizi, aiuti ad imprese e Pa. Attenzione alla protezione dei dati». Al Corriere, ne parlano i parlamentari Fusacchia, Orrico e Bruno Bossio

COSENZA Quali sono le opportunità e quali i rischi dell’intelligenza artificiale? Quale l’impegno dell’Italia considerato che in Europa è in discussione il regolamento sull’IA? Il gruppo Interparlamentare sull’Intelligenza Artificiale, rappresentato dal parlamentare e coordinatore Alessandro Fusacchia, fa tappa a Cosenza, a Palazzo dei Bruzi. L’iniziativa è legata al tour italiano promosso in collaborazione con la prestigiosa rivista Fortune Italia. Presenti anche la deputata del Movimento 5 Stelle, Anna Laura Orrico – membro del gruppo Interparlamentare IA e la collega del Pd, Enza Bruno Bossio. Ad aprire i lavori l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e agli Attrattori culturali, Rosario Varì.

Opportunità e rischi dell’IA
Secondo la definizione impiegata in studi del Parlamento europeo l’intelligenza artificiale (IA) è «l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività; tali caratteristiche consentono all’IA la comprensione del proprio ambiente, l’elaborazione di ciò che viene percepito e l’individuazione di soluzioni per un obiettivo specifico». Secondo Fusacchia: «L’intelligenza artificiale può essere una grande occasione, ma dobbiamo assicurarci che come ogni innovazione si sviluppi al servizio dei cittadini contribuendo a ridurre, non amplificare, le disuguaglianze». «Per questo abbiamo creato l’intergruppo parlamentare sull’Intelligenza Artificiale», racconta al Corriere della Calabria. «E’ una tecnologia che procede velocemente e in grado di processare un’enorme mole di dati in tempi rapidi. E’ anche invasiva, ma detto questo sono diverse le ragioni per governare l’IA come si fa con tutti i progetti tecnologici». Tra le opportunità il miglioramento della qualità dei servizi, la migliore comprensione delle esigenze a cui devono rispondere le imprese, lo Stato e i Comuni. Da un lato, c’è l’innovazione e dall’altro il tema della difesa dei diritti fondamentali. «Le istituzioni servono a questo, a bilanciare», conclude Fusacchia.

Di opportunità e di rischi hanno parlato anche le parlamentari calabresi Orrico e Bruno Bossio. «Una tecnologia che consente di snellire i processi e facilitare l’accesso dei cittadini alle Pa e viceversa aiutare la stessa Pubblica Amministrazione a snellire i processi», sostiene Orrico. Che aggiunge: «E’ utile anche ad intercettare le esigenze dei consumatori, ma è chiaro che vada governata perché non si creino disuguagliane e violazioni dei diritti umani». Di opportunità enormi parla Bruno Bossio: «L’opportunità è la capacità di fare analisi predittive grazie ad algoritmi utilizzati su masse di dati importanti, il rischio è il cattivo utilizzo dei dati stessi».

Il Regolamento sull’IA
Il Parlamento Europeo insieme agli Stati Membri dovranno approvare ed eventualmente modificare il regolamento sull’IA. «Una volt approvato non sarà necessario un ulteriore passaggio legislativo – dice Fusacchia – ma entrerà in vigore da subito, ecco perché l’Italia deve fare la sua parte». Secondo Orrico: «Lo Stato Italiano sta lavorando al regolamento per impegnare le aziende a seguire un codice etico e per garantire ai cittadini il facile accesso alle informazioni necessarie a comprendere il percorso dei dati comunicati». Orrico curerà il parere della Camera dei deputati insieme alla collega Bruno Bossio, che sottolinea: «L’Europa è il primo territorio, a livello globale, a regolamentare qualcosa che nel resto del Mondo è libero da vincoli. Dobbiamo assicurare trasparenza e sicurezza». «L’iter – continua Bruno Bossio – è lungo: la Commissione Europea ha formalizzato il regolamento, i Paesi membri esprimeranno il loro parere e poi il testo dovrà passare l’esame finale del Parlamento». Tra i temi oggetto di discussione, conclude la parlamentare del Pd «la coesistenza tra Gdpr (il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali) e l’IA».
