CATANZARO La mappatura criminale, nel territorio di Catanzaro, «non ha fatto registrare mutamenti significativi» e rimarrebbe salda la presenza dei clan “storici” come i Gaglianesi, nonché quella dei Grande Aracri di Cutro e degli Zingari, «attivi nelle attività usurarie, con la finalità di rilevare attività economiche in sofferenza per acquisirne la gestione diretta funzionale alle attività di riciclaggio dei capitali illecitamente accaparrati».
Il dato emerge dall’ultima relazione della Dia. Nel territorio di Catanzaro continua a mostrare capacità operativa la cosca dei Grande Aracri, operante nel Crotonese, che da tempo ha esteso i propri interessi anche nel nord Italia così come evidenziato nel corso degli anni da numerose inchieste, mentre nel capoluogo «figurano quella dei Gaglianesi e degli Zingari soprattutto nei quartieri a sud della città».
«La persistente operatività della criminalità organizzata nel territorio e la sua capacità di infiltrazione di ogni contesto attraverso la strategia della sommersione – spiega la Dia – è testimoniata dall’operazione “Profilo basso” conclusa il 21 gennaio 2021 della Dia di Catanzaro con l’esecuzione di 50 misure cautelari a carico di appartenenti alle ‘ndrine tra le più importanti della provincia di Catanzaro, Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro, come i Bonaventura, i Grande Aracri, gli Aracri e gli Arena».
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