CATANZARO «La Cisl ritiene non più differibile la rimozione del management dell’Azienda Pugliese Ciaccio di Catanzaro che sembra ignorare norme ed istituti contrattuali e persino vessare gli operatori sanitari anche sul trattamento fiscale. Infatti, già nel mese di novembre l’organizzazione sindacale aveva diffidato l’Azienda, senza ricevere alcun riscontro, sull’erronea applicazione della tassazione ordinaria – che ha determinato un danno economico per il personale – in luogo della tassazione separata sul trattamento accessorio 2018. In questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto la soluzione interpretativa della tassazione separata come prospettata dalla Cisl nell’istanza del 7 febbraio scorso». Lo riferisce Nino Accorinti, della Cisl Medici. «Pertanto – prosegue Accorinti – il sindacato ha già diffidato l’Azienda a rimborsare quanto erroneamente trattenuto ed, in caso di ulteriore omissione del management, promuoverà le istanze individuali di rimborso delle maggiori ritenute non dovute. Ed ancora. Oramai è certo che neppure nel mese di aprile il personale dell’Azienda “Pugliese Ciaccio” riceverà la premialità 2019! Tutto ciò, insieme alle altre inefficienze sia assistenziali che amministrative, è inaccettabile. Infatti, non si può più giustificare da parte di un inadeguato management aziendale il ritardo dell’attribuzione al personale dirigente sanitario della retribuzione relativa ad un accordo decentrato sottoscritto a dicembre 2020. Perfino l’indennità festiva, nella misura prevista dal recente contratto nazionale, è stata sospesa senza alcuna valida motivazione e senza informare le organizzazioni sindacali, mentre ancora non sono stati attribuiti gli emolumenti del mese di dicembre dei dirigenti medici autorizzati all’attività professionale intramoenia. Le risorse dei fondi contrattuali della dirigenza sono state “distratte” per altre finalità? Ancora riprovevole ed ambiguo – prosegue la Cisl Medici – è il comportamento del commissario Procopio che persevera nel lasciare dopo oltre due anni un “referente esterno” a capo del Dipartimento Onco-Ematologico malgrado la presenza di tre direttori di struttura complessa ed in violazione dell’art. 22 del Ccnl 2016-2018. L’incarico di direttore del Dipartimento non viene assegnato perché “destinato” ad altro? Cosa si cela tra “referente” e Commissario, visto il perdurare della condotta contestata? Sarà l’autorità giudiziaria a valutare la presenza o meno di eventuali illeciti».
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