Elon Musk mette le mani su Twitter, accordo da 44 miliardi
Il Wall Strett Journal anticipa l’operazione. L’uomo più ricco del Pianeta acquisirà uno dei social maggiormente influenti

Elon Musk ha raggiunto l’accordo per acquistare Twitter per 54,20 dollari per azione. L’operazione valorizza il social per una cifra pari a 44 miliardi di dollari. Il pagamento agli azionisti sarà in contanti e si tradurrà nell’addio del social a Wall Street dove aveva debuttato nel 2013. L’operazione sarà condotta attraverso un’entità finanziaria interamente controllata dal ceo di Tesla.
In una nota, il nuovo leader ha spiegato che «la libertà di parola è il fondamento di una democrazia funzionante e Twitter è la piazza della città digitale dove vengono dibattuti argomenti vitali per il futuro dell’umanità».
Il cda di Twitter ha accettato all’unanimità l’offerta da 54,20 dollari per azione presentata da Elon Musk per acquistare il social. «La transazione proposta fornirà un sostanziale premio in contanti e crediamo rappresenti il miglior percorso per gli azionisti di Twitter», si legge in una nota del presidente Bret Taylor.
Le azioni di Twitter sono state riammesse agli scambi a Wall Street dopo l’annuncio dell’accordo. Il titolo della piattaforma fondata da Jack Dorsey è in rialzo del 6,2% a 51,96 dollari, ancora sotto i 54,20 dollari per azione offerti dal ceo di Tesla. Le azioni della compagnia automobilistica di Musk sono invece in calo del 2,2% a 983 dollari.
La notizia era stata anticipata in serata dal Wall Street Journal che aveva dato informazione dell’assenso all’operazione da parte del consiglio di amministrazione della società che cinguetta.
Con l’acquisizione di Twitter, l’uomo più ricco del mondo mette le mani su uno dei social più influenti promettendo di farne la piattaforma della libertà di parola per eccellenza. Una piattaforma in cui molti repubblicani sperano di poter ritrovare presto Donald Trump, cacciato dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio, e di poter contare su un nuovo alleato nella battaglia culturale lanciata in più Stati, e in particolare in Florida sotto la guida dell’aspirante alla Casa Bianca il governatore Ron De Santis.