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FdI sul filo del rasoio: corsa solitaria a Catanzaro tra fibrillazioni regionali e (complicata) ricerca di un candidato sindaco

Ore frenetiche in Fratelli d’Italia: la rosa di nomi per la discesa in campo alle Comunali. La partita si intreccia con gli assetti alla Cittadella

Pubblicato il: 05/05/2022 – 17:33
FdI sul filo del rasoio: corsa solitaria a Catanzaro tra fibrillazioni regionali e (complicata) ricerca di un candidato sindaco

CATANZARO Un partito sul filo del rasoio. La corsa solitaria che si sta profilando alle elezioni comunali di Catanzaro è al momento una grande incognita per Fratelli d’Italia. Lo smarcamento dal resto del centrodestra, che si è posizionato nell’aggregazione che candida sindaco l’ex Pd Valerio Donato, è operazione che, per quanto voluta – qualcuno dice addirittura pretesa – dai vertici nazionali del partito a iniziare dalla leader Giorgia Meloni, è complicata, piena di incognite e irta di ostacoli, perché è vero che a livello nazionale Fratelli d’Italia non sempre seguirà gli alleati alle prossime Amministrative ma è anche vero che la partita di Catanzaro ha risvolti piuttosto seri anche sullo scacchiere regionale, sull’asse Cittadella-Palazzo Alemanni.
Del resto, è stata abbastanza significativa la presa di posizione “a caldo” del governatore Occhiuto dopo aver appreso della possibilità di una candidatura a sindaco per FdI dell’attuale assessore regionale al Personale Filippo Pietropaolo: «Gli farei i migliori auguri, resterebbe assessore ma gli toglierei le deleghe», ha detto in sostanza un Occhiuto apparso piuttosto contrariato ai giornalisti che lo incalzavano. Per questo e non solo per questo Fratelli d’Italia sta vivendo ore non facili, anche perché all’interno del partito a livello regionale in molti non vedrebbero affatto di buon occhio la scelta di andare in autonomia a Catanzaro, e per vari ordini di motivi.

I tre motivi per evitare la corsa in solitario

Il primo è che si sgranerebbe il fronte unitario del centrodestra che non più tardi di sei mesi fa ha trionfato alle Regionali, il secondo è la preoccupazione che gli equilibri consolidati alla Cittadella e a Palazzo Campanella e i “buoni uffici” del partito con lo stesso Occhiuto possano essere “stressati” dall’esito delle Comunali di Catanzaro (e la prima reazione di Occhiuto sotto questo aspetto è piuttosto indicativa del clima…), il terzo è il rischio, connaturato alla corsa in solitaria, di un clamoroso flop elettorale nel capoluogo, che potrebbe avere contraccolpi imprevedibili. Sono tutte valutazioni ben presenti allo stato maggiore dei meloniani di Calabria, guidato da Wanda Ferro. Ma a quanto si fa intendere da fonti accreditate, a Roma i plenipotenziari di Fratelli d’Italia non avrebbero inteso ragioni: a Catanzaro si va da soli, non si possono seguire gli alleati nell’abbraccio a un candidato sindaco, come Donato, che ha una storia e un profilo di sinistra, senza considerare che anche a livello nazionale FdI non segue la corrente generale.

Una rosa di cinque nomi per evitare la candidatura di un big

Su questi elementi di riflessione si è saldata la scelta autonomista alle Comunali di Catanzaro, una scelta chiaramente identitaria. In più, Roma – sempre secondo fonti accreditate – avrebbe insistito affinché il candidato sindaco fosse un big: da qui il nome di Pietropaolo ma anche un forte pressing sulla stessa Wanda Ferro. Quasi superfluo dire dei dubbi (peraltro giustificati e giustificabili) sia di Pietropaolo sia della stessa Ferro. Nelle ultime ore tuttavia le trattative tra il coordinamento regionale e i leader nazionali di FdI avrebbero registrato un passo in avanti, nel senso che il partito avrebbe dato il via libera per la candidatura di un dirigente che magari non è un big purché abbia l’identikit giusto per una battaglia di identità quale quella che si profila a Catanzaro. I nomi che si rincorrono sono tanti, dall’ex presidente del Consiglio comunale Rino Colace al sindacalista Pierpaolo Pisano, da Giorgio Arcuri all’avvocato Saverio Loiero (che già era stato proposto da FdI quale candidato sindaco dell’intero centrodestra, venendo però affossato dai veti incrociati), per arrivare a Emanuela Altilia. Insomma, si cerca chi è disposto ad immolarsi per la causa, e anche per questo è una ricerca complicata.

L’avvicinamento a Fdi di Coraggio Italia

Certo, non schierare un nome di grido e di peso è sicuramente un azzardo, ma il senso della sfida è anche questo, e probabilmente – osserva più di un analista – è anche il modo migliore per non compromettere anzitutto a livello regionale i rapporti con gli alleati storici come Forza Italia (e Occhiuto) e la Lega, che invece sono schierati con Donato. Ovviamente, gli osservatori politici rimarcano la difficoltà insita in una corsa solitaria, difficoltà già nel trovare buoni candidati al Consiglio comunale, soprattutto se dovesse andare da tutt’altra parte (sempre in direzione Donato) il grosso della folta pattuglia di “Venti da Sud” che fa riferimento al consigliere regionale FdI Antonio Montuoro (che comunque resta orgogliosamente “fedele alla linea” di partito). Anche per questo i meloniani starebbero facendo un giro di orizzonte per trovare alleati che rendano meno solitaria la corsa catanzarese: nelle ultime ore si vocifera di un forte avvicinamento a FdI di Coraggio Italia, che ha resistito alla “sirena” Donato. (a. c.)

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