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Crotone, i fondi per l’alluvione fanno litigare Barbuto e Voce

Finisce l’idillio tra la parlamentare M5S e il sindaco. Scontro sulle procedure per il risarcimento di cittadini e ditte coinvolti

Pubblicato il: 08/05/2022 – 14:11
Crotone, i fondi per l’alluvione fanno litigare Barbuto e Voce

CROTONE Finisce l’idillio tra la parlamentare pentastellata Elisabetta Barbuto e il sindaco di Crotone, Enzo Voce. Nell’estate del 2020 Barbuto si era spesa pubblicamente per candidare Voce a sindaco, nonostante il suo partito avesse un proprio candidato. Tra i due c’era e c’è stato, per un lungo periodo, intesa politica che, sembra, essersi inclinata. Argomento del contendere è stato il ritardo registrato nella distribuzione dei fondi che la Regione Calabria ha destinato a Crotone per i danni alluvionali dell’autunno 2020. Barbuto accusa l’amministrazione comunale di essere responsabile di questo ritardo. In una nota la parlamentare punta il dito contro l’amministrazione che «negli ultimi giorni» si è occupata di tutto («riapertura del Castello ai fuochi d’artificio per la ricorrenza della festa della Madonna di Capocolonna, ma anche alla futura presenza di Vladimir Luxuria e, non ultimo, la realizzazione dell’affresco di Jorit nel quartiere dei 300 alloggi»), tranne del «dramma dei cittadini e degli imprenditori che hanno subito danni consistenti a causa degli eventi alluvionali del novembre del 2020 e che aspettano, inutilmente, la corresponsione di quanto già stanziato e disponibile da parte della struttura commissariale ovvero dalle strutture comunali nella loro qualità di soggetti attuatori». Le pratiche presentate per i danni sono circa 250 (144 attività produttive e il resto famiglie). «Sono in contatto e ho incontrato diverse volte, in questi ultimi mesi, – scrive Barbuto – i rappresentanti dell’Associazione alluvione 2020 “dal giorno dopo” e siamo riusciti a fare un quadro completo della situazione anche grazie ai precisi riscontri forniti dalla sottosegretaria al ministero del Sud Dalila Nesci e dalla Protezione civile nazionale e regionale».
«Vorrei, quindi, ricordare – aggiunge – che con delibera del Consiglio dei ministri del 12 febbraio 2021 sono stati stanziati all’uopo 8 milioni di euro, già trasferiti sulla contabilità speciale del Commissario delegato ossia del presidente della Regione Calabria. Sulla stessa contabilità speciale è stata trasferita la prima tranche, pari al 50% dell’ulteriore importo di 3 milioni e 140 mila euro stanziato il 15 febbraio 2022 dal CdM, per fare fronte alle esigenze di sostegno dei privati e delle attività economico produttive mentre l’ulteriore 50% verrà accreditato dopo avere ricevuto l’attestazione da parte del commissario dello stato di attuazione degli interventi finanziati». I soldi sono arrivati, ma non è “tutto a posto” perché il «Comune di Crotone sostiene di dovere ancora istruire le pratiche per l’erogazione dei fondi e rinvia, sine die, i cittadini e gli imprenditori, giunti ormai al limite dell’umana sopportazione». Dal canto suo il Comune fa notare che ci sono delle incongruenze nelle domande presentate dagli aventi diritto, quali ad esempio alcune richieste sono state presentate oltre i termini previsti. Sulla specifica questione, Barbuto scrive: «Risulta, invece, che le varie istanze sono già state oggetto di una accurata ricognizione e istruzione da parte degli uffici comunali nell’immediatezza degli eventi e l’unico onere che spetterebbe ora agli stessi uffici comunali sia quello di correggere eventuali errori materiali o integrare la documentazione prodotta, già inviata dal Comune alla Regione nel luglio 2021». La parlamentare sollecita, quindi, il Comune a «procedere speditamente alle ulteriori operazioni per erogare concretamente le somme tralasciando, per un po’, le operazioni di maquillage esteriore della città in favore di interventi radicali di reale riqualificazione e di miglioramento della vita dei cittadini». L’attacco contro l’amministrazione continua, perché Barbuto chiede anche che vengano immediatamente distribuiti i 600.000 euro, frutto di una raccolta di fondi effettuata all’epoca dell’alluvione in favore dei soggetti che avevano subito danni. «Coloro in cui favore era stata promossa, ancora oggi, – scrive – non hanno visto un euro» e «inevitabilmente, tutti coloro che hanno spontaneamente e concretamente manifestato all’epoca la loro solidarietà chiedono oggi di dare conto dell’utilizzo delle somme versate». Concludendo Barbuto si chiede come mai non sia «possibile che la stessa celerità con la quale si è proceduto per stanziare i fondi per la realizzazione dell’affresco, che andrà ad abbellire un quartiere crotonese, non si possa adottare per venire incontro alle esigenze di tutti coloro che aspettano da troppo tempo il ristoro per i danni dell’alluvione».

La replica di Voce non si è fatta attendere

«Dispiace constatare che esternando, come spesso accade, – scrive Voce – la politica tende a creare un unico frullatore mescolando tutto, da Jorit alla festa della Madonna, e finisce per fare confusione fornendo una cattiva informazione ai cittadini». «E’ il recente caso delle dichiarazioni dell’on. Barbuto – aggiunge – che, passando di palo in frasca su una serie di argomenti che nulla hanno a che vedere con il reale senso della problematica, ci riferiamo ai danni subiti da cittadini ed imprenditori dopo l’alluvione del novembre 2020, non rende un buon servizio a quanti sono interessati alla stessa». La partita dei fondi dell’alluvione, secondo il chiarimento del sindaco, è stata affidata ad una “task force intersettoriale”, appositamente costituita. Sempre secondo Voce, nella gestione delle pratiche non ci sarebbero ritardi addebitabili al Comune che «da subito si adoperò, sia alla verifica tecnica sia a quella istruttoria, per quanto riguardava le sue competenze, trasmettendo alla Regione le relative pratiche per il riconoscimento del danno subito da parte degli aventi diritto». Questa operazione «è stata fatta in tempi celerissimi. Se sono trascorsi due anni affinché si arrivasse allo stanziamento dei fondi – sottolinea Voce – non è certo da imputare all’amministrazione ma al Governo che, come prevede la legge, deve procedere al riguardo». Barbuto, quindi, avrebbe dovuto «indirizzare» i suoi rilievi «prima agli organi preposti». Secondo Voce «la procedura che viene chiesta al Comune dalla Regione non è certo di natura meramente esecutiva. Le pratiche che sono arrivate al Comune dall’ente regione, così come ha valutato in prima istanza la task force comunale, presentano alcune incongruenze che mettono a rischio l’esecutività delle stesse ed allo stesso tempo il ristoro per gli stessi aventi diritto».
Concludendo, scrive: «Non abbiamo ritenuto aggiungere al danno subito dai cittadini anche la beffa di non poter accedere al risarcimento».

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