CATANZARO Sono ore frenetiche e parecchio tese dentro Fratelli d’Italia. La scelta di candidare a sindaco di Catanzaro la leader regionale e una delle leader nazionali del partito – è anche vicecapogruppo alla Camera – Wanda Ferro starebbe creando, secondo quanto riferiscono fonti accreditate, un vero e proprio tsunami tra i meloniani calabresi. Nella pancia del partito a livello regionale si fa fatica a trattenere la preoccupazione per una decisione che sul piano politico apre scenari imprevedibili, anche perché la corsa solitaria e la battaglia identitaria che Fratelli d’Italia si appresta a fare a Catanzaro sarà sì entusiasmante e risponde anche a una comprensibile e giustificata logica nazionale di marcare le differenze con gli alleati del centrodestra ma è chiaramente un azzardo.
Secondo quanto si apprende, all’interno del gruppo regionale, nei contatti tra i big di FdI emergerebbe plasticamente il timore di ricadute negative che la sfida di Catanzaro può avere sullo scacchiere regionale: «Come facciamo a motivare al governatore Occhiuto e alle altre forze del centrodestra una strada che confligge chiaramente con l’assetto che alle Regionali di ottobre hanno portato alla conquista della Cittadella?». «Come si fa a giustificare il fatto che a Catanzaro siamo in competizione con la coalizione che, seppur mascherata dietro simboli non ufficiali, con Forza Italia, Lega e Udc sostiene un altro candidato sindaco (Valerio Donato)?». Questi gli interrogativi che stanno rimbalzando nelle interlocuzioni dei meloniani. Insomma, in molti settori di Fratelli d’Italia si paventa che le Comunali di Catanzaro, e magari un flop complessivo di tutti, non solo di FdI (l’eventuale ballottaggio è un’incognita rischiosa), possano rimettere completamente in discussione gli equilibri faticosamente raggiunti alla Cittadella e a Palazzo Campanella. Valutazioni che sarebbero state portate all’attenzione della stessa Ferro e soprattutto all’attenzione dei vertici nazionali di Fratelli d’Italia, a partire dalla leader Giorgia Meloni, ma dallo stato maggiore romano dei meloniani non avrebbero inteso sentire ragioni, spiegando alla pattuglia calabra che a Catanzaro non si può sostenere un candidato come Donato che ha una storia antitetica a FdI nemmeno se con lui ci sono già Lega e Forza Italia.
Fino all’ultimo i plenipotenziari del partito regionale, una volta preso atto del “muro” della Meloni, hanno confidato nella discesa in campo a Catanzaro di un volto di FdI non di primissima fascia, autorevole sì ma non tale da alterare gli equilibri interni ed esterni al partito, e il nome di Rino Colace andava in questa direzione, ma dopo il ritiro di Colace è sembrato evidente che altra exit strategy non c’era se non schierare la leader regionale del partito, che ha deciso di sacrificarsi con una forte e sofferta scelta politica (comunque molto apprezzata all’interno di FdI) e adesso rischia in prima persona con un gesto che ha persino dei tratti di autentico eroismo mettendo gli interessi di partito prima di quelli personali. Il fatto però è proprio che una candidatura a sindaco come quella della Ferro, che è la coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, ha chiaramente un peso specifico e politico ragguardevole: sotto sotto la preoccupazione tra i meloniani è che questa mossa possa alterare i rapporti di forza nella coalizione e compromettere le postazioni al momento occupate da FdI alla Regione (in primis due assessorati, uno dei quali esterno, due presidenti di importanti Commissioni al Consiglio), oltre a creare un bel po’ di stress all’intera coalizione.
Insomma, all’interno di Fratelli d’Italia c’è un bel po’ di subbuglio, oltre a qualche strizzata d’occhio ad altri partiti, soprattutto a Forza Italia, che potrebbero diventare attrattivi se la situazione precipitasse, e anche qualche posizione particolarmente scomoda, oltre quella della Ferro, come la posizione del consigliere regionale e presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Campanella Antonio Montuoro, che è rimasto fedele alla linea ma che rischia di perdere quasi tutto il proprio gruppo, confluito nell’aggregazione “Venti da Sud”, i cui componenti sono già orientati verso Donato più che verso la Ferro. Ecco perché le Comunali di Catanzaro sono un crocevia anche per la Regione: basti pensare che il centrodestra si presenta diviso in tre, e questo a distanza di nemmeno 8 mesi dal trionfo unitario di ottobre con Occhiuto. Ecco perché già da adesso tutti guardano a cosa succederà dopo il voto nel capoluogo dalle parti del decimo piano della Cittadella. (a. c.)
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