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Operazione internazionale

Maxi frode allo Stato da 440 milioni: catturato il “re dei bonus”

Andrea Leonetti è stato arrestato all’aeroporto di Fiumicino. In carcere a Bogotà la mente dell’organizzazione

Pubblicato il: 28/05/2022 – 14:43
Maxi frode allo Stato da 440 milioni: catturato il “re dei bonus”

BOLOGNA Gli uomini della Guardia di Finanza di Rimini, coordinati dalla Procura Repubblica della città romagnola hanno arrestato – nell’ambito dell’operazione “Free Credit” legata alle frodi sui bonus fiscali contenuti nel “Decreto Rilancio” – due delle persone ai vertici dell’organizzazione smantellata nei mesi scorsi e latitanti in Colombia e Repubblica Dominicana. Si tratta di un commercialista, Roberto Amoruso, e di un imprenditore, Andrea Leonetti, di Barletta, ritenuto “il re dei bonus” che a gennaio nei giorni della maxi operazione in Italia si trovavano in vacanza rispettivamente in Colombia e a Santo Domingo. Sono indagati per la maxi frode da 440 milioni di euro ai danni dello Stato.

L’operazione


Lo scorso gennaio le Fiamme Gialle avevano eseguito 35 misure cautelari e oltre 80 perquisizioni in Emilia Romagna e, in contemporanea, in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto smantellando un sodalizio con base operativa a Rimini, ma ramificato in tutto il territorio nazionale, composto da 56 associati e 22 prestanome, indagati con l’accusa di aver frodato lo Stato italiano per 440 milioni di euro commercializzando falsi crediti di imposta, i cosiddetti bonus, introdotti dal Decreto Rilancio. Solo due indagati erano riusciti a sfuggire: Andrea Leonetti che, allo stato delle indagini, è ritenuto il capo del ramo pugliese dell’organizzazione e ribattezzato dagli inquirenti i ‘Re dei bonus’ e un commercialista, Roberto Amoruso, considerato la mente tecnica della vicenda.
Pochi giorni prima dell’esecuzione dell’ordinanza erano volati a Santo Domingo e in Colombia per una breve vacanza. Rimasti in quei Paesi, sono stati ora arrestati. Nel dettaglio il commercialista e’ stato arrestato all’aeroporto di Medellin, in Colombia ed e’ detenuto nelle carceri di Bogota’ in attesa delle procedure di estradizione mentre quello che e’ considerato il capo del ramo pugliese dell’organizzazione e’ stato fermato a Santo Domingo: aveva con se’ numerosi telefoni cellulari, varie schede telefoniche di diversa nazionalità e oltre dieci carte di credito e denaro contante tra euro, dollari, pesos colombiani e dominicani per circa 6 mila euro.

La cattura

Negli scorsi mesi gli inquirenti della Procura della Repubblica e i finanzieri di Rimini avevano monitorato ogni spostamento delle due persone arrestate e, conoscendo i posti da loro frequentati e le loro abitudini, hanno richiesto al Ministero della Giustizia l’emissione di un mandato di arresto internazionale. Grazie al Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, i dati dei due latitanti sono stati comunicati agli uffici Interpol della Repubblica Dominicana e della Colombia che, supportati da esperti per la sicurezza italiani al lavoro presso le Ambasciate nei due Paesi, hanno attivato le forze di Polizia locali per il rintraccio e l’arresto – ai fini dell’estradizione – delle persone indagate e ricercate. Mentre i commercialista e’ attualmente detenuto nelle carceri di Bogota’, in Colombia, in attesa dell’estradizione, l’altra persona fermata e’ stata espulsa dalla Repubblica Dominicana e imbarcata su un aereo per l’Italia, scortata da due agenti del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. L’ex latitante e’ atterrato domenica scorsa all’Aeroporto di Fiumicino, dove i finanzieri e gli agenti della Polizia di Frontiera della Polizia di Stato, lo hanno formalmente arrestato e condotto in carcere a Rimini

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