Reparti e sale operatorie a norma ma chiusi, vigilanza solo di giorno. Rogliano è un ospedale dimenticato
Visita del nuovo commissario dell’Ao di Cosenza nella struttura. Tante le anomalie di una struttura che potrebbe “aiutare” il sistema

ROGLIANO Il nuovo commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera (Ao) di Cosenza, Gianfranco Filippelli, accompagnato dal sindaco, Giovanni Altomare, e dal dirigente medico Mario Balsano, responsabile del reparto di Medicina generale, ha visitato l’ospedale “Santa Barbara” di Rogliano per una ricognizione sulle potenzialità della struttura, colpevolmente ridimensionata dalle ultime gestioni commissariali. La visita ha fatto emergere una serie di anomalie evidenziate da una nota diffusa dall’amministrazione comunale.
Sedici posti letto e due sale operatorie pronti ma “chiusi” da anni
«È stato possibile – si legge – rilevare la mancata utilizzazione sia dell’intero secondo piano, ristrutturato e arredato a norma, con sedici posti letto, sia delle due sale operatorie, anche queste a norma, praticamente ferme da anni, sia di altri spazi già destinati ad ambulatori (che dovrebbero essere ripristinati, secondo gli impegni assunti dalle precedenti amministrazioni). Sottoutilizzata risulta essere la Radiologia. Grave la mancata riattivazione della Dialisi, che pure non fa parte delle competenze dell’Ao, bensì dell’Asp, a fronte di una situazione di assoluto disagio di pazienti costretti a seguire turni notturni, dalle venti a mezzanotte, nelle strutture di Cosenza».
Ospedale di Rogliano incustodito dalle 15 alle 8 del giorno successivo

«Lo spacchettamento dell’ospedale tra le competenze delle due aziende – ha fatto notare il sindaco – ha creato problemi, anziché risolverli». Inoltre continua a mancare la vigilanza: l’ospedale resta incustodito dalle 15 fino alle 8 del giorno dopo. Le attività sanitarie, come è stato fatto presente, vanno avanti pur in carenza di organico, «con grande spirito di sacrificio di medici e infermieri». «La riutilizzazione delle sale operatorie, che – sostiene il sindaco – potrebbe consentire degenze di due giorni, stando a ipotesi convintamente formulate dalle ultime gestioni dell’Ao, contribuirebbe al decongestionamento dell’ospedale di Cosenza, darebbe le dovute risposte alle esigenze del territorio e, con l’immissione di nuovi medici, favorirebbe nel complesso una turnazione più sostenibile». È stata segnalata la necessità di ripristinare un punto prelievi e uno sportello ticket (stante il fatto che i prelievi ematici non sono prenotabili presso le farmacie). Il commissario si è riservato di analizzare, «con intenti risolutivi», l’intero quadro prospettatogli e di approfondire gli esiti delle sue stesse verifiche. Si ravvisa la necessità di una inversione di rotta, «che – come ha dichiarato Altomare – dia un senso all’avvicendamento commissariale, oggi in capo ad una professionalità di sicuro affidamento».