DRAPIA Della Calabria agricola sorprende ed affascina l’incredibile numero di prodotti agroalimentari che riesce a “sfornare”: è l’effetto più autentico di ciò che viene indicato con il termine biodiversità. I prodotti, con gusti inconfondibili, sono legati ai territori ed a volte nascono sugli stessi terreni.
È il caso della storia che raccontiamo; il contesto è quello della suggestiva costa degli Dei, terreni che letteralmente si tuffano nel mare e che per buona parte dell’anno mostrano i colori e le estensioni della Cipolla Rossa di Tropea. Tecnicamente si tratta di superfici pianeggianti, con scarpate marginali, seguite da terrazzi degradanti verso il mare.
Sulle stesse superfici tra le località di Caria (frazione del comune di Drapia) e il comune di Zaccanopoli, in dimensioni molto ridotte e nel rispetto del principio dell’alternanza tra produzioni, nasce una varietà di fagioli appellati con il termine dialettale di “sujaca”. Inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria, certificato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, questo prodotto è fortemente connesso alle particolari condizioni climatiche della zona, molto più digeribile rispetto ad altri fagioli, si semina nel periodo che va da metà giugno a metà luglio con una raccolta che avviene dal 10 agosto al 15 settembre.
Numeri piccoli dicevamo ma con una grande prospettiva di valorizzazione, soprattutto grazie a quelle realtà, come l’azienda agricola Costa, che ha deciso, con il sostegno del Gal Terre Vibonesi, di essere in prima linea nella produzione di Cipolle Rosse di Tropea ma non dimenticare ed anzi investire nel richiamo all’identità territoriale rappresentata proprio dalla Sujaca.
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