Terme e acqua, blitz della maggioranza con la solita “omnibus”. Occhiuto: dal 15 giugno Sorical completamente pubblica
Ok a 2 emendamenti contestati dall’opposizione. Il presidente: risolto il contenzioso con il fondo tedesco sulla Spa idrica. Rinviate le nomine

REGGIO CALABRIA Un Consiglio regionale nelle previsioni innocuo diventa una prova di forza della maggioranza di centrodestra guidata dal governatore Roberto Occhiuto, che piazza due blitz in tema di terme e di gestione del settore idrico. Lo strumento è l’ennesima legge “omnibus” nella quale, accanto a interventi “manutentivi” di norme del passato e accanto alla norma sui consulenti della Gsa sanitaria, la maggioranza inserisce last minute emendamenti di un certo impatto, che danno consistenza alle politiche annunciate dal presidente Occhiuto su alcuni settori strategici per la regione.
L’opposizione all’attacco: è un colpo di mano
A illustrarli il vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo, di Forza Azzurri, firmatario con il collega di Coraggio Italia Salvatore Cirillo della legge “omnibus”: il primo prevede in buona sostanza che – spiega Caputo – «la Regione intende sviluppare il settore termale utilizzando tutti gli strumenti utili, in particolare il fondo Fondo ex Frif. La Regione, inoltre, intende, attraverso la propria società in house Fincalabra e la propria partecipata Terme Sibaritide Spa, porre in essere tutte le azioni necessarie per la creazione di una rete regionale delle terme che accolga tutte le imprese pubbliche e private operanti nel settore, con l’obiettivo di creare un’offerta omogenea di cura e di servizi turistici». Mentre con il secondo emendamento – prosegue Caputo – «si autorizza la Giunta regionale a provvedere a tutti gli emendamenti di propria competenza all’individuazione di Sorical quale gestore unico ai sensi del dlgs 152 del 2006, dando mandato al presidente della Giunta a sottoscrivere tutti gli atti di propria competenza».
Tuona l’opposizione, che si scaglia contro i due emendamenti (che saranno comunque approvati come tutta la legge nel suo complesso) definendoli in buona sostanza dei “colpi di mano”. Il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua contesta «il fatto che si inseriscono in una legge di tutt’altro contesto temi come terme e Sorical che richiederebbero ben altro approfondimento, e il tutto avviene con emendamenti depositati nemmeno tre giorni fa». Critico anche il capogruppo M5s Davide Tavernise, che contesta a Occhiuto di essere «fermo non solo sulla sanità», e anche Antonio Lo Schiavo di DeMa ha da eccepire sul tema Sorical: «Che fine fa quel debito a monte con il fondo estero? Quali sono i rapporti con il socio privato da definire? Così è cambiato nel frattempo?».
Occhiuto: dal 15 giugno Sorical pubblica e fuori dalla liquidazione
Sul punto, interviene ancora il governatore Roberto Occhiuto, che prova a spegnere il fuoco delle polemiche. «Dò subito una notizia. Il contenzioso con il fondo governativo tedesco è stato risolto. Sorical è una società in liquidazione, che è partecipata da una multinazionale francese. Sulle quote di questa multinazionale c’è un pegno di un fondo governativo tedesco per i crediti della multinazionale rispetto al gruppo bancario. Di questa operazione si parla da anni: l’ostacolo era rappresentato dalla indisponibilità del fondo tedesco. Negli ultimi mesi abbiamo avuto diverse interlocuzioni, in una decisiva al fondo tedesco governativo ho detto: “ho trovato questa società in liquidazione, per me la strada più semplice è farla fallire, se voi ponete un ostacolo non ho difficoltà a farla fallire, dall’altra parte c’è la disponibilità della Regione a investire su Sorical” perché Sorical ha professionalità eccellenti al suo interno, e si può fare un investimento e superare l’attuale situazione nebulosa nel settore idrico. Alle banche abbiamo detto che “o investite sulla prospettiva di rilanciare Sorical e allora il pegno che avete forse vale qualcosa o questo pegno non vale nulla perché sarà su quote di una società che fallisce”, e così abbiamo vinto la resistenza delle banche tedesche. Il closing dell’operazione è il 15 giugno, perché quel giorno è convocata l’assemblea di Sorical ed è previsto che Sorical faccia acquisto di azioni proprie: abbiamo fatto in modo che Fincalabra acquisti azioni proprie a prezzo di un euro dalla multinazionale francese, e come dice l’emendamento entro 18 mesi queste quote dovranno essere liberate dal pegno. Si chiede l’autorizzazione a fare gli atti propedeutici perché – specifica ancora il presidente della Regione – c’è una convenzione tra il socio privato di Sorical e la Regione nella quale le due parti si impegnavano a fare investimenti, che in verità nessuno ha fatto negli anni. Gli atti propedeutici sono infatti necessari a capire i rispettivi obblighi come soci di Sorical, in modo da concludere con una “duel diligence”. Insomma, la notizia positiva è che il problema che era un macigno su Sorical, quello delle banche tedesche, è risolto. Quindi – rimarca Occhiuto – se tutto procede secondo programma, dal 15 giugno avremo Sorical completamente pubblica e soprattutto avremo posto le condizioni per mettere Sorical fuori dalla liquidazione. A quel punto faremo un dibattito in Consiglio regionale per capire se siamo d’accordo tutti, anche l’opposizione, sull’idea del governo regionale di fare una multiutility pubblica che si occupi sia della grande adduzione sia della distribuzione e su come questa multiutility debba coinvolgere la Regione e le autonomie locali, perché io voglio fare un’autorità pubblica partecipata Regione-autonomie: questo sarà materia di discussione nella maggioranza e poi nel Consiglio regionale attraverso il confronto con l’opposizione. Questo il senso dell’emendamento. E si capisce l’urgenza, perché il closing di tutta questa operazione è il 15 giugno».
Rinviate le nomine nel sottogoverno. Opposizione all’attacco
Alla fine passa comunque l’intera legge “omnibus” così come altre proposte di legge introdotte in aula “fuori sacco”, come quella che inserisce altri Comuni come Corigliano Rossano e Lamezia nel Comitato direttivo della nuova Autorità Rifiuti e Risorse idriche. E come da prassi, e da previsioni della vigilia, sono state rinviate, su proposta della maggioranza, le nomine di competenza del Consiglio regionale – una settantina – negli organismi di sottogoverno. Contro il rinvio si professano le opposizioni. Per Mammoliti «il segnale di cambiamento tanto sbandierato anche dal presidente Occhiuto si misura anche dal coraggio di assumere decisioni inedite come quello di non rinviare e di procedere alle nomine». Lo Schiavo (DeMa) a sua volta evidenzia: «In un momento così difficile dobbiamo essere coerenti con quello che diciamo quando diciamo di dare valore alla meritocrazia e di non voler fare più clientele. Non sono favorevole al rinvio, si poteva aprire davvero un riflessione sui curricula. E ancora una volta queste nomine saranno viste come il solito accordo sottobanco, magari tra maggioranza e opposizione. Si poteva dare davvero un segnale di rottura. Tra l’altro noi non siamo nell’ufficio di presidenza e siamo tagliati completamente fuori».
Ferdinando Laghi, capogruppo di DeMa, sostiene: «Come al solito a intenzioni di principio seguono aggiustamenti. Sarebbe stato un rande segnale di cambiamento e credibilità fare le nomine ora». Per la maggioranza parla il capigruppo di Forza Italia, Giovanni Arruzzolo, che conferma la linea del rinvio delle nomine: «Intanto a Lo Schiavo ricordo che i curricula sono già valutati, e non c’è nessuna spartizione tra maggioranza e opposizione, perché ci sono quote spettanti alla minoranza, e poi all’interno della minoranza ovviamente le potete discutere come meglio ritenete. È prerogativa della maggioranza rinviare, e intanto noi ora siamo maggioranza e quando sarete voi potete cambiare la legge come volete». (c. a.)