CROTONE Il giudice per le indagini preliminari di Crotone, Romina Rizzo, ha ordinato l’imputazione coatta per atti persecutori nei confronti di Salvatore Oliverio, 24 anni, di Cutro, respingendo la richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero di Crotone.
Il gip tiene conto della complessiva valutazione delle dichiarazioni della ex fidanzata di Oliverio dalle quali «emerge lo stato di grave prostrazione di quest’ultima chiaramente derivante dalla reiterazione di condotte moleste da parte dell’indagato». Secondo il giudice, il comportamento di Oliverio, difeso dall’avvocato Gianfranco D’Ettoris, ha inciso sulle abitudini di vita della ragazza, difesa dall’avvocato Michele Gigliotti, «la quale non era libera di uscire e di frequentare le amiche a causa della gelosia del compagno».
Le vicende che riguardano Oliverio risalgono a giugno 2021 quando il ragazzo è stato tratto in arresto dai carabinieri di Cutro insieme ad altre 10 persone, tra le quali il padre e altri familiari, per avere perseguitato l’ex ragazza con insulti, minacce e aggressioni fisiche dopo che la giovane aveva posto fine a una relazione soffocante e tossica, fatta di divieti, insulti e umiliazioni.
A scatenare l’aggressione finale – un violento pestaggio subito dal padre e dal fratello della ragazza – sarebbe stato un biglietto d’addio che accompagnava la restituzione dei regali che lui le aveva fatto (e aveva preteso indietro).
E mentre il fratello e il padre erano a terra esanimi, Oliverio avrebbe gridato «minamu, minamu» al gruppo della spedizione punitiva che aggrediva con calci pugni e utilizzando mazze da baseball, una cintura e bastoni da ombrelloni da mare. Il tutto ripreso da una telecamera.
Il 20 novembre 2021, in quindici, compreso Salvatore Oliverio, il padre Fedele e il fratello hanno patteggiato la pena con condanne da tre anni a un anno e otto mesi. Restava aperto il capitolo sul comportamento del 24enne nei confronti della fidanzata, appena 20enne. E su questo capitolo il gip ha stabilito che «la vicenda è meritevole di un ulteriore vaglio processuale». (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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