CATANZARO «In Calabria ci sono alcune vicende che rappresentano in modo evidente quanto grande e talvolta abissale sia la distanza tra parole e fatti». È quanto scrive Antonio Viscomi, deputato calabrese del Partito democratico.
«Ad esempio, sentiamo dire ogni giorno della sanità di primo livello – commenta Viscomi – che avremo, nel futuro, grazie ai fondi del Pnrr (ed anche dei nuovi ospedali che saranno tra poco costruiti, anche se sono già passati quasi vent’anni dalle prime ordinanze che ne stanziavano le risorse); poi però leggiamo che, nel presente, il reparto di rianimazione dell’ospedale di Polistena viene chiuso da un giorno all’altro».
«I riflessi sull’attività generale del nosocomio – avverte il deputato –, che pure costituisce un punto di riferimento essenziale per più di 150mila cittadini residenti nei comuni della piana di Gioia Tauro, sono evidenti: se non c’è rianimazione è azzardato effettuare interventi chirurgici di ogni genere. C’è carenza di personale, dicono, e sarà vero. Ma più che una giustificazione sembra un atto di autoaccusa, dal momento che la prevedibilità della situazione avrebbe dovuto suggerire semmai una azione tempestiva per impedire un effetto devastante sul sistema sanitario della Piana».
«La verità è che senza una buona amministrazione – commenta Viscomi – non vi può essere buona politica, ma solo narrazione favolistica delle cose belle che verranno. Il che significa, per dirla in breve, che la sanità ha immediato bisogno non di emendamenti occasionali ma di maggiore visione organizzativa e concretezza operativa, coinvolgendo direttamente con un grande patto gli operatori che la sanità costruiscono giorno per giorno». «E pare ancora, per altro verso – prosegue il deputato –, che il Ministero competente abbia revocato un finanziamento di 43 milioni di euro già concesso da tempo alla Regione per sostenere la rimozione dell’amianto, all’origine, com’è ben noto, di specifiche patologie tumorali molto diffuse in alcune ore e in specifici contesti produttivi. E pare anche che da qualche tempo le centraline per il controllo della qualità dell’aria abbiano problemi di connessione alla rete nazionale».
«Ora, per entrambe le vicende – rende noto Viscomi –, ospedale di Polistena e fondi per la rimozione dell’amianto, ho ritenuto opportuno interrogare i ministeri competenti, depositando ieri le relative richieste, per sapere se sono a conoscenza di ciò che succede in Calabria e cosa intendano fare. E ho voluto chiederlo direttamente ai Ministri non per sollecitare chissà quale forma di controllo, ma piuttosto perché le ferite del sistema sanitario e la mancata azione di contrasto all’amianto o all’inquinamento dell’aria incidono direttamente sul diritto dei calabresi di essere cittadini come tutti gli italiani che vivono nelle altre regioni, con uguali diritti e servizi».
«Intervenire immediatamente su queste vicende è – sollecita Viscomi –, dovrebbe essere, un dovere per le strutture governative, e per i ministri che le governano, per concretizzare anche in Calabria quanto c’è scritto nella Costituzione della Repubblica. Di fronte a queste situazioni i ministri non possono voltarsi dall’altra parte. E’ una questione di diritti, da rispettare, da garantire, da realizzare, per tutti e dovunque, anche in Calabria», conclude Viscomi.
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