CATANZARO Bene sui conti, anche se l’avanzo registrato è essenzialmente dovuto «ad una maggiore disponibilità di risorse del 2021 e al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria»,criticità invece su altri aspetti, come i ritardi nella spesa delle risorse Covid 19 e nella gestione del personale. Luci e ombre della sanità calabrese emergono dal verbale dell’ultima verifica interministeriale – Tavolo Adduce e Comitato Lea – sull’attuazione del piano di rientro, verifica avvenuta in due step (il 26 aprile e il 18 maggio) e alla quale per la Calabria aveva partecipato il governatore commissario Roberto Occhiuto insieme ai vertici della struttura commissariale e del Dipartimento regionale Tutela della Salute.
Per quanto riguarda il disavanzo, dal verbale del Tavolo Adduce trova conferma l’anticipazione resa dal governatore e commissario Occhiuto il termine della doppia riunione, con una Calabria finalmente “virtuosa”, anche se i motivi per i tecnici ministeriali sono da ricondurre sostanzialmente al maggior finanziamento assegnato nello scorso anno alla Regione. In ogni caso – si legge nel verbale – «la Regione Calabria a IV trimestre 2021 presenta un avanzo di 26,492 milioni di euro. Dopo il conferimento delle aliquote fiscali preordinate dal Piano di rientro alla copertura del disavanzo sanitario, come aggiornate dal competente Dipartimento delle finanze a dicembre 2021 e pari a complessivi 107,889 milioni di euro, del conferimento di 8,558 milioni di euro quale “quota sociale” delle prestazioni socio-sanitarie presente sul Bilancio regionale 2021 destinata al 2021, dell’aggiornamento delle stime fiscali sulle manovre pregresse per 3,062 milioni di euro, per complessivi 119,509 milioni di euro, il risultato di gestione del IV trimestre 2021 è pari a +146,001 milioni di euro. In considerazione della maggiore copertura fiscale residua, considerando le perdite pregresse al 31/12/2020, pari a 77,443 milioni di euro, residua un avanzo di 68,558 milioni di euro. Si segnala – spiega i tecnici ministeriali nel verbale – che la copertura del disavanzo pregresso è stata possibile grazie ad una maggiore disponibilità di risorse del 2021 e al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria».
Il tavolo Adduce ricorda che «i costi afferenti all’emergenza Covid sono relativi anche a fattori produttivi già presenti nel sistema, ma rifinalizzati all’assistenza Covid, anche in considerazione di minori costi dovuti a minori a prestazioni erogate non Covid, che hanno compensato parte dei costi per l’assistenza Covid. Tale area di sovrapposizione trova evidentemente già compatibilità nell’ambito del complessivo finanziamento del servizio sanitario che, peraltro, risulta in incremento dal 2019 a prescindere dal Covid e a cui vanno aggiunti anche i finanziamenti Covid, oltre ai contributi aggiuntivi erogati dallo Stato per gli ulteriori costi emergenziali rappresentati dalle regioni. Stante il parziale utilizzo del maggior finanziamento assegnato alla Regione Calabria per l’erogazione dei Le (livelli essenziali di assistenza, segnaletico di una non tempestiva gestione di tali risorse assegnate dallo Stato, si richiama la struttura commissariale al corretto e completo utilizzo delle risorse a disposizione per l’erogazione delle prestazioni assistenziali». Inoltre, sempre secondo quanto emerge dal verbale del Tavolo Adduce «le ulteriori risorse messe a disposizione dalle norme nazionali (risorse Covid 2021, accantonamenti Covid 2020 da poter utilizzare nel 2021 + ulteriore contributo statale per costi Covid + payback), risulta di gran lunga superiore, per circa 310 milioni di euro, rispetto ai costi incrementali registrati nel periodo 2019-2021. La Regione attribuisce al Covid uno squilibrio di -12 milioni di euro, non coerente con i dati riportati sul modello 999 di IV trimestre 2021 che rilevano un avanzo di +134 milioni di euro (ivi comprese le manovre fiscali destinate al Ssr dal Piano di rientro). Tale elevato disallineamento tra risorse assegnate e costi incrementali sostenuti è indicativo di una carenza nella corretta e tempestiva erogazione dei Lea nella regione. Peraltro l’elevato valore delle quote Covid 2020 e 2021 non utilizzate, è segnaletica di una non tempestiva gestione di tali risorse assegnate dallo Stato per fronteggiare l’emergenza pandemica».
Infine, il capitolo personale, e qui emergono – stando alle risultanze del verbale – alcune contraddizioni. Il Tavolo Adduce anzitutto ricorda che «nel 2020 era stata rilevata la gravità della circostanza che durante l’anno 2020, anno caratterizzato dalla pandemia, vi era stata una diminuzione del costo del personale pur essendo state preordinate risorse aggiuntive straordinarie per la pandemia. Nel 2021 si rileva un aumento dei costi per il personale a fronte di una diminuzione delle teste». Quindi in sede di verifica si osserva che «il costo totale del personale nell’anno 2021 è cresciuto del 3% e del 2% rispetto al periodo precedente la pandemia (2019). Rileva il contenuto incremento del costo del personale del ruolo sanitario (+3% rispetto al 2019) e l’incremento del 6% del personale del ruolo tecnico. Il comparto del ruolo amministrativo risulta in marcata diminuzione rispetto al 2019 (-17% rispetto al 2019). Tavolo e Comitato evidenziano ancora una volta le fortissime criticità in ordine al reclutamento del personale del Ssr della Regione Calabria e il rilevante depotenziamento degli organici amministrativi. Invitano nuovamente il commissario ad acta ad assumere tutte le iniziative del caso per il reclutamento del personale. In via ulteriore rilevano – si legge ancora nel verbale del Tavolo Adduce – come l’incremento del costo tra il 2019 e il 2021 evidenzi in realtà un decremento del costo del personale a tempo indeterminato (-1%) e un incremento importante del costo del personale a tempo determinato (+50%) che tuttavia impatta in modo marginale sul costo complessivo. Restano in attesa con urgenza delle iniziative commissariali in merito e ricordano che andrebbe opportunamente valutata la gestione centralizzata delle procedure assunzionali. Si richiama anche quanto disposto in merito dalla legge regionale 32/2021 che istituisce Azienda Zero. Si resta in attesa delle urgenti iniziative commissariali al fine di garantire l’operatività delle procedure assunzionali». (c. a.)
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