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Diritto all’aborto negato, l’ospedale di Cosenza cerca un ginecologo non obiettore

Pubblicato l’avviso per il reclutamento di un medico che assicuri almeno una seduta settimanale per il servizio

Pubblicato il: 21/07/2022 – 11:53
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Diritto all’aborto negato, l’ospedale di Cosenza cerca un ginecologo non obiettore

COSENZA Da quanto il dottore Francesco Cariati non lavora più all’Annunziata «a Cosenza non è più possibile abortire». Il collettivo Femin ha denunciato il caso qualche giorno fa: l’ultimo ginecologo non obiettore di coscienza si è dimesso dall’ospedale pubblico. Oggi l’Azienda ospedaliera prova a correre ai ripari. È stato pubblicato, infatti, sul sito istituzionale aocosenza.it, nella sessione “Concorsi e Avvisi” l’Avviso per il reclutamento di un medico ginecologo non obiettore, specificatamente dedicato al servizio di interruzione volontaria di gravidanza sia farmacologica che chirurgica, da assumere con contratto libero professionale che assicuri almeno una seduta settimanale per l’espletamento del servizio Ivg. Gli interessati possono presentare apposita domanda da recapitare all’indirizzo:  aocsavvisieconcorsi@pec.aocs.it, entro e non oltre le ore 23,59 del 3° giorno successivo alla pubblicazione.
«Nelle more dell’espletamento dell’avviso – si legge in una nota –, da oggi sono state riattivate le prenotazioni per il servizio che, compatibilmente con la tempistica imposta dalla legge 194/78, potrà essere espletato  già dalla prossima settimana. L’Ivg è stata sospesa lo scorso 14 luglio, a seguito della comunicazione del dottore Francesco Cariati di voler esercitare il diritto all’obiezione di coscienza».

Il commissario Filippelli: «A breve si potrà usufruire del servizio»

«Sento di dover ringraziare il dottore Cariati per il lavoro svolto – ha dichiarato il Commissario Filippelli – perché ha consentito all’Azienda, di garantire, fino ad oggi,  un servizio Lea. Non sempre è facile e agevole  contemperare  diritti, di segno opposto, ma tutti legittimi e sacrosanti. L’obiezione di coscienza, come noto, è un diritto diffuso e che esercita la stragrande maggioranza dei sanitari: purtuttavia mi sento di poter rassicurare le donne che a breve potranno all’hub di Cosenza usufruire di nuovo del servizio».

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