L’invito ai calabresi a «buttare il cuore oltre l’ostacolo e dire che vogliamo» l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria e la sottolineatura della strategicità della “nuova” Galleria Santomarco tra Cosenza e Paola in funzione dello sviluppo del porto di Gioia Tauro perché rappresenta una “porta” verso l’Adriatico e l’Europa. Su questi due temi si è soffermato Roberto Zucchetti, coordinatore del “Dibattito pubblico” sul raddoppio della tratta ferroviaria Paola/San Lucido Marina-Cosenza nell’ambito dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, nel corso dell’ultima puntata di “In primo piano”, andata in onda ieri sera su L’altro Corriere Tv (canale 75 del digitale terrestre). Sollecitato dalle domande di Ugo Floro, Zucchetti, docente universitario, ha illustrato le tappe che scandiranno la realizzazione dell’infrastruttura e le ricadute anche economiche dell’opera per il territorio calabrese, aspetti dei quali si è già ragionato nell’avvio del confronto avvenuto alcuni giorni fa alla Cittadella alla presenza del presidente della Regione Occhiuto e dei vertici Rfi, e dei quali si ragionerà negli incontri che tra oggi e domani Zucchetti terrà nel Paolano e nel Cosentino.
Zucchetti ha in primo luogo evidenziato che per quanto riguarda il raddoppio della linea ferroviaria Cosenza-Paola e della nuova Galleria Santomarco «c’è grande interesse, questo dibattito era già iniziato a marzo poi per una serie di motivi tecnici sono stati chiesti approfondimenti e abbiamo dovuto sospendere però c’è grande attesa e un grande interesse». In particolare, per il coordinatore del “Dibattito pubblico”, la Galleria Santomarco rappresenta un punto di snodo fondamentale per aprire la Calabria, e la sua infrastruttura più importante, il porto di Gioia Tauro, su uno scenario internazionale. «Il porto di Gioia Tauro – ha rilevato Zucchetti – è oggi sostanzialmente un porto di transhipment, nel senso che le merci arrivano sulle navi grandi, vengono scaricate e rimesse su navi piccole e vanno nei porti del Mediterraneo, è scarso il rapporto tra il porto e la terra. Anche se oggi già c’è un operatore privato che ha iniziato con due treni a settimana per portare le merci da Gioia Tauro verso Melzo, vicino Milano, e poi rilanciarle verso il Nord Europa. Il problema è che oggi per le sue caratteristiche questo tratto di linea che da Gioia Tauro arriva fino a Taranto non consente di far passare i treni lunghi e pesanti, e con i container grandi: la Galleria Santomarco serve proprio a questo, quando avremo la galleria i treni a standard europeo porteranno passare anche di lì, e questo rende più competitivo il trasporto, e dota la Calabria di un interporto che può servire anche ai mezzi locali. Cioè avere dei treni che vanno e vengono dal Nord Europa e si fermano lì con elevata frequenza significa che molte merci che partono dalla Calabria avranno questa alternativa che oggi non hanno. Quindi – ha sottolineato Zucchetti – un vantaggio importante. C’è un aspetto merci importante ma c’è anche un aspetto passeggeri. Oggi quella galleria, essendo a binario lungo, viene percorsa da un treno merci lento che la occupa per molto tempo, prima di poter far passare un treno ci vuole molto tempo, c’è conflitto tra il servire un buon servizio passeggeri e un servizio merci, ma domani questo non sarà più un problema. Si potrà fare una specie di metropolitana, quindi un treno cadenzato ogni 20 minuti-mezzora tra la costa e Cosenza senza dover interferire con gli altri treni di lunga percorrenza. Con più frequenza è evidente che c’è anche velocizzazione e questa è resa possibile da una infrastruttura nuova».
Zucchetti ha anche precisato qual è la funzione del “Dibattito pubblico”, che è in sostanza la campagna di ascolto dei vari soggetti interessati alla realizzazione dell’opera: «Il nostro dovere è anzitutto informare, abbiamo costruito un sito internet nel quale si trova il racconto di tutto il sistema di alta velocità, con specifico riferimento alla tratta Cosenza-Paola San Lucido, con informazioni dettagliate a esempio sulla stazione che ci sarà a Rende, una stazione che sarà concepita in modo avveniristico, con informazioni di dettaglio sull’impatto ambientale e geologico e sugli espropri e sugli abbattimenti, che inevitabilmente ci saranno perché una ferrovia, soprattutto ad alta velocità, non può fare lo slalom, va dritta. Noi siamo qui con i tecnici, giovedì a Paola anche per San Lucido e venerdì a Montalto Uffugo anche per Rende e per discutere con la popolazione e ricevere domande. È un modo di guardare insieme la situazione». Il “dibattito pubblico” sulla Galleria Santomarco e sul tratto Cosenza-Paola è il secondo finora presieduto da Zucchetti: «Pochi mesi fa ho fatto la stessa cosa Battipaglia e Romagnano e le criticità sono un po’ le stesse, “perché passa qui dove è casa mia e non a 500 metri più in là dove è tutto vuoto”. Si approfondisce e si capisce che se si fa 500 metri più in là si sbatte contro un villaggio. Allora insieme si ragiona, si cerca di attivare e con i sindaci e i tecnici dei Comuni tutte le iniziative che possono fornire delle soluzioni. È fondamentale – ha rimarcato il coordinatore – avere la collaborazione tra i tecnici Rfi, che ha in mano i soldi per gli indennizzi, e le amministrazioni».
Zucchetti ha quindi esplicitato l’importanza dell’Alta Velocità per la Calabria, invitando i territori a vincere l’atavico scetticismo verso le grandi opere: «Perché se non ci credete voi manca il principale attore, bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo e dire che la vogliamo, invito tutti a scrivere a Dibattito Pubblico perché più contributi ricevo più è forte quello che andrà a dire. Il primo contributo è stato quello di aver visto rinvigorire associazioni e comitati, che si sono fatti vivi con proposte. Il secondo è che si incontrano i tecnici di Rfi e quelli dei Comuni: il primo risultato di questo rapporto è che si è creato un clima di fiducia riconoscendosi come tecnici reciprocamente, il clima di fiducia è fondamentale per risolvere i problemi». Inoltre, dalla realizzazione dell’opera potranno arrivare ricadute importanti: «È una cosa importantissima e non scontata, tutto dipende da come vengono fatti i cantieri. In Francia c’è una legislazione speciale che impone a chi realizza i grandi cantieri una serie di accorgimenti che sono più costosi ma che sono volti proprio a un rapporto positivo con il territorio. A esempio mettere i lavoratori nelle baracche e farli mangiare nella mensa delle baracche costa di meno che farli alloggiare in una casa in affitto e farli mangiare in una trattoria, ma così – ha elencato Zucchetti – 1) i lavoratori vivono meglio, 2) il territorio ne ha beneficio e 3) si crea un rapporto tra questi lavoratori e il territorio, che non li vede come estranei. Questa galleria richiederà dieci anni a scavarla, quindi non è un mordi e fuggi, vuole dire una permanenza di 10 anni. Bisogna fare di tutto perché ci sia un’interazione positiva, e tocca alle comunità locali chiederla e contrattarla».
Con riferimento alle perplessità palesate dal governatore Occhiuto, che ha ricordato come l’opera non rientra tra quelle finanziate con il Pnrr bensì con il Fondo complementare, Zucchetti ha osservato. «C’è una spiegazione tecnica e cioè non è entrata nel Pnrr perché le opere per il Pnrr devono essere finite per il 2026 e funzionanti se no ci richiedono indietro i soldi, non è tecnicamente possibile scavare una galleria così lunga, a doppia canna, per il 2026, quindi non poteva tecnicamente entrare nel Pnrr. È finanziata, i soldi ci sono. Ma vorrei dire che c’è una pressione fortissima del mondo ferroviario per avere questa galleria, il cui raddoppio lo richiede l’Europa. I clienti di Rfi sono gli operatori ferroviari e questi chiedono questa ferrovia, e quando c’è un cliente disposto a pagare e che preme ci sono tante aspettative perché questa cosa possa funzionare». Domanda finale di Ugo Floro: indietro dunque non si torna rispetto alla realizzazione di questa opera? «Mi sento di dire di sì, insieme con i calabresi. Non è qualcun altro che deve decidere queste cose, queste cose vanno decise insieme e tenute insieme sotto osservazione», ha concluso Zucchetti. (redazione@corrierecal.it)
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