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«Ricerca e innovazione fondamentali per una Forestazione 2.0»

I recenti progetti “Tech4You”, sviluppato tra Università della Calabria e della Basilicata, e “Calabria Forest Project” ideato da Ntt Data e Calabria Verde, rappresentano due importanti tasselli p…

Pubblicato il: 05/08/2022 – 17:43
di Michele Sapia
«Ricerca e innovazione fondamentali per una Forestazione 2.0»

I recenti progetti “Tech4You”, sviluppato tra Università della Calabria e della Basilicata, e “Calabria Forest Project” ideato da Ntt Data e Calabria Verde, rappresentano due importanti tasselli per costruire nella nostra regione una Forestazione 2.0, indicata come parte essenziale di quella tanto declamata “transizione ecologica” capace di coniugare le necessità produttive allo sviluppo sostenibile.
La Calabria, dal punto di vista ambientale e forestale, è una regione straordinaria per ricchezza di boschi, risorse naturali e biodiversità, ma, da sempre, è contraddistinta da una scarsa capacità di mettere a sistema questo immenso patrimonio che, come più volte richiamato, è necessario proteggere e preservare e, parallelamente, incanalare in una più ampia pianificazione di valorizzazione che crei concretamente valore aggiunto e opportunità di lavoro green.
Per questi motivi, i temi dell’innovazione e della ricerca nel sistema ambientale e forestale calabrese non possono prescindere da un approfondito confronto sulla centralità del lavoro idraulico-forestale, troppo spesso lasciato ai margini della programmazione e degli investimenti finanziari per i prossimi anni. Una visione che riteniamo cieca, poiché ben visibile è l’azione che i lavoratori idraulico-forestali hanno saputo realizzare, protagonisti di quelle straordinarie opere di rimboschimento e messa in sicurezza del territorio che, tra la metà del secolo scorso e i decenni successivi, hanno fatto della Calabria una tra le regioni più importanti a livello nazionale per superficie boscata. Un territorio dove, come si è scritto, “si respira l’aria più pulita d’Europa”, una regione con diversi paesaggi mozzafiato che è stata inquadrata dal famoso quotidiano The New York Times tra le 50 mete da visitare al mondo.
Pertanto, è importante realizzare una strategia condivisa che veda come attori principali di una forestazione innovativa, produttività, preventiva e protettiva: bosco e presidio umano.
La Calabria non può più mettersi di restare indietro, specie sui temi dell’ambiente e della forestazione, dove in passato è invece stata pioniera.
I progetti “Tech4You” e “Calabria Forest Project”, rispettivamente sullo sviluppo di nuove tecnologie per contrastare il cambiamento climatico e migliorare il benessere delle persone e, il secondo, per monitorare l’assorbimento di CO2 dei boschi e ridurre l’inquinamento, non fanno altro che confermare da un lato, l’importanza della buona gestione delle foreste, quale vera ricchezza della nostra regione e, dall’altro, come la capacità di fare rete e investire nella cooperazione tra i diversi soggetti regionali possa portare a risultati eccezionali.
Per queste ragioni oggi abbiamo tutti il dovere di cogliere le tante opportunità previste dai Piani internazionali, europei e nazionali ed utilizzarle per dare nuova linfa alla forestazione calabrese, superando criticità e limiti, prima di tutto sul piano culturale e politico; comprendere che le risorse destinate alla forestazione non sono una spesa o un ammortizzatore sociale ma un investimento per le comunità di oggi e per le future generazioni.
Piantare nuovi alberi, per come definito dalla  “Strategia Forestale Nazionale”, parte della più ampia “Strategia Europea per la Biodiversità 2030”, è fondamentale non solo per la salvaguardia del territorio montano e delle aree rurali, ma soprattutto qui in Calabria, per connettere le aree urbane e periurbane a quelle silvane, con un duplice effetto benefico sull’ambiente e le persone, perché benessere ambientale e benessere sociale, declinato nelle forme particolari di benessere sanitario ed economico, sono due facce della stessa medaglia.
Ma ancora, tutta l’attenzione che il PNRR ha riservato all’ambiente, quale tema trasversale a tutti gli altri, la legge europea sul clima e, in ambito nazionale la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione che prevedono, per la prima volta in modo esplicito, la tutela dell’ambiente in un’ottica di responsabilità verso le future generazioni, indicano chiaramente che su questi ambiti, è il caso di dirlo, “il clima è cambiato”.
Altrettanto chiara dovrebbe però essere la risposta alla domanda su chi, materialmente, realizzerà gli interventi necessari.
Ecco che senza braccia e cervelli capaci di mettere in atto quanto di buono è stato stabilito dai vari tavoli istituzionali, le idee e i meritori propositi restano monchi.
Abbiamo assoluta necessità di realizzare un settore forestale regionale guardando non ad oggi, ma ai prossimi trent’anni, avviare il ricambio generazionale per avere manodopera giovane e qualificata, superando prima di tutto la legge regionale 442 del 1984 che impedisce le assunzioni nel settore e che, considerati i numeri attuali degli addetti, è del tutto anacronistica.
Vogliamo lasciare spazio all’ottimismo, ma una cosa è certa: serviranno energie, investimenti, convergenze, sinergie che portino a importanti risultati, come quelli del passato degli anni Cinquanta e del presente come i recenti progetti menzionati. Ora è il momento di lavorare insieme per progetti futuri».

*segretario generale Fai Cisl Calabria

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