CATANZARO La Uilfpl ha diffidato la Regione Calabria «all’attuazione di corretti e completi adempimenti in tema di valorizzazione dell’esperienza professionale del personale di ruolo della giunta Regionale e di superamento del precariato». La diffida è indirizzato al presidente della giunta regionale, all’assessore al Personale e ai dirigenti dei settori “Organizzazione e risorse umane” e “Affari generali, giuridici ed economici – relazioni sindacali, contrattazione, contenzioso del personale”.
«In linea generale – scrive il segretario generale Walter Bloise – le stabilizzazioni di personale sono sempre auspicabili. Le stesse tuttavia devono avvenire nel pieno rispetto di quanto previsto dalle norme di riferimento in materia e tra queste dalla circolare Madia, dando a tutti i soggetti aventi diritto le medesime possibilità di concorrere».
«Allo stesso tempo – prosegue la sigla di categoria – tali procedure dovrebbero garantire il diritto dei lavoratori precari, in possesso dei requisiti di legge, a partecipare in condizioni di eguaglianza e trasparenza alle procedure concorsuali evitando così palesi disparità di trattamento».
«Ebbene – incalza Bloise – ci si chiede: come mai tutto questo presso la Giunta regionale della Calabria non avviene? Premesso che la legge Madia fa una netta distinzione tra i “precari” in senso stretto, che sono i lavoratori rientranti nella casistica di cui all’articolo 20 comma 1 del Decreto legislativo numero 75 del 2017, in quanto sono gli unici titolari di un contratto di lavoro subordinato, a termine, stipulato direttamente con la Regione Calabria e tutti gli altri lavoratori precari, titolari di un contratto non di lavoro subordinato, a termine, stipulato direttamente con la Regione Calabria, rientranti nella casistica di cui all’articolo 20 comma 2 del Decreto legislativo numero 75 del 2017».
«Questi ultimi – chiarisce la missiva – sono lavoratori autonomi, contrattualizzati, con diverse tipologie di contratto flessibile, per l’attuazione di specifici progetti, di durata prestabilita (anche se prorogabili). Tra le diverse tipologie di contratto flessibile rientrano sicuramente quelli ex articolo 7 comma 6 del Decreto legislativo numero 165 del 2001 e successive modifiche e integrazioni, come deciso con Documento della Conferenza Stato Regioni n. 3326 del 19 febbraio 2018 – Superamento del precariato nella Pa (Allegato 1), e come previsto nella totalità dei bandi pubblicati dalle Asl (vedasi Avviso Azienda Ulss numero 3 Serenissima ecc..)».
«A tal proposito – entra nel merito Bloise – in riferimento agli avvisi pubblici di recente pubblicati di: “selezione per titoli ed esami riservata ai soggetti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, numero 75, per la copertura, a tempo indeterminato e a tempo pieno, di 20 posti di categoria D vari profili, approvato con decreto 7033 del 28 giugno 2022” è necessario precisare quanto segue. In primis – puntualizza la nota – non è dato modo di sapere, a tutt’oggi, quale sia stato l’esito in termini di risultanze dell’istruttoria dei diversi avvisi di ricognizione interni per conoscere il numero complessivo e le specificità degli aventi diritto alla stabilizzazione, ed i criteri di valutazione adottati. Questo anche al fine di stabilire eventuali priorità degli aventi diritto utilizzati dall’Ente».
«Sulla scorta di quanto esposto – intima il segretario Uilfpl –: si invita il dipartimento Organizzazione e risorse umane a un’attenta rilettura delle deliberazioni di Giunta riguardanti gli indirizzi in materia di valorizzazione dell’esperienza professionale del personale con contratto di lavoro flessibile e superamento del precariato; si torna a chiedere allo stesso Dipartimento personale di voler fornire (previa istruttoria
obbligatoria, tenuto conto di quanto previsto dalla normativa vigente anche al fine di assicurare la dovuta trasparenza), le risultanze dettagliate dei diversi avvisi pubblicati sul sito istituzionale dell’ente in tema di accertamento degli aventi diritto alla stabilizzazione; si chiede di voler adottare il necessario confronto con le parti sindacali su tematiche sensibili quali le procedure di stabilizzazioni e le progressioni di carriera; si ribadisce una volta per tutte che la “partecipazione” in un corretto e moderno sistema di relazioni sindacali è finalizzata ad instaurare forme costruttive di dialogo tra le parti (pubblica e sindacale), su atti e decisioni di valenza generale dell’Ente in materia di organizzazione o aventi riflessi sul rapporto di lavoro ovvero a garantire adeguati diritti di informazione sugli stessi».
«ln conclusione – si legge nella missiva – si chiede l’apertura di un tavolo di confronto immediato relativo all’area del comparto, al fine di chiarire le reali intenzioni dell’Ente circa le procedure di stabilizzazioni in corso, con la speranza che non ci siano in atto tentativi di riproporre operazioni “mirate” già respinte duramente in passato. Con ogni riserva di legge».
x
x