Ultimo aggiornamento alle 21:29
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

La vicenda

Travolge ed uccide 15enne a Porcia, la soldatessa Usa era ubriaca

Si aggrava la posizione della donna alla guida dell’auto assassina. Spunta l’ipotesi del processo negli Stati Uniti

Pubblicato il: 22/08/2022 – 22:54
Travolge ed uccide 15enne a Porcia, la soldatessa Usa era ubriaca

PORCIA Ubriaca. Julia Bravo, la soldatessa americana, 20 anni appena compiuti, che nella notte tra sabato e domenica, ha travolto e ucciso, con la propria auto, un ragazzo di 15 anni, alle porte di Pordenone, aveva un tasso alcolico di 4 volte superiore al limite consentito. Un elemento che aggrava le accuse nei suoi confronti: la donna, aviere, è agli arresti domiciliari nella Base Usaf di Aviano, dove presta servizio da qualche mese, per la pesante accusa di omicidio stradale aggravato da guida in stato d’ebbrezza. A vigilare sul rispetto della misura sono i Carabinieri in servizio all’aeroporto italiano “Pagliano e Gori”, e la polizia militare Usa del 31 Fighter Wing.
La tragedia ha colpito molto anche i vertici dello stanziamento militare americano che hanno inviato alla famiglia della vittima un messaggio di cordoglio e di vicinanza. Da sempre la Base situata in Friuli promuove un progetto del “bere responsabile” che coinvolge gli avieri sin dal loro arrivo in Italia: del resto, la comunità Usa di Aviano è vicina alle 10 mila unita’ ed e’ principalmente composta da famiglie, anche numerose. E la tragedia ha suscitato vasta eco anche oltre i cancelli militari. Come sta accadendo sul luogo dell’incidente, a Porcia: sono decine i messaggi lasciati da amici, conoscenti o semplici cittadini che ricordano Giovanni Zanier, investito e ucciso, mentre era sulla pista ciclabile, da una delle pochissime auto in transito a quell’ora della notte. Illesi gli amici, che camminavano a un paio di metri di distanza: «Lo abbiamo visto volare in avanti – le loro parole – nei primi istanti si era anche rialzato in piedi, ma ha perso conoscenza qualche secondo dopo».
Come si legge nei verbali dei Carabinieri, il ragazzo è spirato alle 4, un’ora e mezza dopo il suo arrivo in ospedale. Quanto alle attività processuali, la Procura ha chiesto la convalida dell’arresto in flagranza.
L’udienza sarà celebrata domani davanti al Gip: dai rilievi dei militari dell’Arma è stato accertato che la giovane soldatessa arrivata in prossimita’ della rotatoria ha inspiegabilmente accelerato, centrando il ragazzo che conduceva a mano la bici di un conoscente, rientrando a casa dalla discoteca.

Il procuratore capo: «Potrebbe essere processata negli Usa»


Cosa succederà nelle prossime settimane, al termine dell’attività investigativa, lo ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Pordenone, Raffaele Tito: «Al momento dell’esercizio dell’azione penale, il ministro della Giustizia italiano puo’, a discrezione o su richiesta della base americana, attivare il difetto di giurisdizione e consentire così all’indagato statunitense di essere processato nel proprio Paese».

Il precedente


Una opzione, «in capo al ministro, è operativa in base ai trattati internazionali sulla giurisdizione dei militari Nato in Europa». Opzione applicata nel 1998, quando un caccia decollato proprio dalla Base di Aviano tranciò i cavi della funivia del Cermis, provocando 20 morti. Per quell’evento nessuno pagò: la Corte marziale americana sottopose a processo l’equipaggio che venne assolto dalle accuse di omicidio involontario e per negligenza secondo l’ordinamento statunitense. In seguito pilota e navigatore furono riconosciuti colpevoli di ostruzione alla giustizia e condotta inadatta a un ufficiale, ma solo per aver distrutto il nastro video registrato sull’aereo.
I due vennero congedati d’autorità dal corpo dei Marines. La questione odierna – hanno spiegato esperti di diritto – è qui molto diversa dal momento che la soldatessa ha commesso il reato fuori servizio: se in Italia la pena per omicidio stradale con questo tipo di aggravanti può variare dagli 8 ai 12 anni, in alcuni Stati degli Usa può arrivare perfino a 30 anni. Presto si saprà se il governo Usa chiederà di procedere con il giudizio della propria connazionale.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x