LAMEZIA TERME «Il centrodestra non parla dei reali problemi del Sud e della Calabria». «Il centrosinistra è solo un’unione di microforze finalizzata a elezioni che non vinceranno». Da un lato Nicola Irto, segretario regionale del Pd, e dall’altro Giuseppe Mangialavori, coordinatore regionale di Forza Italia: Irto, candidato capolista nel collegio plurinominale Senato per il Pd, e Mangialavori, candidato capolista nel collegio plurinominale Camera per Forza Italia, sono stati i protagonisti dell’ultima puntata di “L’altra Politica”, il talk di approfondimento de “L’altro Corriere” (Canale 75), puntata andata in onda ieri sera (è stata l’ultima prima del silenzio elettorale). Sollecitati dalle domande di Danilo Monteleone, Irto e Mangialavori si sono confrontati – in modo anche serrato ma sempre nel massimo rispetto reciproco – su tanti temi, dalle candidature, alle alleanze, dalla tenuta delle rispettive coalizioni al reddito di cittadinanza, dalla sanità (con particolare riferimento alla vicenda dell’accordo per l’arrivo in Calabria di medici da Cuba), per finire al Pnrr. Tante le distanze, a tratti enormi, tra Irto e Mangialavori, che tuttavia su un punto convergono: la necessità che la deputazione parlamentare calabrese che sarà eletta domenica 25 settembre faccia davvero (e finalmente) squadra nel tutelare gli interessi della Calabria.
In premessa Monteleone mette sul tavolo del dibattito i temi delle candidature in Calabria, caratterizzate dalla presenza di molti “paracadutati” da altre regioni, delle alleanze e della tenuta delle coalizioni. E si materializzano le prime distanze tra il coordinatore regionale di Forza Italia e il segretario del Pd calabrese. Così esordisce Mangialavori: «Forza Italia è l’unico partito che ha dato voce ai calabresi, i nostri candidati sono tutti rappresentativi della nostra regione, è un segnale importante che diamo ai cittadini ed è un segnale di considerazione del partito nazionale nei confronti di una classe dirigente calabrese che si sta contraddistinguendo con la guida di Occhiuto alla Regione». Irto la pensa diversamente: «Forza Italia non è l’unico partito, anche il Pd ha messo in campo candidati tutti calabresi, con coraggio e responsabilità. con una sintesi tra rinnovamento ed esperienza, passione, militanza, buone amministrazione. La destra invece non può dire lo stesso: vediamo che la Lega ha candidato qui Salvini capolista al Senato, pensando ancora una volta di venire in Calabria prendere i voti e a prendere i calabresi per fondelli, e anche Fratelli d’Italia potrebbe eleggere candidati non calabresi. Questo è inaccettabile, soprattutto con il taglio dei parlamentari: regalare seggi a non calabresi indebolisce il peso politico della Calabria». Quindi il primo botta e risposta. Mangialavori: «Perché invece non parlate dei vostri alleati?». Irto risponde: «Mi preoccupa poi il fatto che a Crotone l’altro giorno Salvini abbia rilanciato il tema dell’autonomia differenziata con il silenzio drammatico del presidente Occhiuto». Ancora Mangialavori: «Capisco l’affanno elettorale di Irto, nella coalizione di centrosinistra ci sono tante contraddizioni, e Irto sa benissimo che se la Lega ottiene il seggio Salvini sarà eletto in un’altra regione ed entrerà una candidata calabrese. Comunque questa è una polemica che non interessa, concentriamoci sui problemi della Calabria».
Le distanze si ripropongono anche sul tema del reddito di cittadinanza, tema molto dibattuto in campagna elettorale. Per Mangialavori «è necessario sostenere le persone in difficoltà, Il reddito di cittadinanza è stata una riforma necessaria che ha aiutato tante persone soprattutto nella fase drammatica del lockdown ma che però va modificata con una seria politica che crei lavoro dignitoso, a differenza di come la vede la sinistra che punta solo all’aspetto della sovvenzione e del sussidio che non porta da nessuna parte». Irto sostiene che il reddito di cittadinanza «non solo non va abolito, ma va migliorato e rafforzato, aprendo più sblocchi lavorativi e agganciandolo a questo tornante della storia che sta creando nuove povertà, a differenza di quello che vuole il centrodestra, visto che la Meloni lo vuole cancellare con un tratto di penna anche se vedo una sfumatura nella posizione di Forza Italia». Mangialavori replica: «Il programma del centrodestra è unico e non c’è affatto la sua eliminazione. All’amico Irto dico di giocare la partita su altri temi perché rischia di essere smentito dai fatti. Siamo una coalizione seria e collaudata da 20 anni, al cui interno com’è normale che sia c’è anche dialettica, mentre nel centrosinistra vedo che il Pd si è alleato con chi lo attaccava sulla vicenda di Bibbiano. Il centrosinistra è un’unione di microforze per vincere le elezioni, che ovviamente non vinceranno». Irto controreplica: «Se si riferisce a Di Maio, io non guardo al passato, ma al presente, se poi dobbiamo parlare del passato ricordiamoci di Salvini e Berlusconi 10 anni fa. Inoltre la parte più irresponsabile del centrodestra, Meloni e Salvini, votano a favore di Orban mentre Berlusconi e Forza Italia, giustamente secondo me, si sono dissociati. Ancora Salvini due giorni fa ha preso le distanze dalla decisione di Occhiuto sui medici da Cuba. Sono un racconto della storia. Non voglio fare le pulci alla loro coalizione, non mi interessa la loro unità, ma non accetto che i cittadini siano presi in giro da programmi che non parlano del problemi reali come il Sud». Mangialavori rilancia: «Vedo che Irto fa la battaglia ai noi ma per il Pd la vera battaglia da fare è con i 5 Stelle su chi arriva secondo o terzo». Irto controbatte: «Se sono veri i sondaggi di qualche tempo fa Forza Italia era l’ultimo partito». Mangialavori chiude la questione: Ricordo che alle Regionali, proprio in questa trasmissione, il predecessore di Irto, l’allora commissario Pd Graziano disse che Forza Italia sarebbe arrivato ultimo e abbiamo visto com’è andata, prendo questo come un auspicio, poi il 25 settembre sera ne riparliamo».
Un tema tuttavia mette d’accordo e accomuna Mangialavori e Irto, la necessità che la futura deputazione calabrese, a differenza del passato, sia più unita nella difesa delle esigenze della Regione. Mangialavori: «Auspico che Irto condivida questa visione, è necessario non dividersi e fare squadra sui temi che riguardano la Calabria». Irto: «Sono d’accordo, del resto l’abbiamo fatto anche in consiglio regionale quando governava il centrosinistra con documenti unitari e anche in questa legislatura sul tema della sfatate 106, auspico che sulle questioni di fondo in difesa della Calabria la deputazione calabrese possa universi e dare un peso forte alla Calabria, anche alla luce del minor numero di parlamentari che avremo».
Le divisioni tornano evidenti, anzi si acuiscono, sul capitolo sanità, a partire dalla vicenda dell’arrivo dei medici da Cuba. Irto attacca: «Non si discute della qualità dei medici cubani, anche se ancora non vediamo carte alla Regione dove non riusciamo a fare accesso agli atti, il tema è che alla Regione manca la programmazione. Avevamo fatto un plauso al governo che ha nominato Occhiuto commissario della sanità, era una buona notizia e per noi continua a esserlo, ma – prosegue il leader del Pd – dopo un anno al di là dello slogan dei medici cubani ora serve mettere in campo iniziative concrete, fare i concorsi, richiamare i medici calabresi. Non possiamo accettare una risposta come quella avvenuta a inizi di agosto, quando in Consiglio regionale è stata portata una norma che aumentava gli stipendi dei manager, e sono i manager che da 15 anni ruotano nella sanità calabrese e hanno prodotto questa situazione. Questi manager sono stati premiati mentre invece i medici e gli infermieri che hanno lottato contro il Covid ancora aspettano le indennità». Di opposto avviso invece Mangialavori: «Questa è solo propaganda, l’aumento degli stipendi è un adeguamento a una normativa nazionale. Poi non si può criticare strumentalmente l’azione politica di Occhiuto sapendo che in questo momento storico nelle Asp si fanno i concorsi a tempo indeterminato ma non partecipa nessuno, anche perché c’è un problema nazionale relativo al numero chiuso di medicina che ha ridotto il numero dei medici in tutt’Italia – non solo in Calabria – e questo è un tema da affrontare. I medici cubani – rimarca il leader di Forza Italia – sono una soluzione tampone per i reparti senza medici: o si resta senza medici o vivaio si prendono questi medici cubani che non rubano posti ai calabresi e almeno permettono ai cittadini che vanno in una guardia medica medica o in un pronto soccorso di ricevere assistenza. I commissari nominati dal centrosinistra hanno governato la sanità per anni senza aver fatto nulla, Occhiuto la governa da solo 8 mesi e sta dimostrando giornalmente grandi capacità». Irto controreplica: «Capisco lo schermo anche fisico per Occhiuto ma Mangialavori si arrampica sugli specchi. Sulla vicenda dei medici da Cuba Occhiuto avrebbe dovuto usare i poteri straordinari che ha nei confronti delle Asp che non fanno i bandi per la mobilità, lui stesso l’ha riconosciuto in Consiglio regionale, vedo che avete posizioni non allineate. Bisogna fare le assunzioni, e noi siamo disponibili in Consiglio regionale a discutere sul piano sanitario, ma la risposta non può essere una difetta facebook perché Occhiuto ha capito che si è rotto qualcosa nel rapporto con i calabresi. Siamo disponibili ad offrire un contributo perché se vince il commissario vince la Calabria; abbiamo pronto soccorso al collasso, liste d’attesa lunghissime, il sistema è al collasso, ma ora vogliamo risposte vere anche perché le risorse ci sono».
“Frecciate” anche sul Pnrr. Secondo Mangialavori «è la scommessa del prossimo governo, non possiamo permetterci il lusso di perderlo, serve una task force che sostenga i Comuni, è una sfida che il prossimo governo non può perdere». Per Irto «è una sfida da vincere ma è sbagliata l’idea di una rimodulazione del Pnrr. Noi possiamo avere la migliore programmazione sulla carta ma poi ci si scontra con le difficoltà dei Comuni che non hanno personale, questa è una fotografia della Calabria, per questo il Pd ha proposto 300mila assunzioni di giovani nelle pubbliche amministrazioni nel Sud: è una proposta che abbiamo elaborato noi e presentato alla segretaria nazionale del Pd, così si dà uno strumento ai Comuni». Mangialavori ironizza: Siamo felici di questa proposta del Pd, mi dispiace però che la presentino solo ora in campagna elettorale dopo aver governato per tre anni». Irto conclude: «Ricordo che il Pd negli ultimi anni ha governato con Forza Italia. Comunque un’iniziativa di quel tipo è già stata adottata dalla Regione Campania di De Luca, non è vero che in sede locale non si può fare nulla. Auspico che anche la destra che governa in Calabria inizia fare cose che hanno un impatto concreto per i calabresi».
La chiusura è nel segno del massimo fair play. Alla domanda di Monteleone di dare un giudizio all’avversario arrivano i reciproci complimenti: «Non può che essere positivo», dice Mangialavori di Irto, che contraccambia ricordando «la reciproca stima personale e correttezza istituzionale e personale». (redazione@corrierecal.it)
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