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sette giorni di calabresi pensieri

I “mafiosi” di Stanley Tucci e il dialetto calabrese cancellato dal suo film

Il sentimento regionale ferito e Voce che querela il premio Strega. Il Cav. che legge il tributo a Misasi. Nico Stumpo desaparecido dopo il voto. Il meglio (e il peggio) dell’ultima settimana

Pubblicato il: 15/10/2022 – 6:58
di Paride Leporace
I “mafiosi” di Stanley Tucci e il dialetto calabrese cancellato dal suo film

Protagonista della settimana il regista e attore americano Stanley Tucci di origini calabresi. Che ha portato la sua terra d’origine sulla Cnn nella prima puntata di “Searching for Italy”, programma che promuove le bellezze del Belpaese, il cibo e le abitudini tricolori. La puntata ha riscosso molto commenti positivi, soprattutto da parte di italiani di diverse generazioni che hanno testimoniato la loro volontà di visitare la Calabria delle radici. Tutti a rullar tamburi “che bravo oriundo il paesano Tucci”. Una cronista che ha il merito di essere curiosa, guarda l’intervista di promozione di Rete all’autore, realizzata dalla celebre Christiane Amanpour. Un inciso di dialogo con definizioni non chiare fa partire una domanda su storia e geografia della Calabria, mafiosi compresi che dalle nostre parti non sono degli extraterrestri.

INTERVISTA | Stanley Tucci e Christiane Amanpour

Tucci in poche frasi risponde con sincerità: «Molta mafia. Controlla molto». Dagli torto. Altre brevi considerazioni sulle incompiute, e su un turismo legato soprattutto a chi ha origini calabresi tra ricette di stocco e altre amenità alimentari. Una banale conversazione da salotto televisivo.
La palla di neve diventa una valanga nella babele mediatica, la frase nell’articolo madre viene montata come la panna della granita, in molti si mettono a guardare il dito e perdono di vista la luna. Si mette in piedi il tribunale dei social calabresi con tribuni di ogni tipo nel dare addosso a Tucci; una scrittrice lo manda “aff..” con annessi sproloqui identitari. Il solito problema della Calabria e dei calabresi che costruiscono la loro identità per dipendenza dallo sguardo esterno. Una frase detta in un talk show che contiene molte verità è stata fatta diventare un messaggio molto artefatto.
A lor signori forse può interessare una vicenda più pertinente alle loro pruderie del regista Stanley Tucci. Il suo più bel film è “Big night” frutto delle sue radici e dello sceneggiatore John Tropiano, suo cugino materno originario di Cittanova. La storia è quella di due fratelli italoamericani che negli anni Cinquanta si trasferiscono dall’Italia nel New Jersey per aprire un ristorante che faccia apprezzare agli americani la vera cucina meridionale di qualità come quella del timballo di maccheroni in crosta. Nella versione americana, Stanley ha un leggero accento calabrese ed è sottotitolato in inglese. Nella versione italiana i due fratelli diventano abruzzesi. Perché? Ha spiegato all’epoca il traduttore dei dialoghi e dell’adattamento e responsabile del doppiaggio Filippo Ottoni: «Perché ormai il dialetto calabrese al cinema è irrimediabilmente associato alla mafia. Questa era una storia di emigranti che volutamente evitava di parlare della mafia, e i due personaggi andavano tolti dall’icona mafiosa». La casa di produzione non accettava molto l’idea, ma Tucci «orgogliosissimo delle sue origini calabresi», riportano le cronache dell’epoca, si convinse del doppiaggio in abruzzese. Era il 1996, non c’erano i social e nessuno in Calabria ebbe a parlarne ignorando anche il bel film. 
A Stanley Tucci 7 per spirito di verità, orgoglio calabro e per il buon cinema espresso. Un bel 4 a chi urla alla luna per ferito sentimento regionale.

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Invece il sindaco di Crotone, Enzo Voce, ha annunciato querela nei confronti del premio Strega, Emanuele Trevi, colpevole nella trasmissione “In onda” di aver fatto un parallelismo sui referendum russi nei territori annessi dalla guerra: «È come se la ‘ndrangheta gestisse un referendum a Crotone». Al sindaco fate sapere che nella sua città la mafia c’è e che lo scrittore ha anche una mamma calabrese di San Nicola Arcella. Inoltre Trevi ha vinto lo Strega occupandosi di uno straordinario autore calabrese che si chiamava Rocco Carbone. Invece di presentare la querela il sindaco presenti il libro ai suoi cittadini. Intanto un bel 3 a Voce che non considera il condizionale e non conosce gli scrittori.

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Roberto Occhiuto governatore della Calabria in delegazione ristretta con Berlusconi a Villa Grande per le complesse trattative per il presidente del Senato. La leva politica del 69. 7 come la maglia della canzone di De Gregori.

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Aldo Cazzullo, in diretta dal Senato durante la votazione, scrive che Berlusconi legge il libro “Riccardo Misasi un tributo”. Silvio forse cercava il passo quando don Riccardo si dimise da ministro contro il decreto emittenza a suo favore. 8 a Misasi per quello che ha lasciato, 8 a Cazzullo per lo sguardo di dettaglio, a Berlusconi ci pensa la Ronzulli.

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Nico Stumpo eletto nel Pd in Calabria dopo aver pubblicato su Facebook una card di ringraziamento ai suoi elettori non ha più scritto nulla sui social né diramato nessun comunicato sulle sue future azioni politiche. Senza voto. 

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Quinta vittoria consecutiva dell’Fc Lamezia nel girone I di serie D. Punteggio pieno, tre vittorie in trasferte e la squadra viaggia appaiata con la corazzata Catania. Come non dare 10

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