Inchiesta “Crypto”, Giampiero Pati lascia il carcere e passa ai domiciliari
Il gup di Reggio Calabria ha accolto l’istanza degli avvocati Badolato e Azzarito Cannella. L’indagato è coinvolto nel troncone cosentino dell’operazione

COSENZA Il gup di Reggio Calabria ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati Cesare Badolato e Marco Azzarito Cannella, difensori di Giampiero Pati, indagato nell’ambito dell’indagine denominata “Crypto”. Pati, dunque, lascia il carcere e passa agli arresti domiciliari. L’indagato è considerato semplice partecipe della presunta associazione criminale presente sul territorio amanteano e non promotore della stessa, come originariamente indicato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, Antonio Foti. L’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha coinvolto 93 persone, di cui 57 destinatarie di misure cautelari personali tra custodia in carcere e arresti domiciliari. L’operazione ha inferto un duro colpo al clan Caridi-Borghetto-Zindato, facendo saltare la cinghia di trasmissione fra i detenuti in carcere e uomini e donne del clan ancora in libertà. (f.b.)