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il rogo a catanzaro

«La madre cercava di proteggere la figlia dalla fiamme con un abbraccio» – VIDEO

Le testimonianze dal quartiere in cui si è consumata la tragedia. «Dentro l’appartamento c’erano la donna e i figli». «Qui siamo abbandonati»

Pubblicato il: 22/10/2022 – 11:39
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«La madre cercava di proteggere la figlia dalla fiamme con un abbraccio» – VIDEO

CATANZARO «La madre, assieme alla bambina, era dal balcone per cercare aiuto. Abbiamo trascorso la notte fuori, abbiamo vissuto il terrore di questa famiglia. I soccorsi non potevano fare più di tanto». Dopo una notte di paura, tra le case popolari di via Caduti XVI marzo 1978 è tempo di sopralluoghi. Ci sono quelli utili a ricostruire la dinamica della tragedia che ha spezzato tre giovani vite. E quelli dei cronisti in un contesto, quello del quartiere Pistoia, che parla di povertà e abbandono. «Siamo abbandonati» è una delle espressioni più ricorrenti. Assieme al ricordo della famiglia Corasoniti, da poco trasferita negli alloggi Aterp. E in questo microcosmo di degrado, la storia della famiglia vittima della tragedia parla di difficoltà per sbarcare il lunario e di una «lotta», così la definiscono i vicini, per tirare su un figlio con problemi di autismo. «I bambini? Non li vedevamo tanto, scendevano sotto a giocare – spiega una ragazza che abita nel quartiere, non uscivano spesso. Non è un bel quartiere questo». 

«Dentro c’erano i bambini con la moglie»

Davanti ai microfoni del Tg2 e del Corriere della Calabria un altro testimone racconta le proprie impressioni sulla notte di terrore. «Cosa sia successo lì dentro – spiega – non lo so. So solo che questo signore era fuori dall’appartamento, dentro c’erano i bambini con la moglie. È successo tra mezzanotte e l’una, ci hanno fatti uscire fuori e siamo rimasti fino alle 6,30-7». 

La madre ha cercato di proteggere la figlia dalle fiamme con un abbraccio

Ha tentato di proteggere la figlia dalle fiamme con un abbraccio, Rita Mazzei, la madre delle tre vittime dell’incendio scoppiato nella notte in un appartamento in un caseggiato popolare di Catanzaro. A raccontare questo particolare agghiacciante è stata una delle vicine della famiglia Corasaniti. Adesso la 41enne madre di famiglia e la figlia, entrambe con gravi ustioni su tutto il corpo, sono ricoverate in condizioni definite molto delicate una al Centro grandi ustionati di Bari e l’altra in un centro pediatrico specializzato di Napoli. Intanto, davanti al palazzo dove si è consumata la tragedia e che mostra i segni del rogo, continua il viavai di persone e di conoscenti delle vittime. 

Due dei ragazzi morti trovati non distanti dal balcone

Secondo quanto si apprende, non ci sarebbe stata nessuna esplosione all’interno dell’appartamento. Si indaga, dunque, per risalire alle cause dell’incendio. Due dei ragazzi morti sono stati trovati dai Vigili del Fuoco non distante dal balcone. Con ogni probabilità hanno tentato di raggiungerlo ma sono stati inghiottiti dal fumo e poi dalle fiamme prima di arrivarci. Il terzo fratello è stato trovato senza vita nel bagno di casa.  

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