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Il “compleanno” di Occhiuto alla Cittadella: per il governatore ora parte la fase 2

Il 29 ottobre 2021 l’insediamento alla guida della Regione. I risultati, l’agenda delle prossime settimane e le sfide a breve e medio termine

Pubblicato il: 29/10/2022 – 7:05
Il “compleanno” di Occhiuto alla Cittadella: per il governatore ora parte la fase 2

CATANZARO Un anno di Roberto Occhiuto alla Cittadella. Giusto dodici mesi fa, il 29 ottobre 2021, a distanza di ben 25 giorni delle trionfali elezioni regionali, Occhiuto si insediava al decimo piano del Palazzo della Regione a Germaneto di Catanzaro. Da allora una full immersion nelle emergenze vecchie e nuove della Calabria: dalla riorganizzazione della burocrazia regionale alla sanità, dalle infrastrutture all’ambiente, praticamente non c’è stato dossier che Occhiuto non ha affrontato in questo anno attraversato di petto e in alcuni casi a muso duro (il suo claim è diventato “tolleranza zero”), caratterizzandosi per rapidità di esecuzione, pragmatismo, decisionismo ma anche – secondo i detrattori – per un eccessivo individualismo. Anche qualche riforma, nel carnet di Occhiuto, come quelle in tema di sanità e di ambiente e risorse idriche.

La foto di gruppo il giorno dell’insediamento

La fase 1 del governo della Calabria

Il primo atto da governatore è stata la riorganizzazione della macchina amministrativa e burocratica della Regione, con un regolamento datato 8 novembre 2021 per dare un assetto più snello ai Dipartimenti (che avranno come riferimento il presidente e un solo assessore). Da ricordare poi, tra gli “affari domestici” espletati, anche il via libera ai concorsi per nuove assunzioni, in particolare quelli nei Centri per l’impiego, finora al palo di Calabria. Ovviamente la sanità è stata la priorità delle priorità per Occhiuto, diventato commissario grazie anche alle sue indubbie relazioni romane: tra i risultati, il rilancio della campagna vaccinale anti Covid che si era arenata prima del suo arrivo, la rivoluzione nella governance del settore con lo start di “Azienda Zero”, i primi bandi Pnrr per la realizzazione degli ospedali di comunità e delle case di comunità, l’avvio – forte anche di una sinergia con la Guardia di Finanza – della ricognizione del debito (che dovrebbe essere quantificato entro la fine dell’anno), la soluzione “tampone” (peraltro contestatissima) dell’accordo con una società statale legata al governo di Cuba per l’invio di medici caraibici in Calabria a seconda delle esigenze e di recente la “manovra d’autunno”, il pacchetto di misure per reclutare nuovi operatori (oltre 2.800) tra concorsi, stabilizzazioni e incentivi di 100 euro all’ora (in modo da limitare il ricorso ai cubani ed evitare l’esternalizzazione delle attività alle costose cooperative del settore).
Ma novità arriveranno anche nel settore aeroportuale, il primo dossier in ordine di tempo affrontato da Occhiuto (era il 12 novembre 2021 quando il presidente denunciò «strane procedure» per “regalare” al socio privato la maggioranza del pacchetto azionario di Sacal): ora la Sacal è tornata definitivamente e formalmente sotto il controllo pubblico (tra quote dell’ente e quote di Fincalabra la Regione controlla oggi oltre il 61% della società). Quindi, un’altra emergenza che all’improvviso si è profilata sulla sua scrivania: la crisi delle Terme Luigiane, gli storici stabilimenti sul Tirreno cosentino, chiusi e a rischio chiusura definitiva, ipotesi scongiurate il 28 luglio con la riapertura delle Terme e con la gestione operativa affidata a Terme Sibaritide, primo step per la creazione di una rete di tutte le terme calabresi.
Stagione di riforme poi anche e soprattutto nel settore ambientale: Occhiuto lancia fin da subito dopo il suo insediamento la campagna “tolleranza zero” alla maladepurazione, fondata su controlli capillari basati sulle moderne tecnologiche come i droni e sulla stretta collaborazione con la stazione zoologia Anton Dohrn, con alcune Procure e con le forze dell’ordine. In tema di rifiuti e di acqua, nasce un unico ambito regionale con la creazione della “Authority Rifiuti e risorse idriche della Calabria”, inoltre il governatore rilancia la Sorical, pubblicizzandola, chiudendo una liquidazione infinita e individuando la società quale gestore unico di tutte le fasi dell’idrico. “Tolleranza zero” anche sul piano della lotta agli incendi, con l’allestimento di una poderosa task force interistituzionale.

Ora al via la fase 2

Un anno dunque vissuto – come suo dirsi – intensamente. Premiato tra l’altro dalle urne, con le Politiche del 25 settembre che hanno rappresentato anche un “tagliando” per l’azione di governo di Occhiuto, con la leadership del governatore confermata così come la baricentricità di Forza Italia in Calabria. «Ora si apre una nuova fase», avrebbe confidato Occhiuto ai suoi assessori subito dopo il voto, e in effetti le Politiche sono state uno spartiacque, su un piano politico e istituzionale. Novembre sotto questo aspetto si profila come un mese particolarmente impegnativo, con una fitta agenda sulla scrivania del presidente. Nelle prossime settimane infatti Occhiuto procederà al ritocco della sua Giunta con un paio di innesti destinati a sostituire gli eletti al Parlamento, e di pari passo potrebbe procedere a una rivisitazione della macchina dirigenziale della Cittadella e di alcuni importanti enti di sottogoverno, per non parlare poi dei manager della sanità la cui sorte è legata alla sorte del Decreto Calabria, in scadenza tra una decina di giorni. Ma sarà una nuova fase anche sul piano dei rapporti con Roma. Con il governo Draghi Occhiuto, comunque “ascoltatissimo” dirigente azzurro, ha intrattenuto ottime relazioni ma l’eterogeneità politica di quella maggioranza ovviamente ha rappresento un freno che sulla carta dovrebbe essere eliminato ora che a Palazzo Chigi c’è una premier, Giorgia Meloni, e un Consiglio dei ministri politicamente molto “amico”. Un primo segnale in questo senso è il sostanziale ok della Meloni al rigassificatore a Gioia Tauro su cui Occhiuto sta compulsivamente insistendo da mesi: segnale concreto anche dell’ottimo rapporto tra Occhiuto e la stessa Meloni. Altri segnali sono attesi nelle prossime ore con la nomina dei viceministri e dei sottosegretari che potrebbero portare in dote a Occhiuto altri robusti sostegni: i nomi calabresi molto “gettonati” a Roma in queste ore sono quelli della meloniana Wanda Ferro e del coordinatore regionale azzurro Giuseppe Mangialavori. Su un livello prettamente politico, nella “faida” in atto dentro Forza Italia tra i “governisti” di Tajani e i “ronzulliani” Occhiuto, che a Roma è tra i pontieri nelle trattative per il sottogoverno, si è opportunamente tenuto fuori (anche se si è fatto ritrarre in una eloquente stretta di mano con Tajani), ma comunque il suo peso dentro il partito azzurro conta e conterà molto anche in futuro. Ma c’è un livello istituzionale che ha sicuramente maggiore incidenza pratica sulla Calabria ed è quello che Occhiuto intenderà misurare da qui alle prossime settimane: le risposte che il governo darà alle tante emergenze della Calabria, a partire dalla sanità e a partire da quel Decreto Calabria la cui proroga Occhiuto ha già posto come priorità al governo nazionale. (a. c.)

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