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Sgarbi “candida” Sýbaris: «Il ministero della Cultura proponga la Magna Grecia a patrimonio dell’Unesco»

Dopo la tappa reggina il sottosegretario visita il Museo della Sibaritide, rilanciando la proposta del sindaco di Cassano, Papasso

Pubblicato il: 10/11/2022 – 21:07
di Luca Latella
Sgarbi “candida” Sýbaris: «Il ministero della Cultura proponga la Magna Grecia a patrimonio dell’Unesco»

CASSANO ALLO IONIO Dopo Reggio, Sibari lungo il sentiero della storia. Il tour calabrese del “pellegrino” – così si autodefinisce – Vittorio Sgarbi passa improvvisamente, perché imprevisto, dalla Sibaritide, territorio dal quale lancia una proposta suggerita dal sindaco di Cassano, Gianni Papasso: proporre il toponimo Magna Grecia inteso come contenitore di questo territorio, di alcuni siti e musei, via ministero della Cultura, all’Unesco quale patrimonio dell’umanità. Il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi lancia così il sasso nello stagno, riverberando così pagine di storia uniche al mondo.

«La Magna Grecia patrimonio dell’Unesco»

«C’è un grande futuro nel passato e nel mondo dei morti. Un museo a Sibari – dice Vittorio Sgarbi – segna la possibilità di determinare i confini di un vasto territorio che parte dal mondo antico e arriva a quello romano (con Sybaris, Thurii e Copia, ndr). L’idea del sindaco di Cassano secondo cui questa può essere un’area vasta dentro al toponimo di Magna Grecia, consente di mettervi dentro una parte dei musei che Filippo Demma dirige ed una quantità di testimonianze antiche che sono non connesse l’una con l’altra, può essere un’iniziativa importante. È stato utile venire al museo di Sibari perché questa suggestione può generare da parte del ministero della Cultura una proposta all’Unesco per questo obiettivo».

«Chi viene in Calabria può godere di percorsi turistici unici come la Locride e Sibari»

Sotto il profilo turistico «i bronzi di Riace – aggiunge il sottosegretario alla Cultura –fanno molto perché innalzano sul piano dell’immagine un territorio che ha avuto minor fortuna e minore assistenza del territorio napoletano o laziale. La Calabria ha un riscatto nei bronzi e questo porta beneficio anche a Sibari, perché chi viene in Calabria può godere di un percorso museale che tocca i siti archeologici come la Locride e Sibari. Oggi sono stato a Reggio ed ho percorso la Calabria da pellegrino. Col direttore (Filippo Demma, direttore ad interim dei musei calabresi e del museo della Sibaritide, ndr) valuteremo quali necessità, quali opportunità possano venire. Il museo mi sembra debba essere ristrutturato rispetto alle due lingue architettoniche che parla. Oggi dopo vent’anni l’ho rivisto in una proiezione diversa».

 «Ministeri della Cultura e del Turismo promozionino la Sibaritide»

Lo spot culturale di Vittorio Sgarbi alla Calabria, prosegue. «Qui si può fare turismo “non obbligatorio”, ovvero Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Paestum. Quello che viene “sotto” è reputato meno indispensabile. I viaggiatori che vengono in Calabria sono inferiori rispetto a quelli che visitano Napoli. Pensare ad un collegamento nella distribuzione del turismo può essere un’impresa che collega il nostro ministero a quello del Turismo, con il quale si possono immaginare una serie di percorsi che diventano un invito a visitare un’ulteriore parte dell’Italia antica. Meno un posto è visitato, più ha promesse di futuro, perché lo si può rendere desiderabile. Occorre una buona forma di promozione per quest’area e portare 20mila visitatori del Museo al triplo e non mi pare un’impresa difficile». (l.latella@corrierecal.it)

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