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Il canile dell’assessore “costruito” a spese del Comune. Le accuse di peculato a Munno

La Procura di Cosenza ricostruisce gli acquisiti del politico fatturati alla Rende Servizi. I favori chiesti per «non vendersi la barca». E i timori: «Qui mi arrestano»

Pubblicato il: 11/11/2022 – 14:54
Il canile dell’assessore “costruito” a spese del Comune. Le accuse di peculato a Munno

RENDE Pneumatici, una trinciatrice da installare su un trattore, trivelle. Materiali acquistati a uso e consumo dell’assessore comunale ai Lavori pubblici ma pagati con le tasse dei cittadini di Rende. Pino Munno, volto storico della politica a Rende, “governa” da anni. Prima nell’orbita socialista-principiana, poi da titolare di una delega pesante negli anni dell’era Manna. È uno degli indagati chiave nell’inchiesta della Procura di Cosenza che ha terremotato l’amministrazione comunale. Una delle contestazioni degli inquirenti nei suoi confronti nasce dalla «costruzione di un canile-cimitero per animali» formalmente di proprietà di un familiare del politico. Contesto nel quale «sono emerse diverse condotte – è l’accusa –, ritenute integranti delitti di peculato». L’assessore si sarebbe rifornito di «reti metalliche, motoseghe, pneumatici» da utilizzare per l’opera e di altri materiali «che, con il concorso dei dipendenti e amministratori della società in house Rende Servizi srl, sono stati acquistati dall’assessore Munno ma posti a carico della società pubblica». Un bancomat, secondo la Procura guidata da Mario Spagnuolo, a disposizione dell’assessore. I lavori pubblici (a partire dalle piccole riparazioni) e la Rende Servizi sono terreno d’elezione del politico. 

La rete per il canile 

Il 22 ottobre 2019 gli investigatori captano una conversazione tra Munno e Roberto Beltrano, dipendente della Rende Servizi, «nel corso della quale il primo rappresenta al secondo delle sue difficoltà economiche, così chiedendo all’indicato dipendente della Rende Servizi di ordinare – per conto della società in house – del materiale invece occorrente alla realizzazione di un pozzo artesiano» in un terreno privato dell’assessore a San Pietro in Guarano. Beltrano si mette subito a disposizione, spiegando che «avrebbero dovuto accordarsi con gli amministratori» del fornitore per «non fatturare tutto il materiale in un’unica soluzione ma attraverso una dilazione in più tranche». 
L’acquisto del materiale si complica. La rete costa troppo, circa 4mila euro, e Beltrano segnala che la Rende Servizi non ha a disposizione una somma simile, anche perché aveva appena speso la stessa cifra per l’acquisto della segnaletica orizzontale. Munno, per persuaderlo, gli spiega che «per pagare tutti i fornitori e i lavori in corso nel terreno di San Pietro in Guarano avrebbe dovuto vendere la propria barca». 

L’acquisto di pneumatici per un familiare

Munno ha un altro problema: un debito con il proprietario di un’officina. C’è da pagare il conto per i pneumatici di un familiare. L’idea è sempre quella di ricorrere al supporto della Rende Servizi, società che di per sé non naviga nell’oro. È per questo che il solito Beltrano cerca espedienti pratici per superare indenne eventuali controlli. Nel caso dei pneumatici, spiega a Munno che da lì a qualche giorno, «il trattore “piccolo” della Rende Servizi» sarebbe stato portato in officina per un controllo e a quel punto «si sarebbe potuto utilizzare l’escamotage di far figurare i pneumatici necessari a Munno come quelli da installare sul mezzo d’opera della società in house». È sempre il cimitero per animali a preoccupare l’assessore. Che spiega all’amico di essersi esposto a rischi pur di realizzare l’opera dopo aver perso i fondi regionali: «Mi arrestano – dice –. Non sia mai… vengono a fare una fotografia… una cosa… non sia mai… che io mi devo guardare». (ppp)

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