CORIGLIANO ROSSANO Crisi della sinistra e congresso costituente. È stato questo il tema di un convegno organizzato dall’associazione “25 aprile Marco De Simone”, a Corigliano Rossano. L’incontro è servito ad analizzare i «disastri» elettorali del centrosinistra, e nel particolare del Pd, per poi provare a mettere un punto e ripartire. Anche a livello locale.
In sala molti volti noti della sinistra cittadina, molti scontenti del Pd e della gestione dem, sempre più frastagliata in città, con una fronda che vorrebbe sostenere la ricandidatura a sindaco di Flavio Stasi – pressoché molto marginale alla serata – e l’anima “autonoma” collocata all’opposizione rispetto all’amministrazione comunale.
Qualificati gli interventi di Marco Palopoli, presidente dell’associazione che ha introdotto i lavori, di Giuseppe Pirillo, dirigente medico e del Pd, della dirigente scolastica Adriana Grispo, di Gino Campana, presidente dell’associazione Rossano Recupera, di Nilo Domanico del gruppo Neapolis e di Giulio Quero, vice segretario dei Giovani democratici.
Al momento di confronto organizzato dall’associazione non c’era nessun vessillo di partito, seppur con molti tesserati Pd presenti, ma la sensazione netta era quella di voler dare inizio ad un percorso nuovo per il centrosinistra cittadino, anche in ottica elezioni amministrative, previste tra un anno e mezzo.
«Uno dei primi obiettivi – dice Palopoli, già candidato alle scorse Regionali – è quello di riappropriarsi dei grandi temi della sinistra. L’idea dell’iniziative nasce dalla constatazione di aver perso l’elettorato e determinato uno scollamento dalla realtà. Quando si perdono i punti di riferimento gli elettori si sentono smarriti. Dopo le elezioni del 25 settembre, il baricentro politico si è spostato a destra sulla base di temi identitari e nazionalistici. E mi meraviglia che i dirigenti del Pd si siano stupiti di quel risultato, giacché non hanno fatto nulla per poter competere. Gli elettori della sinistra si sono recati alle urne con la consapevolezza di avere già perso e questo è inaccettabile».
A livello locale «ritengo vi sia necessità di trovare un filo che possa riannodare fratture di carattere personale sulla base degli argomenti. Alle prossime elezioni comunali il centrosinistra può presentarsi unito, bisogna però ricercare quell’unità, altrimenti si dovrà spiegare ai cittadini qual è l’alternativa percorribile».
«Una fase di ripartenza è necessaria e, credo, sensazione diffusa – spiega Pirillo, membro dell’assemblea provinciale del Pd e già dirigente dell’Unità operativa complessa di Ginecologia dell’ospedale di Crotone – all’interno di un’ambiente che si riconosce nelle esperienze della politica italiana e locale e che sente l’esigenza di poter offrire un contributo ai problemi che stiamo vivendo a livello nazionale, regionale e territoriale. La sinistra deve superare il momento di afasia che ha caratterizzato questa fase post elettorale e definire le proprie posizioni rispetto alle grandi questioni come il reddito di cittadinanza, la sanità, l’autonomia differenziata, con l’obiettivo di proporre soluzioni unanimi da parte del Pd, all’interno del quale convivono posizioni assolutamente diverse. L’Emilia Romagna chiede l’autonomia differenziata al governo, i presidenti delle Regioni del sud, al contrario, avvertono questa proposta come un’accezione negativa che accentuerebbe ulteriormente le differenze tra sud e nord».
Giuseppe Pirillo, pone l’accento su due grandi questioni. «Lo Stato deve riappropriarsi delle proprie competenze sulla sanità e sulla scuola. Non è accettabile che in Italia ci siano ventuno assistenze sanitarie e sociosanitarie in un momento storico in cui le regioni del sud non riescono a garantire standard e prestazioni che vengono erogate nel resto del Paese, a parità di tassazione. Anzi. In Calabria a causa del rientro dal debito sanitario paghiamo le addizionali più alte d’Italia».
In prospettiva elezioni amministrative, l’auspicio di Pirillo è che «si superino le divisioni e che si faccia politica sui temi, sugli argomenti, che si pongano soluzioni ai problemi elaborando strategie sui fatti. E su questi unire chi ci sta, chi è d’accordo, indipendentemente dalle visioni personali. Ritengo che sulla base dei fatti l’accordo non solo è possibile ma deve essere trovato». (l.latella@corrierecal.it)
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