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La vicenda

“Divorzio” di Campora da Amantea, arriva l’appello a Mattarella: «Blocchi l’iter, crea un vulnus istituzionale»

Missiva appello del comitato “Amantea Unita” al Capo dello Stato: «Violerebbe le norme sulla nascita di nuovi comuni»

Pubblicato il: 26/11/2022 – 15:53
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“Divorzio” di Campora da Amantea, arriva l’appello a Mattarella: «Blocchi l’iter, crea un vulnus istituzionale»

AMANTEA Lettera-appello del Comitato civico “Amantea Unita” al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una missiva in cui gli esponenti del comitato invocano l’intevento del Capo dello Stato per fermare l’inter referendario avviato dal Consiglio regionale che porterebbe, se a prevalere dovessero essere i “Sì”, alla separazione della popolosa frazione di Campora San Giovanni dal suo capoluogo e alla nascita di un nuovo comune -Temesa – sorto dalla fusione con Serra d’Aiello.
Un iter che secondo i promotori dell’appello sarebbe viziato da una serie di anomalie. A partire dal mancato rispetto della normativa che consente in Italia la nascita di nuove realtà amministrative.
In particolare, scrivono nella lettera i proponenti l’appello, dopo aver fatto una cronistoria della vicenda referendaria: «gli effetti di tale processo di separazione-aggregazione saranno: A) il nuovo Comune, Temesa, che nascerebbe avrebbe meno di 4.000 abitanti, precisamente 3.882; B) il Comune di Amantea, dopo l’eventuale distacco della sua frazione, scenderebbe al di sotto dei 10.000 abitanti, precisamente 9.865».
«Alla luce di tutta la legislazione vigente in materia (art.15 Dlg.267/2000; L.R. n. 13/1983 e L.R. n. 15/2006; artt.117,119 e 133 Costituzione) – specificano nell’appello inviato a Mattarella – nonché delle numerose pronunce dell’Alta Corte, sia nel caso di nascita di un nuovo Comune che nel caso di variazioni circoscrizionali tra Comuni contermini, né il nuovo Comune, né il Comune aggregante, né il Comune scorporato possono scendere al di sotto della soglia dei 10.000 abitanti».
«Invece né il Consiglio regionale né l’organo giurisdizionale amministrativo di primo grado adito – denunciano gli esponenti del Comitato “Amantea Unita” – hanno inteso considerare e far valere tale pregiudiziale di fatto, a nostro parere ineludibile perché posta a garanzia dell’ordinamento territoriale e costituzionale della Repubblica». Un’anomalia forte che, sempre secondo i gruppo di cittadini amanteani comporterebbe anche il rischio di un effetto “dirompente” a catena in Italia. «Ove questo processo di disgregazione campanilistica di un Comune da parte degli abitanti di una sua frazione dovesse concludersi positivamente in dispregio delle disposizioni di legge ed in contrasto con la prassi virtuosa dell’unione tra Comuni – denunciano a questo proposito a Mattarella – si creerebbe un pericoloso precedente che innescherebbe un effetto a catena, cioè la moltiplicazione dei piccoli Municipi, con conseguente scardinamento dell’assetto territoriale della Repubblica».
Da qui l’appello al Capo dello Stato.
«Il Comitato “Amantea Unita” – scrivono infine nell’appello gli esponenti del gruppo di cittadini amanteani – si rivolge a lei quale garante dell’Unità nazionale, sia di quella territoriale che di quella Costituzionale, affinché possa valutare un suo intervento finalizzato ad impedire un pericoloso vulnus da parte di un Consiglio regionale all’assetto territoriale degli enti locali della Repubblica per come disegnato dall’attuale legislazione costituzionale e di merito». (rds)

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