COSENZA «Io ho raccolto una sanità in macerie, reduce da dodici anni di commissariamento, cioè in Calabria a governare la sanità non è stato un assessore regionale calabrese ma è stato il governo nazionale. Non hanno accertato nemmeno il debito della sanità. Si parla di un debito a volte di un miliardo e mezzo, a volte di tre miliardi. Io tra qualche settimana accerterò il debito, lo farò insieme alla guardia di finanza che mi sta dando una mano». Lo ha detto stamattina Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Start”, su SkyTg24. «Non hanno migliorato la qualità delle prestazioni sanitarie – ha continuato il governatore – e ora io in Calabria sto vivendo con una maggiore intensità ciò che stanno vivendo tutte le altre regioni italiane nella sanità. In questo paese negli ultimi anni le riforme che riguardavano la sanità non sono state fatte. Non è stata fatta la riforma del reclutamento, oggi infatti abbiamo un problema dei reclutamenti dei medici in tutti i pronto soccorso d’Italia, pensi come può essere grave per una regione come la Calabria è ha un sistema poco attrattivo per i medici che vogliono lavorare. Preferiscono farlo in un’altra regione. Ma questo perché succede? Perché non si è investito sulle borse di studio per le specializzazioni che servono nei nostri ospedali, non si è investito sulla retribuzione dei medici. I giovani medici italiani stanno andando all’estero e noi siamo costretti a prendere medici da Paesi dove vengono pagati meno che in Italia. In questi anni medici che stavano nel sistema pubblico nelle diverse regioni d’Italia, si sono dimessi per andare a lavorare nelle cooperative perché guadagnano dieci volte di più e tutto questo è avvenuto mentre nessuno si occupava di riformare il sistema che deve assicurare le cure agli italiani. Io nel mio piccolo sto cercando di farlo nella mia regione ricostruendo questo sistema dalle macerie. È dura ma voglio dimostrare che la Calabria è una regione governabile anche nella sua sanità».
Occhiuto è intervenuto anche su Reddito di cittadinanza, Pnrr e migranti. «La situazione in Calabria rispetto al Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha dichiarato il governatore calabrese – è, più o meno, quella che c’è in tutte le Regioni: il blocco dei cantieri dovuto al caro energia e al caro materie prime. Questa è una circostanza che l’Europa deve approfondire. Il Pnrr è stato preparato prima della guerra, prima del caro materie prime. Adesso l’Europa deve avere la capacità di reagire con immediatezza alle sfide che ha davanti. Sono perciò contento che queste richieste che il presidente Meloni ha fatto, di maggiore flessibilità nella spesa o nei tempi di realizzazione degli interventi del Pnrr – che molti in Italia affermavano fossero impossibili a farsi, come se il Pnrr nelle sue regole fosse un dogma -, ora siano condivise da altri Paesi europei. Quindi, una volta tanto, l’Italia riesce a mettersi alla guida anche in Europa di processi che fanno migliorare le decisioni che l’Ue deve prendere. Noi non avremmo potuto superare la pandemia senza l’aiuto delle istituzioni europee, non avremmo rimesso in moto l’economia dell’Unione senza un atteggiamento diverso da parte delle istituzioni europee rispetto a quello che avevamo conosciuto negli anni precedenti la pandemia. L’Europa ha recuperato credibilità, non deve perderla ora, non deve ritornare ad essere l’Europa intransigente e lontana dai temi che riguardano lo sviluppo. Credo che affermare queste necessità, e farlo con decisione e rispetto delle istituzioni europee come ha fatto il nostro premier, fa bene all’Ue oltre che all’Italia», ha sottolineato Occhiuto.
«In Calabria sono 240mila i percettori del reddito di cittadinanza. Considero questa misura giusta – ha dichiarato ancora Occhiuto – nella parte che riguarda la necessità di affrontare il tema della povertà, ma è sbagliatissima in quella parte che affronta le politiche attive del lavoro. Si è trattato di un clamoroso errore dei 5 Stelle. A un errore si ripara con una soluzione che sia davvero efficace e funzionante. Se ci si limita a cancellare l’errore senza proporre una soluzione alternativa, si rischia di commettere un errore ancora peggiore del precedente. Nel nostro Paese, e a maggior ragione nel Meridione, c’è un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, anche perché non funzionano bene i Centri per l’impiego. Secondo me si tratta di istituti che peraltro scontano il fatto di essere stati pensati in epoche diverse da quella attuale. Ormai un’azienda che cerca un dipendente o un collaboratore lo fa in maniera differente da come avveniva tradizionalmente. Nell’era delle grandi tecnologie, i Centri per l’impiego forse dovrebbero non essere luoghi fisici ma addirittura delle App che i singoli imprenditori potrebbero utilizzare. Noi abbiamo un sistema del mercato del lavoro che dovrebbe incrociare domanda e offerta, ma che non funziona da anni. Se prima quindi non poniamo il mercato del lavoro nella condizione di funzionare, riformandolo, e non interveniamo nella formazione dei disoccupati, non ne usciremo. Suppongo che sia difficile per un disoccupato in Calabria, in Campania o in Sicilia, trovare un lavoro in sei o otto mesi, per cui se si toglie il reddito di cittadinanza senza aver realizzato prima efficacemente la riforma del mercato del lavoro, credo che si cancelli un errore, ma non si trovi una soluzione. Mi auguro che in questo senso ci sia un approfondimento da parte del governo».
«La Calabria – ha detto ancora Occhiuto – ha già accolto in questo anno 17mila migranti. L’abbiamo fatto senza mai protestare, creando un rapporto improntato alla leale collaborazione con le Prefetture e con i sindaci. La Calabria ha dimostrato di essere una Regione accogliente, peró il peso di questa emergenza non può essere lasciato soltanto all’Italia. I migranti arrivano da Paesi che si affacciano sul Mediterraneo che appartengono ad un continente, l’Africa, che nei prossimi decenni moltiplicherà per due la sua popolazione, per cui questi flussi sono destinati a crescere. Allora, o l’Europa si pone nella condizione di governare insieme questo processo, oppure dimostra di non avere contezza di quello che sarà da qui a qualche tempo questo fenomeno. Peraltro il Mediterraneo sta diventando centrale nell’agenda dell’Europa, anche in quella economica. Noi stiamo comprando l’energia dal Mediterraneo, con questi Paesi dovremmo anche intensificare i rapporti commerciali perché avranno tassi d’incremento del Pil segnatamente superiori a quelli delle economie europee. Allora, vivere passivamente questo problema lasciando che prevalgano gli egoismi nazionali credo sia sbagliato. Devo dire che il presidente Meloni sta facendo un buon lavoro in Europa. Ricordiamoci che prima che si insediasse questo governo qualcuno in Italia, che non vuole bene al nostro Paese, rappresentava in Europa un’idea sbagliata del governo e del presidente Meloni, come se si trattasse di un esecutivo di estrema destra, nemico dell’Unione europea. Il presidente Meloni sta dimostrando di avere rispetto dell’Europa e anche di non avere nessuna soggezione, nessun complesso di inferiorità. È così che l’Italia deve rappresentarsi in Europa», ha sottolineato il governatore Occhiuto.
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