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Regione, Bilancio da 5,8 miliardi: ecco i numeri di una manovra improntata alla “prudenza” e (come sempre) dominata dalla sanità

Tutte le cifre del documento varato dalla Giunta Occhiuto e ora all’esame del Consiglio: il settore sanitario assorbe quasi l’80% delle risorse. “Liberi” (solo) 773 milioni

Pubblicato il: 13/12/2022 – 9:28
Regione, Bilancio da 5,8 miliardi: ecco i numeri di una manovra improntata alla “prudenza” e (come sempre) dominata dalla sanità

CATANZARO Una manovra da circa 5,8 miliardi, chiaramente condizionata dalle ormai endemiche ingessature gestionali e normative, dall’attuale crisi dovuta al rincaro delle materie prime e del costo dell’energia, dalla riduzione dei trasferimenti statali, una manovra improntata al «principio della prudenza» dettato dall’indirizzo dato dal presidente della Giunta. È questa in sintesi la “filosofia” del Bilancio di previsione 2023-25 della Regione Calabria approvato dal governo Occhiuto e ora all’esame del Consiglio regionale. Al solito a fare la “parte del leone” è la sanità, che di fatto assorbe praticamente tre quarti delle risorse.

I numeri del Bilancio di previsione

Nella relazione tecnica allegata alla manovra si specifica che «il bilancio di competenza effettivo della Regione per l’anno 2023, al netto delle contabilità speciali, dell’anticipazione di cassa e del fondo pluriennale vincolato, ammonta complessivamente mente a circa 5,8 miliardi. Tuttavia tali importi afferiscono in gran parte a risorse a destinazione vincolata, vale a dire somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate. Rientrano in tale ambito le risorsa destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (4,02 miliardi circa, iil 69,4%)…».  Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione – prosegue la relazione – «ammontano invece a circa 773 milioni, pari al 13,3% circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio, in leggero aumento rispetto alle previsioni effettuate nel bilancio 2022-24 annualità 2022. Da segnalare che nelle annualità 2023 e successive non sono inserite, al momento le previsioni, molto consistenti, della nuova programmazione Por 21-27 e Psc 21-27, che costituiranno una nuova e grande opportunità per affrontare e risolvere, o tutto o in parte, i problemi che affliggono da tempo l’economia regionale». Dalla relazione del documento contabile varato dalla Giunta Occhiuto emerge poi che «le altre voci dello stato di previsione dell’entrata con vincolo di destinazione di una certa rilevanza risultano essere costituite da 210 milioni di euro circa del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, cui si aggiungono ulteriori 25 milioni di euro circa per la realizzazione di investimenti; 19,8 milioni di euro circa del Fondo per le non autosufficienze, per ciascuna delle annualità 2023-2024; 16,1 milioni di euro del Fondo nazionale per le politiche sociali, per le annualità 23-24; 44,1 milioni di euro distribuiti nelle tre annualità 23-25 per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu; 37,2 milioni di euro annui destinati al rafforzamento dei centri per l’impiego; 117 milioni di euro circa nel triennio per la realizzazione di interventi previsti nell’ambito del fondo complementare al Pnrr per investimenti nel settore della riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (51,3 milioni nel triennio), per l’acquisto di materiale rotabile (14,2 milioni di euro) e di autobus di nuova generazione (21,7 milioni di euro), per la realizzazione della Ciclovia della Magna Graecia (21 milioni circa). L’importo di 8,8 milioni di euro è destinato in un biennio all’acquisizione delle consulenze e professionalità necessarie per fornire un supporto alle complesse procedure finalizzate alla realizzazione del programma; 18,8 milioni di cui alla legge 145/2018 per il finanziamento di investimenti in opere pubbliche da destinare per il 70% ai Comuni e per la restante parte in investimenti diretti, finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici e del territorio, ad interventi sulla viabilità, allo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico, per la rigenerazione urbana e la riconversione energetica verso fonti rinnovabili, per le infrastrutture sociali e le bonifiche ambientali dei siti inquinati». La Giunta regionale poi annota: «Manca al momento il rifinanziamento a carico dello Stato dei progetti di difesa del suolo e della tutela ambientale realizzati dai lavoratori idraulico forestali. La cifra di 10 milioni di euro che nella attuale stesura del Bilancio statale è stanziata per il 2023 è assolutamente insufficiente per il fabbisogno del Settore. È necessario, quindi, che il Governo garantisca per tempo la copertura finanziaria degli interventi previsti nel comparto, altrimenti non finanziabili con le sole risorse autonome del bilancio regionale».

La manovra della spesa

Il Bilancio della Regione nella parte della spesa – prosegue la relazione tecnica – «vale circa 5,8 miliardi di euro, al netto delle contabilità speciali, delle anticipazioni di liquidità, del fondo pluriennale vincolato e dell’anticipazione di cassa. La voce più rilevante del bilancio è rappresentata dalla spesa per il servizio sanitario: le risorse ammontano complessivamente in termini di competenza a oltre 4,02 miliardi e rappresentano circa il 69,3%. Gran parte di queste risorse è trasferite alle aziende sanitarie e ospedaliere e pertanto, se la rilevanza della spesa per la tutela della salute viene valutata in termini di pagamenti, il peso del settore sanitario sulla spesa complessiva regionale si avvicina certamente, in termini di cassa, all’80% del totale erogato».

La spesa da realizzare con risorse autonome

La relazione specifica poi anche «gran parte delle risorse disponibili, teoricamente soggette ad una manovra discrezionale da parte della Giunta o del Consiglio, è destinata a spese di carattere obbligatorio (personale, mutui, contratti, accantonamenti) o utilizzata per far fronte alle emergenze sociali ed occupazionali della Regione, e, quindi, difficilmente rimodulabile senza l’attuazione di riforme capaci di incidere nella dinamica strutturale della spesa. Le spese di funzionamento per il personale del Consiglio e della Giunta (24%) coprono circa un quarto della disponibilità totale; la spesa per i mutui assunti dalla Regione o comunque a carico della stessa a titolo di contributo per i mutui assunti dagli enti locali, rappresenta circa il 16% delle spese autonome;  personale, contratti e mutui, in termini aggregati rappresentano il 40%  circa del totale. Questo dato, riferito a spese di carattere obbligatorio, dimostrerebbe che, almeno teoricamente, il bilancio della Regione potrebbe anche essere considerato virtuoso, e cioè con margini di manovra abbastanza ampi, se non fosse che un ulteriore 22% circa è destinato a spese per gli enti sub regionali ed il precariato storico, e quindi sostanzialmente a spese di personale. Una importante percentuale della rimanente parte è destinata alla sanità e alle politiche sociali, in gran parte rette socio-sanitarie e indennizzi ai soggetti emotrasfusi con sangue infetto (8% complessivi), nonché ad altre leggi di forte impatto sociale quali il cofinanziamento regionale per i trasporti, il diritto allo studio e la protezione civile (7%)».

La manovra di bilancio della Giunta

«L’indirizzo dato agli uffici da parte del presidente per la stesura del bilancio 2023-2025 – precisa quindi la relazione tecnica – è stato quello di predisporre un documento contabile improntato al principio della prudenza, in linea con quanto già indicato nel Documento di Economia e Finanza, confermando gli stanziamenti già previsti per le leggi regionali di maggiore importanza (Lsu, politiche sociali, precariato, trasporti, etc.) ed apportando, se necessario, eventuali variazioni alle diverse annualità del bilancio precedente al fine di tutelare gli equilibri di finanza pubblica o far fronte ad obblighi di legge. Pertanto, una volta definito il quadro delle risorse disponibili in entrata, l’obiettivo era quello di: a) confermare, per quanto possibile, il livello di finanziamento delle leggi di spesa; b) accantonare in via prudenziale, nell’arco dell’intero triennio, la maggiore quantità di risorse possibile, da utilizzare nel corso dell’esercizio per necessità urgenti ed improrogabili; c) rimodulare gli accantonamenti al fondo contenzioso alla luce delle vertenze incardinate nell’arco temporale di riferimento; d) rivisitare il Fcde in base al volume degli stanziamenti delle entrate e dell’andamento tra le riscossioni e gli accertamenti registrati negli scorsi esercizi; e) garantire il cofinanziamento regionale, per un importo complessivo di 2,7 milioni di euro del programma degli investimenti necessari per la riqualificazione e l’ammodernamento tecnologico dei presidi ospedalieri della Calabria; f) prevedere per il triennio considerato le somme da restituire allo Stato, per un importo complessivo di 14,4 milioni di euro». (a. c.)

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