CATANZARO La transizione verso la decarbonizzazione del trasporto pubblico locale calabrese resta ancora un buon proposito. Ma, allo stato attuale, la regione è tra quelle in cui circolano il maggior numero autobus altamente inquinanti. Oltre il 51 per cento del parco macchine che transita nei centri e nelle strade calabresi è costituito da bus fino ad euro 4. E ben il 12,5% ha una motorizzazione in Euro 2, tra le categorie più inquinanti del settore e addirittura non risulta in circolazione neppure un mezzo a zero emissioni. È la fotografia dell’ultima rilevazione effettuata dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture (già Mims) sui mezzi in circolazione sulle strade italiane fino al 30 settembre scorso.
Ebbene da quei dati, emerge che il quadro calabrese è rimasto pressoché invariato dall’inizio del monitoraggio, cioè luglio 2021. A differenza di altre regioni che hanno viceversa visto crescere il numero di nuovi bus sul proprio territorio. Scendendo nel dettaglio risulta a settembre scorso che l’età media dei mezzi in circolazione nella regione è di 12,2 anni. Appena lo 0,3% in meno di 14 mesi precedenti quando cioè la vetustà dei mezzi era pari a 12,5 anni. Al di sopra della media nazionale – già di per sé non eccellente – fissata a 10,3 anni.
Un dato sconfortante se confrontato con l’andamento nazionale che in poco più di un anno ha visto un importante spostamento del parco mezzi del Trasporto pubblico locale in direzione di bus più moderni e meno inquinanti.
Dal monitoraggio del Mit precedentemente delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, emerge che come, con l’uscita dalla circolazione dei mezzi diesel di classe Euro 1 da giugno 2022 (come previsto dalla legge 9 novembre 2021, n. 156), la quota di mezzi Euro 5 ed Euro 6 sul totale di quelli diesel è salita al 61,5% (era il 55,9% a luglio 2021).
Un trend che dovrebbe proseguire, stando alle previsioni del Mims, con la messa fuori servizio dei mezzi Euro 2 entro la fine di quest’anno e degli Euro 3 entro il primo gennaio 2024.
Una fase che potrebbe interessare anche la Calabria visto che il numero di ordini e preordini effettuato dalla Calabria di nuovi mezzi risulta importante. Si tratta della procedura di acquisto attivata dalla regione a partire del primo gennaio di quest’anno e prevista dall’Accordo quadro “AQ Autobus extraurbani” promosso da Consip. Grazie a questa procedura la Calabria ha effettuato ordini o preordini di quaranta autobus extraurbani alimentati a diesel di classe Euro 6. Un numero che rappresenta il 9,7% del totale complessivo dei mezzi prenotabili tramite questa gara.
Mentre, sempre sfruttando questa procedura prevista dell’Apq, la Regione ha ordinato 70 nuovi mezzi che circoleranno all’interno dei centri. In particolare si tratta di 26 bus elettrici e 44 alimentati a metano. Un totale di mezzi che rappresenta l’11,3% del numero di autobus urbani prenotati attraverso la specifica piattaforma.
Acquisti che serviranno, in qualche modo, alla Calabria ad entrare nella nuova fase della trasformazione ecologica del proprio parco mezzi pubblici. Visto che allo stato, dall’ultimo monitoraggio del Mit, non risulta circolante in Calabria neppure un mezzo elettrico o alimentato ad idrogeno. A differenza anche di altre regioni del Mezzogiorno – come la Sicilia, la Puglia e la Campania – in cui seppur con numeri ridotti sono già presenti mezzi a zero emissioni.
E ad una distanza siderale da regioni come la Lombardia ed il Piemonte che guidano la transizione verso un Tpl a zero emissioni, rispettivamente con 196 e 109 autobus elettrici circolanti a settembre 2022. Missione decarbonizzazione dei mezzi pubblici, dunque, obiettivo tutto da centrare. (rds)
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