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«A Roccella circa il 70% degli sbarchi del reggino». La Locride sempre più terra di arrivi per i migranti della rotta turca

I dati emersi nel corso dell’incontro “Migranti, per una gestione straordinariamente ordinaria del fenomeno”. Zito: «Un anno di lavoro sinergico»

Pubblicato il: 20/12/2022 – 7:35
di Mariateresa Ripolo
«A Roccella circa il 70% degli sbarchi del reggino». La Locride sempre più terra di arrivi per i migranti della rotta turca

ROCCELLA JONICA «Roccella si è fatta carico del quasi 70% degli sbarchi della provincia di Reggio Calabria». È il dato emerso nel corso dell’incontro dal titolo “Migranti, per una gestione straordinariamente ordinaria del fenomeno” organizzato a Roccella Jonica per fare il punto su quella che non è più considerata un’emergenza, ma un fenomeno da affrontare con un’organizzazione ben precisa, in quanto il territorio reggino, e in particolate quello della Locride, ormai da diversi anni è meta di arrivi via mare: «Mediamente si è verificato uno sbarco ogni cento ore», ha dichiarato il questore di Reggio Calabria Bruno Megale, che ha fornito diversi dati sul fenomeno.

Nel reggino sbarcate circa 10mila persone nel 2022. In due anni arrestati 150 scafisti

«Quest’anno – ha dichiarato Megale – abbiamo avuto circa 10mila persone sbarcate sulle nostre coste. Abbiamo avuto un impegno notevole che ha impattato prevalentemente su Roccella per quanto riguarda la provincia di Reggio Calabria». A raggiungere le coste della Locride sono soprattutto i migranti che prendono la rotta turca. Sul punto Megale ha spiegato: «Dal punto di vista investigativo è emerso che ci sono delle vere e proprie organizzazioni che lucrano sullo spostamento di questi migranti». A raggiungere, inoltre, le coste calabresi sono anche tantissimi minori non accompagnati, pari al 30% di chi arriva: «Prevalentemente ragazzi di 16-17 anni», ha spiegato il questore di Reggio Calabria che ha fornito il dato sugli scafisti: «In due anni ne abbiamo arrestati 150».

Zito: «Abbiamo gestito una situazione straordinaria attivando strumenti ordinari»

«Il senso di questo incontro – ha spiegato il sindaco di Roccella, Vittorio Zito – è proprio quello di dare conto di un anno di lavoro sinergico tra istituzioni locali, diramazioni territoriali dello Stato e volontariato, che ha portato alla attivazione di soccorsi in mare e di salvataggi. Un’attività importante, fatta con strumenti ordinari e il senso del titolo è proprio questo: abbiamo gestito una situazione straordinaria attivando strumenti ordinari. Credo sia andata bene, è un’esperienza da raccontare», ha detto il primo cittadino, che ha ricordato i momenti di difficoltà trascorsi: «C’è stato un momento in cui abbiamo alzato la voce per attirare l’attenzione del governo, l’attenzione c’è stata, sono stati fatti importanti passi in avanti nell’organizzazione del centro di primo soccorso che consente di non abbassare mai l’asticella della dignità delle persone che vengono soccorse».

La struttura di prima accoglienza allestita al porto delle Grazie di Roccella Jonica

Durante l’incontro, a fornire la propria testimonianza del fenomeno anche i sindaci di Siderno, Mariateresa Fragomeni, Ardore, Giuseppe Campisi, e Stilo, Giorgio Tropeano, che insieme al sindaco di Roccella hanno fornito quanto necessario per assicurare il proprio contributo in termini di aiuti. Presenti inoltre i volontari della Croce Rossa Italiana-Comitato Riviera dei Gelsomini e il team di Medici senza frontiere, a Roccella Jonica sempre in prima linea durante le operazioni di soccorso e nell’assistenza dei migranti.

Mariani: «Non sono stati mesi facili, ma ci siamo organizzati per dare risposte»

«Abbiamo cercato di gestire le cose al meglio delle nostre possibilità, – ha sottolineato il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani – non sono stati mesi facili, ma noi dobbiamo essere in grado di rispondere e ci siamo organizzati. Non mi sembra ci siano stati situazioni particolarmente complicate nel corso di questi mesi in cui abbiamo avuto un numero di sbarchi esorbitante».

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