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La cattura di Greco, Piantedosi e la Ferro: incessante l’attività delle forze dell’ordine contro la ‘ndrangheta

Il ministro e il sottosegretario all’Interno commentano con soddisfazione l’arresto in Francia del superlatitante cosentino

Pubblicato il: 02/02/2023 – 10:27
La cattura di Greco, Piantedosi e la Ferro: incessante l’attività delle forze dell’ordine contro la ‘ndrangheta

CATANZARO “Incessante l’attività delle forze dell’ordine, impegnate silenziosamente giorno dopo giorno, in Italia e all’estero, in un lavoro continuo a presidio della sicurezza dei cittadini”. Lo sottolinea il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, commentando la notizia della cattura del latitante di ‘ndrangheta Edgardo Greco, condannato all’ergastolo e irreperibile dal 2006, arrestato dalla polizia francese grazie agli elementi emersi da indagini realizzate dell’Arma dei Carabinieri e condivise fra i partner di altri Paesi grazie al progetto I-Can (Interpol cooperation against ‘ndrangheta). “Grande soddisfazione per questa importante operazione realizzata anche grazie alle importanti sinergie sviluppate nell’ambito di una rete di cooperazione internazionale fra le forze di polizia. Proseguono gli arresti di pericolosi latitanti – conclude Piantedosi- a dimostrazione che la forte azione di contrasto dello Stato contro ogni forma di criminalità organizzata non subisce mai battute d’arresto, e procederà sempre determinata”. A sua volta il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (Fdi) evidenzia che “la cattura in Francia del latitante di ‘ndrangheta Edgardo Greco è il frutto dell’importante attività di cooperazione internazionale tra gli investigatori italiani e quelli di altri paesi che partecipano al progetto I-Can. Rivolgo le mie congratulazioni ai carabinieri di Cosenza che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, e che hanno operato insieme al personale delle unità catturandi italiana e francese e dell’unità I-Can dello Scip del Ministero dell’Interno. Greco, considerato affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno di Cosenza e condannato all’ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Bartolomeo, avvenuto nel gennaio del 1991, lavorava in un ristorante come cuoco. La determinazione con cui le forze dell’ordine e la magistratura sono riuscite a pervenire alla cattura del pericoloso latitante – rileva la Ferro . dimostrano che lo Stato è impegnato con tutte le sue forze nel contrasto alla criminalità organizzata”.  

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