Ultimo aggiornamento alle 22:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

La relazione

L’uso distorto dei fondi europei in Calabria e le fattispecie “seriali” di frodi comunitarie

Dalla Corte dei Conti arriva la conferma di consistenti danni erariali. Più colpiti il settore dell’agricoltura e della promozione di imprese

Pubblicato il: 25/02/2023 – 7:51
L’uso distorto dei fondi europei in Calabria e le fattispecie “seriali” di frodi comunitarie

CATANZARO «Ampio è lo spettro delle ipotesi di danno contestate ai percettori di contributi e finanziamenti a valere sulle risorse provenienti da programmi e fondi europei, specie nel settore dell’agricoltura e della promozione delle iniziative imprenditoriali». Nella relazione della Procura regionale della Corte dei Conti all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 c’è tutto lo spaccato sconfortante del livello sempre alto delle frodi comunitarie in Calabria: false attestazioni, mancanza de requisiti per accedere ai bandi, indebita percezione di risorse, così i fondi messi a disposizione dall’Unione europea attraverso i Programmi operativi della Regione Calabria (Por ma non solo) si disperdono in mille rivoli illegali e a volte persino criminali.
Oltre un milione di euro di danno erariale ad esempio è stato accertato nel campo dell’accesso alle contribuzioni agricole, nel senso che – si legge nel report del procuratore contabile – «le forze dell’ordine hanno confermato che i richiedenti non avevano i requisiti per ottenere i benefici» (a esempio avevano reso false dichiarazioni di disponibilità di superfici). «Si tratta di fattispecie seriali di ampia diffusione per le quali è estremamente puntuale il riscontro da parte dei militari della Guardia di finanza», rileva la relazione. Ulteriori atti di citazione hanno riguardato ­ prosegue la Procura contabile della Calabria – «la percezione di contributi e finanziamenti in assenza delle condizioni richieste dai bandi o per la simulata sussistenza di operazioni e di lavori in realtà mai eseguiti»: a titolo di esempio la Corte dei Conti cita un danno da 30mila euro relativo al pagamento dei cosiddetti “aiuti disaccoppiati” (in quanto non rapportati al tipo e alla produzione di coltura praticata ma ai titoli posseduti) erogati in relazione al possesso di superficie ammissibile relativa a particelle a coltura eleggibile («nella fattispecie – si specifica – gli accertamenti hanno appurato che i contratti di “fitto di fondi rustici” muniti degli estremi di registrazione in realtà non erano mai stati prodotti all’Agenzia delle entrate».
Così come danno erariale è ipotizzato dalla Corte dei Conti in base a una “notitia damni” trasmessa dai carabinieri sulle erogazioni di contributi pubblici previsti a sostegno del comparto agricolo da parte di soggetti detenuti o sottoposti a misure restrittive domiciliari e, come tali, impossibilitati a svolgere qualsiasi attività.
Infine, anche nel settore degli aiuti alla pesca l’attività investigativa ha evidenziato fattispecie di illecito e di danno all’erario, così come nella indebita percezione di contributi a carico del bilancio dell’Unione europea (in particolare per l’acquisto di imbarcazioni da diporto). (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x