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la tragedia

Strage al largo di Crotone per un naufragio. Recuperati i corpi di 59 migranti – FOTO E VIDEO

Un barcone si è spezzato all’alba infrangendosi sugli scogli. Era partito quattro giorni fa dalla Turchia. Fermato un presunto scafista

Pubblicato il: 26/02/2023 – 15:02
Strage al largo di Crotone per un naufragio. Recuperati i corpi di 59 migranti – FOTO E VIDEO

CROTONE Una barca di migranti ha fatto naufragio stamattina davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro, a una ventina di chilometri da Crotone. Il natante, molto carico, non ha retto al mare agitato. Diverse persone sono morte, tra loro anche alcuni bambini, e molti sono i dispersi. Tra i superstiti del naufragio, a quanto si apprende da fonti investigative, sarebbe stato fermato anche un presunto scafista.
È stato un pescatore dare l’allarme per il naufragio, avvenuto poco prima del cinque del mattino. L’uomo, che transitava nella zona, ha notato l’imbarcazione già distrutta e alcuni corpi galleggiare in acqua. I migranti erano a bordo di un vecchio motopeschereccio la cui struttura è collassata per il mare molto agitato, forza tre con onde alte due metri. Il natante si è spezzato in due nell’impatto.

Il bilancio: 59 migranti morti

Il bilancio è via via diventato più drammatico: i cadaveri recuperati sono 59 e tra le vittime finora accertate ci sono anche 12 bambini e 33 donne. Lo rende noto il centro di coordinamento soccorsi riunito presso la Prefettura di Crotone. Il numero di persone presenti sull’imbarcazione al momento del naufragio, secondo la Guardia costiera, sarebbe stato di 120 unità. Al momento sono un’ottantina le persone tratte in salvo (21 sono state portate in ospedale) mentre continuano le ricerche di altri sopravvissuti. Tra le vittime, un bambino di 7 anni, un altro di 3 anni e un neonato. L’imbarcazione proveniente dalla Turchia – su cui viaggiavano migranti in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan – sarebbe finita contro gli scogli a causa del mare agitato. Impegnate motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza.

La Procura di Crotone apre un’inchiesta

Omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: Sono questi i reati per i quali procede la Procura della Repubblica di Crotone, guidata da Giuseppe Capoccia, nell’inchiesta aperta sul naufragio del barcone di migranti a “Steccato” di Cutro.

Le due ipotesi sull’incidente

Sono due le ipotesi formulate al momento sull’incidente. La prima è che l’imbarcazione potrebbe essersi spezzata a riva, quando le persone che erano a bordo stavano già scendendo. Un’altra possibilità è che il peschereccio con a bordo i migranti si sia arenato su una secca che dista un centinaio di metri dalla battigia. Una volta ferma, la nave si sarebbe capovolta, a causa della forza del mare, andando in mille pezzi.

Naufragio a Crotone, molte persone ancora disperse

Molte persone risultano ancora disperse. Le forze di polizia stanno cercando di raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti per capire quante persone ci fossero sul barcone affondato. Sul posto per i soccorsi sono intervenuti la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Al momento la macchina dei soccorsi, carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza, vigili del fuoco, personale del 118, croce rossa italiana, è impegnata nella ricerca dei dispersi e a recuperare i cadaveri dalle acque. La corrente molto forte li spinge verso sud, nella zona di Praialonga, rendendo difficoltose le ricerche.

Salme trasferite al PalaMilone

Intanto è stato attivato il Ccs (Centro Coordinamento dei Soccorsi) presso la Prefettura di Crotone.  Le salme saranno trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città pitagorica. I superstiti ospitati presso il Cara di Crotone e circa una trentina trasferiti presso struttura ospedali

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