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l’indagine

Truffa da oltre un milione nel Reggino, scoperti 164 “furbetti” del reddito di cittadinanza

Attraverso le false attestazioni, i soggetti ammessi al beneficio hanno indebitamente percepito spettanze per oltre 263 mila euro

Pubblicato il: 03/03/2023 – 9:10
Truffa da oltre un milione nel Reggino, scoperti 164 “furbetti” del reddito di cittadinanza

REGGIO CALABRIA I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nell’ambito della più generale azione di presidio nella vigilanza nel settore delle Prestazioni Sociali Agevolate, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti, hanno approfondito le posizioni di 173 soggetti beneficiari del Reddito di Cittadinanza in gran parte extracomunitari, domiciliati principalmente nell’area tra i Comuni di Rosarno e San Ferdinando (RC).

L’indagine

L’indagine condotta dal Gruppo di Gioia Tauro ha consentito di individuare 164 soggetti di nazionalità straniera che, attestando falsamente di risiedere nel territorio nazionale da almeno 10 anni, avrebbero indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza.
Attraverso le false attestazioni, i soggetti fraudolentemente ammessi al beneficio hanno indebitamente percepito spettanze per oltre 263 mila euro.
L’attività posta in essere dalla Guardia di Finanza sulla vasta platea di richiedenti ha permesso di interrompere le procedure di assegnazione del contributo per oltre un milione di euro, bloccati preventivamente e quindi non percepiti, segnalando contestualmente alla sede INPS competente territorialmente ai fini della revoca del beneficio.
I soggetti, fatte salve le necessarie conferme nel prosieguo delle indagini preliminari, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, in quanto avrebbero indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza attestando falsità o omettendo di dichiarare informazioni veritiere.
L’attività della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, eseguita sotto la direzione della Procura della Repubblica di Palmi, si inquadra nel tangibile e costante impegno istituzionale di presidio realizzato dal Corpo a tutela della spesa pubblica nazionale ed europea finalizzato al contrasto di ogni forma di distorsione rispetto alla corretta destinazione del denaro pubblico.

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