CATANZARO Sono approdati nel porto di Crotone sani e salvi i migranti che si trovavano a bordo di un peschereccio di 20 metri alla deriva al largo delle acque calabresi. Il peschereccio, intercettato nel pomeriggio di ieri dalla Guardia costiera, è giunto sotto scorta fino a due miglia da Capocolonna, a sud di Crotone, utilizzando la propulsione autonoma nonostante le condizioni del mare, forza 4 sotto costa, fossero difficili per una barca in pessime condizioni e sovraffollata. In vista dell’arrivo a Crotone, dove il mare si era rinforzato, l’imbarcazione è stata affiancata dal rimorchiatore “Alessandro Secondo” di Crotone che l’ha “presa a pacchetto” legandola sul proprio lato di dritta con delle cime. In questo modo il peschereccio è potuto arrivare in sicurezza nel porto di Crotone.
A bordo c’erano complessivamente 487 persone, dei quali 370 pakistani, 85 egiziani e gli altri provenienti da Siria e Afghanistan. I migranti sbarcati sono tutti uomini, una quarantina dei quali minori quasi tutti afgani. «Nei loro volti – hanno detto Carmelo Bossi e Matteo Castellini dell’equipaggio del rimorchiatore Alessandro Secondo – abbiamo visto la paura ed il terrore perché hanno dovuto affrontare questa traversata terribile su quello scafo messo malissimo per scappare dalla loro terra». Le operazioni di sbarco, coordinate dalla Prefettura di Crotone, sono state svolte dalla polizia di Crotone. I migranti sono stati quindi condotti presso il centro di accoglienza di Sant’Anna.
A Reggio Calabria è invece attraccata nella mattinata di sabato la nave Dattilo della Guardia costiera con a bordo 584 migranti. A differenza di quanto previsto ieri, tra i migranti salvati non ci sono persone provenienti dall’hotspot di Lampedusa. Tutti i migranti a bordo sono stati stati soccorsi in mare nel corso di tre interventi diversi. Ancora non si conoscono i dettagli del salvataggio ma, dalle notizie apprese sul molo di ponente del porto di Reggio, sono circa 70 le donne e i bambini a bordo della nave Dattilo. Gran parte dei migranti a bordo di nave Diciotti, appartenente alla classe Dattilo,, infatti, sono uomini di cui ancora non è chiara la nazionalità. Le operazioni di accoglienza sono coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria. Sul posto, oltre ai volontari della Protezione civile, c’è la polizia di Stato che, una volta eseguito lo sbarco, si occuperà delle procedure di identificazione. I migranti saranno trasferiti in parte nella scuola Boccioni di Gallico, alla periferia nord di Reggio Calabria, dove è stato allestito da tempo un centro di primissima accoglienza. L’altra parte, invece, verrà accompagnata al Cedir negli ex locali della Protezione civile. Una volta eseguiti i necessari controlli sanitari, i migranti saranno trasferiti in base al riparto previsto dal Ministero dell’Interno.
Cinque motovedette, tre navi e un aereo della Guardia costiera. A cui si è aggiunta anche una nave della Marina militare. È lo spiegamento di forze messo in campo da oggi per un’imponente operazione di soccorso di migranti al largo della Calabria. Si tratta di circa 1.300 persone su imbarcazioni che stanno cercando di raggiungere l’Italia. Tre motovedette della Guardia Costiera stanno operando, a circa 70 miglia a sud di Crotone, per prestare soccorso a un barcone con circa 500 migranti a bordo. Altre unità della Guardia Costiera – Nave Dattilo e ulteriori 3 motovedette – stanno prestando soccorso ad altri due barconi con un totale di circa 800 migranti a bordo che si trovano, invece, a circa 100 miglia da Roccella Ionica.
I soccorsi, coordinati dalla Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma in area di responsabilità Sar italiana, risultano particolarmente complessi per il numero elevato di persone presenti a bordo delle imbarcazioni alla deriva. Le operazioni proseguiranno nelle prossime ore anche con l’impiego di un aereo Atr 42, di Nave Corsi e di Nave Visalli della Guardia Costiera.
«Alarm Phone è in contatto con circa 500 persone su un barcone partito dalla #Libia, ci ha chiamato dall’area SAR italiana. Abbiamo allertato le autorità competenti. Non perdete tempo: mandate subito i soccorsi!». Lo scrive sui Twitter Alarm Phone, il servizio telefonico che riceve le richieste di soccorso nel Mediterraneo.
A bordo del motopeschereccio c’è una «situazione di grave pericolo» dice il capomissione di Mediterranea Saving Humans sottolineando che «tra le 9 e le 10 di questa mattina l’aereo Eagle 1 di Frontex ha sorvolato la posizione dell’imbarcazione e lo stesso ha fatto un elicottero della Us Navy». Mediterranea chiede che venga lanciata subito un’operazione di soccorso. «Non c’è un minuto da perdere. Mrcc Roma ha tutte le informazioni da diverse ore. E a scanso di equivoci, questa è una situazione di distress, non è un’operazione di polizia che serve, si tratta di un peschereccio strapieno di profughi in fuga, che chiede aiuto, ci sono decine di donne e bambini e da bordo segnalano che stanno già imbarcando acqua». Per questo, conclude Cararini, «chiediamo che per favore inviino le motovedette e i mezzi aerei della Guardia costiera, che aprano un evento Sar».
Sea Watch commenta la situazione di emergenza in un tweet, dove scrive che negli ultimi due giorni l’aereo Sea Bird «ha avvistato 36 imbarcazioni in difficoltà. La guardia costiera italiana ha provato a soccorrere altre sette imbarcazioni con la loro motovedetta già sovraffollata. Nel frattempo, il Centro italiano di coordinamento del soccorso in mare ignora il supporto offerto dalle Ong. In mare servono tutte le navi, delle autorità e della società civile, mentre il nuovo decreto va esattamente nella direzione contraria. Inaccettabile».
Circa 500 migranti arriveranno domani mattina nel porto di Reggio Calabria a seguito di un’operazione di soccorso effettuata dalla Guardia Costiera. L’orario di arrivo nello scalo reggino è previsto intorno alle 6.30 di domani mattina. Secondo quanto si apprende la macchina dei soccorsi è già a lavoro per predisporre quanto necessario per la prima accoglienza. I migranti verranno ospitati nella palestra di una scuola di Gallico.
«Sono preoccupato perché ci sono circa 1.300 migranti che secondo Frontex possono avere dei problemi in navigazione e mi dicono che i soccorsi sono piuttosto complicati. Il tema ormai non è soltanto dell’accoglienza, ma del soccorso in mare». Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sui possibili nuovi arrivi di migranti nei porti calabresi e sulle operazioni di salvataggio a largo delle coste regionali. «Ho proposto, e spero che qualcuno mi ascolti – aggiunge – che l’Europa debba pensare a strutture europee per fare i soccorsi. Anni fa c’era in Italia il programma ‘Mare Nostrum’, fu molto contrastato perché era un programma nazionale e si disse che era lo Stato che faceva da taxi per fare arrivare i migranti. Però se si facesse un Mare Nostrum a livello europeo, e l’Europa con navi battenti bandiera europea salvasse i migranti e si occupasse di ricollocarli già quando sono sulle navi nei diversi Paesi d’Europa – conclude -, in un colpo solo riusciremmo a salvare tante vite e a dare una risposta alla necessità che sia l’Europa ad occuparsi dei collocamenti».
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