GIZZERIA «La Calabria ha una grande opportunità, perché può essere davvero l’hub dell’Europa sul Mediterraneo». Così il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto agli Stati generali del Mediterraneo in corso a Gizzeria.
Secondo Occhiuto «il Mediteraneo sta diventando il luogo del mondo che concentra più risorse dal punto di vista logistico e noi abbiamo la prima infrastruttura d’Italia, che è il porto di Gioia Tauro, e abbiamo la Zes che si sta segnalando per grande operatività e grande efficienza. Stiamo rilasciando permessi e autorizzazioni in cinque giorni, ieri ne è stata rilasciata una in 24 ore. Quindi attraverso la Zes candidiamo la Calabria come il luogo dove si possono ricevere investimenti, si possono attrarre investimenti. Un’economia si sviluppa se riesce ad attrarre investimenti dall’esterno: non basta dirlo, bisogna essere operativi e farle, le cose, e sono molto soddisfatto del lavoro che il commissario Zes e il commissario del Corap stanno svolgendo e anche della loro ambizione di collegare questo progetto di attrazione degli investimenti in Calabria al progetto di attrazione degli investimenti del Mediterraneo. L’occasione quindi sarà propizia – spiega il governatore calabrese – per parlare con i decisori di investimenti pubblici e privati, non solo italiani ma anche dei Paesi che si affacciano sull’altra sponda del Mediterraneo. Qualche settimana fa ho parlato con il presidente della regione di Rabat, in Marocco, a giugno ospiteremo la conferenza dei presidenti delle Regioni del Mediterraneo in Calabria. Quindi su questo tema stiamo lavorando molto e l’ambizione è fare in modo che la Calabria possa vivere quello che le Regioni del Nord hanno vissuto nei decenni passati, quando, essendo prossimi al motore di sviluppo dell’economia europa cioè il manifatturiero tedesco, si sono avvantaggiate: noi oggi siamo prossimi al nuovo motore di sviluppo dell’economia europea che è appunto il Mediterraneo e dobbiamo avvantaggiarcene».
Per Occhiuto inoltre «il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura strategica, nel momento in cui parliamo della centralità del Mediterraneo è normale che debba essere lo Stato a infrastrutturare le Regioni del Mediterraneo. Ho detto infrastrutturare, attraverso appunto il Ponte sullo Stretto ma anche attraverso le infrastrutture complementari. Ha senso fare il Ponte se c’è un’autostrada che funzioni, se c’è l’Alta velocità ferroviaria, se c’è una direttrice viaria ridondante rispetto all’autostrada che è la Statale 106 Jonica. Devo però dire che grazie al Ponte abbiamo ottenuto 3 miliardi per la Statale 106 che si sommano alle altre risorse che siamo riusciti a ottenere. Oggi – ricorda il presidente della Regione Calabria – è andato in Gazzetta Ufficiale il bando per i lavori sulla Crotone-Cutro, che era un progetto bandiera per noi, finanziato con l’Fsc e quindi non con i tre miliardi che sono aggiuntivi. Ho chiesto al ministro Salvini di avere altre risorse per la Statale 106, per i tratti dell’autostrada A2 che devono essere rifatti. Ecco, il Ponte serve anche ad attrarre ulteriori investimenti infrastrutturali, quindi che ci sia questo interesse del governo nazionale è utile perché se c’è questo interesse c’è interesse anche verso le infrastrutture complementari al Ponte».
Inevitabile un passaggio sul tema dell’immigrazione, in Calabria diventata una drammatica attualità dopo la tragedia di Cutro di quasi un mese fa. Occhiuto dice di confidare nella cooperazione internazionale, ma poi specifica di essere «orgoglioso dell’esempio che la Calabria ha dato al Paese perché la Calabria si è dimostrato una regione solidale, accogliente, una regione che non ha dimenticato di aver patito nei decenni passati il dramma dell’emigrazione. Oggi sarò a Isola Capo Rizzuto, domani sarò a Cutro. Sto ragionando anche in ordine alla possibilità di far diventare una crisi, quella del fenomeno migratorio, un’opportunità per la nostra regione, ma ancora è troppo presto per parlarne». «L’emergenza migranti – ha poi ulteriormente specificato Occhiuto nel suo intervento agli Stati generali del Mediterraneo – è una sfida per tutti noi. L’Italia è accogliente, la Calabria ha dimostrato grande solidarietà, ma occorre lavorare per regolare gli arrivi. Il governo Meloni sta avendo un approccio corretto, e con il decreto approvato due settimane fa vuole colpire gli scafisti e prevedere flussi di ingresso. E sarebbe corretto investire in un nuovo piano Mattei per arginare gli arrivi. Ma dobbiamo anche lavorare per trasformare un problema in opportunità: i migranti possono darci una mano in tante mansioni che gli italiani non vogliono più svolgere. La mia personale opinione sul punto è che dovremmo accogliere la manodopera da alcuni Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Faccio un esempio: Msc, che è il più grande terminalista che opera presso il porto di Gioia Tauro, si appresta a realizzare la più grande fabbrica di container in India, perché lì il costo del lavoro è decisamente più basso, e quel Paese gli fornisce operai specializzati che in Italia non ci sono. Ecco perché – ha concluso Occhiuto – un piano di attrazione degli investimenti deve tenere conto dell’incrocio fra domanda e offerta di lavoro, che si apra anche ad accogliere i lavoratori di altre realtà. Se avessimo, appunto, questa migrazione da domanda dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, utilizzeremmo questa circostanza come un fatto di grande emancipazione sociale, e favoriremmo le imprese che volessero insediarsi ad esempio nell’area del porto di Gioia Tauro sul reperimento della manodopera». (c. a.)
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