LAMEZIA TERME Un Lamezia frenetico e arruffone manca la finale di Coppa Italia al cospetto di un Pineto più squadra, meglio disposto in campo, che ha mostrato più ordine chiudendo tutti i varchi al (non) gioco prevedibile della squadra di De Luca. Alla fine di un match storico che il Lamezia non è stato capace di svoltare neanche giocando per 37 minuti della ripresa con l’uomo in più, qualche riflessione su chi la squadra la dirige dalla panchina, De Luca appunto, bisognerebbe farla. In verità in discussione dovrebbe essere anche chi, il dg Gianni, questa squadra ha cercato di ‘rinforzarla’ (parola grossa in verità) al mercato di gennaio. Ma andiamo con ordine. Oggi il Lamezia ha sentito troppo lo storico appuntamento con un traguardo la finale appunto che sarebbe stata ancora più importante. Lo dimostra il fatto che già dopo 10 minuti il Pineto, complice l’atteggiamento ballerino che difesa e centrocampo lametino hanno mostrato, poteva sbloccarla. De Luca ha continuato con un modulo che sta mostrando buchi da ogni parte, non a caso in 11 gare (compresa oggi) tra campionato e Coppa Italia, ne ha vinte soltanto 3 (di cui due ai rigori), perse 5 e pareggiate 3. Non si può delegare la costruzione del gioco a due mediani, Maimone ed Emmanouil che hanno altre caratteristiche che non la costruzione del gioco. Si dirà che dovrebbero essere i tre (oggi Alma, Terranova e Morana) dietro l’unica punta (davvero troppo definire Cunzi tale, non certo per bravura quanto per caratteristiche e prestanza) a fare gioco, ma ormai Alma e Terranova sono a dir poco prevedibili con i tentativi di saltare l’uomo, oggi è davvero riuscito raramente. A proposito di Cunzi, eccezione che conferma la regola, solo una volta oggi si è reso pericoloso e però partendo da dietro e non spalle alla porta, nella quale però è stato bravo il portiere Mercorelli (13’) a respingere addirittura col piede destro. Cunzi ha pure causato l’espulsione di Nonni, ma certo non gli si può chiedere ancora di sacrificarsi nella morsa dei difensori avversari! Per il resto, chi doveva reggere il peso dell’attacco semmai, il croato Vasilj, è entrato soltanto a 8 minuti dalla fine e ironia della sorte ha pure avuto la palla del pareggio, ma l’ha sprecata malamente ciabattando fuori in diagonale. Anche Alma e Terranova sono stati a dir poco evanescenti oggi. Insomma il pubblico gialloblù, che era ritornato numeroso in tribuna pur applaudendo alla fine gli abruzzesi, non ha mascherato la delusione per la (non) prestazione lametina. Resta davvero l’amaro in bocca ma il Pineto si è mostrato roster esperto, sornione, camaleontico, capace di giocare sull’errore (oggi davvero tanti del Lamezia, anche nei passaggi semplici) avversario e sfruttando almeno una delle 6 occasioni avute, alcune clamorose a tu per tu con Mataloni, in un paio alquanto indeciso.
Come anzidetto parte bene il Pineto a favore di vento, rammentiamo capolista del girone F con +9 sulla Vigor Senigallia e dunque lanciato verso la C a sei gare dalla fine. Protagonista l’ex vibonese Allegretti che prima (7’) conclude con un sinistro sbilenco fuori davanti a Mataloni vanamente inseguito da Miliziano; e poi (10’) non approfitta di un buco di Silvestri e Mataloni esce al limite bloccando. Quindi il rasoterra anzidetto da parte di Cunzi che Mercorelli devia. Si arriva poi ad un angolo dell’onnipresente Lo Sicco che fa le prove del gol, con capitan Di Filippo (24’) che svetta in area ma centralmente Mataloni para. La risposta lametina è un cross da destra di Alma, ma Cunzi (30’) a centro area pur saltando non arriva sul cross. Bis due minuti prima con ancora Lo Sicco-Di Fillipo, colpo di testa del capitano a lato e difesa lametina spettatrice non pagante. Brivido al 40’: ennesima titubanza in area lametina, Allegretti sembra controllare un buon pallone, ma sul secondo tocco viene anticipato da Mataloni. Altro preallarme che il Lamezia ignora due minuti dopo: Maio se ne va indisturbato sulla sinistra e mette dentro dove Allegretti è in ritardo. Ed ecco al gol-partita: punizione da destra del solito Lo Sicco, svetta indisturbato Maio (43’) che gira di testa sul palo dove Mataloni proteso in tuffo non ci arriva. 0-1 ed esultano i 40 sportivi abruzzesi alle spalle di Mercorelli. Lamezia in bambola! E Allegretti sempre lui manca il raddoppio: se ne va in contropiede vanamente inseguito sempre da Miliziano, riesce pure ad aggirarlo ma col sinistro conclude alto. Ecco, giudicare buono questo primo tempo del Lamezia com’è stato fatto a fine gara in sala stampa ci pare spropositato!
Ripresa con gli stessi effettivi ed il Lamezia sembra rinvigorito. Ci prova in una delle rare percussioni a cui Emmanouil non ci abitua più, proprio il mancino del Lamezia ci prova con un tiro dalla distanza deviato in angolo da un difensore. Quindi due rossi per gli ospiti nel giro di 4 minuti: prima il vice allenatore dalla panchina per proteste. Poi al 12’ è il gigante Nonni, impeccabile e rude fino ad allora al centro della difesa del Pineto, ingenuo ad ostacolare su una palla vagante Cunzi da ultimo uomo. Gara in discesa per il Lamezia? Macchè. Entra anche gente del calibro di Addessi e Cristiani, redivivi dopo infortuni ed acciacchi vari. Il Lamezia si dispone con un offensivo 4-2-4, ma il risultato è che aumenta la frenesia e non si dimostra quella maturità e forza che dovrebbero invece emergere in situazioni del genere e soprattutto in squadre ambiziose! Sicuramente la squadra lametina ha qualche occasione in più ma la spreca malamente. Alla ripresa del gioco dopo il rosso a Nonni, punizione poco fuori area e Terranova sfiora d’un niente il palo alla sinistra di Mercorelli proteso in tuffo. Quindi Addessi crossa da destra e Terranova (27’) a due passi dalla porta è anticipato da Della Quercia su cui il lametino commette fallo. Tre minuti e ancora il dieci lametino gira di testa fuori, su angolo di Alma. Il Pineto in dieci non si scompone, si difende con ordine addirittura al 32’ con l’ottimo nuovo entrato Njambè (da solo regge a meraviglia il peso dell’attacco facendo reparto da solo!) rischia il raddoppio colpendo di testa a fil di palo una punizione del solito Lo Sicco, su cui Mataloni esce a vuoto. Altro brivido due minuti dopo sempre in area lametina: su un’altra punizione di Lo Sicco ancora indeciso l’estremo Mataloni che sembra bloccare, la palla gli sfugge e nel tentativo di rinviare c’è un contatto sospetto in area tra De Luca e Foglia, l’arbitro fa proseguire. Ultima illusione è una palla in area per Vasilj che non controlla bene, si decentra e dubbioso se tirare o passare al centro per Cunzi, decide alla fine per il diagonale. Ne vien fuori un tiraccio sbilenco che fa imprecare ancor di più di come si sia ‘scelto’ un attaccante di tal fatta l’ultimo giorno di mercato! Anche il mistero dei 5 minuti di recupero (segnalati da bordo campo sulla lavagnetta) ed i 4 realmente fatti giocare dall’arbitro Virgilio (in gara ha sembrato dimenticare i cartellini a casa) ed il match si chiude con l’esultanza meritata degli abruzzesi e a delusione degli sportivi lametini per aver assistito ad una brutta partita sponda lametina.
SALA STAMPA. Arriva prima mister Amaolo che ricorda sorridendo come il suo precedente a Lamezia non sia per nulla fortunato: “Perdemmo 3-0 e male alla guida del Morro d’Oro contro la Vigor”. Quindi alla nostra domanda se alla fine sia stata più facile del previsto, spiega: “Di facile nel calcio non c’è nulla: abbiamo fatto un’ottima partita nel primo tempo e se chiudevamo 2-0 non c’era nulla da dire. Nella ripresa ce la siamo complicata con l’espulsione di Nonni ma è stata premiata la nostra compattezza e spirito di sacrificio. Volevamo questa finale e ce la siamo presa. Il Lamezia? L’avevamo visto ed il Lamezia è questo: soffre la pressione avversaria ed oggi la nostra, che siamo partiti subito aggressivi. La finale la dedichiamo alla società, ai nostri tifosi che ci hanno seguito anche oggi dopo 8 ore di viaggio e ringrazio gli sportivi lametini alla fine che ci hanno applaudito, è questo lo sport visto anche lo scambio di sciarpe all’inizio”.
A dir poco scuro in volto mister De Luca che spiega: “Sapevamo la forza dell’avversario ma la gara stava andando per come l’avevamo preparata in settimana. Noi soffrivamo poco tranne per qualche loro ripartenza, qualcuna anche in fuorigioco. Abbiamo poi subìto un gol in cui non siamo stati bravi, intanto a commettere quel fallo da cui poi è scaturita la punizione. E non siamo stati lucidi in alcune occasioni, soprattutto in qualche episodio non sfruttato a dovere. Sapevamo che in queste gare diventa decisivo appunto l’episodio, che ha premiato il Pineto anche per nostre responsabilità ripeto sulla punizione da cui è scaturito poi il gol”. All’obiezione del non schieramento ad esempio di Borgia che avrebbe portato più ordine in un centrocampo senza idee, De Luca ha ribattuto: “Il motivo della sconfitta non sta lì, ho preferito far entrare il più esperto Cristiani ma soprattutto avere e sfruttare lì davanti i 4 grandi (Cunzi, Alma, Terranova e Addessi): purtroppo non siamo stati cattivi in zona gol. Dovevamo stare più tranquilli e soprattutto in superiorità non fare solo il compitino ma rischiare anche la giocata. Insomma avere meno fretta e più lucidità. E’ mancata la personalità anche per quella voglia di raggiungere subito il risultato”.
Alla fine le spiegazioni si trovano sempre ma appunto a fine gara servono a nulla. E domenica in campionato a Catania anche il quinto posto potrebbe saltare. Insomma, se c’è la volontà di fare i play off occorre cambiare registro, ma se il Lamezia è quello odierno si mancherà anche l’ultimo obiettivo di un’altra stagione deludente.
TABELLINO – Fc Lamezia Terme-Pineto 0-1
Fc Lamezia Terme (4-2-3-1): Mataloni; Miliziano, Silvestri, Cadili, De Luca (37’st Niakate) Maimone (16’st Cristiani), Emmanouil (16’st Addessi); Alma (36’st Vasilj), Terranova, Morana; Cunzi. A disp.: Martino, Monteleone, Nemia, Kanoute, Borgia. All. De Luca
Pineto (3-5-2): Mercorelli; Ceccacci (17’pt Braghini), Di Napoli, Nonni; Milani (14’st Della Quercia), Forgione, Lo Sicco, Capaldo; Maio (Njambè), Allegretti (14’st Pica). A disp.: D’Egidio, Marchegiani, Minincleri, Lucarini, Emili. All. Amaolo
Arbitro: Virgilio di Agrigento (Battista-Anile)
Marcatore: 43’pt Maio
Note: spettatori un migliaio circa con 40 sportivi ospiti; ammoniti Di Filippo e Lo Sicco. Espulso al 12’st Nonni (P) per fallo ultimo. Angoli 5-2. Rec.: 1’pt-4’st. In tribuna il ds della Reggina, Taibi.
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