CATANZARO «Parliamo di questo incontro già da prima che il procuratore nazionale antimafia ricoprisse il suo ruolo. Questo vi fa capire il rapporto che ho sempre avuto sul piano personale con Giovanni Melillo». Nicola Gratteri commenta così l’incontro con il capo della Dna, giunto a Catanzaro nel pomeriggio di mercoledì per confrontarsi con i magistrati della Dda del capoluogo. Quello tra Melillo e Gratteri è un rapporto che risale agli anni in cui il primo era capo di gabinetto. «Non dimentichiamo – spiega Gratteri – che quando era capo di gabinetto del ministro Orlando è stato lui quello che mi è stato più vicino di tutti per farci avere sette pubblici ministeri in più e un aggiunto. Non dimentichiamo che è stato Melillo a darci sette auto Passat quando noi avevamo le Fiat Punto bianche. È un rapporto antico quello che ho con il procuratore nazionale antimafia, un rapporto di stima e di affetto».
Gratteri scherza sulla presunta rivalità con Melillo nella corsa alla Dna: «Ricordate quando mi punzecchiavate – dice riferendosi ai giornalisti – e io vi ho detto “vedrete, la Procura nazionale antimafia migliorerà perché Melillo è un bravo organizzatore, capace”. E infatti non ho fatto ricorso sulla nomina». «Ma noi di tutto ciò già ne parlavamo prima – aggiunge Gratteri –, sapete che sono abituato a dire quello che penso. Questo è il mio rapporto con il procuratore Melillo». (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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