PAOLA Nuova udienza dinanzi al tribunale di Paola del processo a carico di Mattia De Rose, Massimo De Rose e Alessandro De Rose, fratelli originari di Diamante, in provincia di Cosenza, imputati di concorso in tentato omicidio aggravato ai danni di Stefano Perugino e Gianluca Perugino. I tre, sono attualmente sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere e sono difesi, rispettivamente, dagli avvocati Cristian Cristiano, Ugo Le Donne, Maurizio Nucci e Francesco Santelli. Le persone offese (difese dagli avvocati Francesco Liserre e Luigi Crusco) si sono costituite parte civile nel procedimento con il patrocinio dei rispettivi difensori. E’ parte civile anche il Comune di Diamante, tramite l’avvocato Giuseppe Marchese. Nel corso dell’ultima udienza sono stati sentiti tre carabinieri dei Ris di Messina, che hanno relazionato per quanto di rispettiva competenza e in merito all’indagine chimico merceologica per stabilire la natura dei fori presenti sulla felpa di Gianluca Perugino, una delle due vittime dell’agguato. Dal racconto dei testimoni, è emersa la presenza di una relazione di natura balistica che ha confermato l’esplosione di almeno cinque proiettili nel bar Perugino. Importante nelle indagini anche l’esame chimico sui materiali rinvenuti sugli indumenti dei destinatari dei proiettili e sugli oggetti sottoposti poi a sequestro. Nella prossima udienza, saranno escussi i carabinieri di Diamante e Scalea che hanno effettuato i primi rilievi dopo l’agguato. (f.b.)
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