ROMA La Camera ha respinto un ordine del giorno del M55, a prima firma della vicecapogruppo Vittoria Baldino, al Decreto sul Ponte sullo Stretto che impegnava il governo «a prevedere con urgenza, anche con un decreto legge ad hoc alla messa in sicurezza» della zona del crollo del viadotto del Comune di Longobucco e ad ogni altra azione volta a togliere i cittadini dall’isolamento. Via libera invece a un ordine del giorno presentato sempre sulla vicenda del crollo della Sila Mare dal parlamentare della Lega Domenico Furgiuele, odg che impegna il Governo «a monitorare gli esiti degli accertamenti svolti dalla Commissione tecnica, istituita da Anas, sulle cause del cedimento e a valutare l’opportunità di procedere, sulla base di tali valutazioni, a promuovere un percorso di ripristino dell’opera».
Nell’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle quindi si impegnava il governo ad emanare apposito decreto per Longobucco e inoltre a stipulare una convenzione con Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, Anas e regione Calabria per mettere in sicurezza le infrastrutture calabresi. Negativo il parere del governo, espresso in aula dal sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante. Il no suscita le contestazioni dei pentastellati: «Quando parlo di isolamento – dichi la Baldino – mi riferisco al fatto che dopo il crollo della Sila Mare sono state miracolosamente riaperte al traffico e rese transitabili delle strade prima chiuse, perché a rischio frana. Il prezzo per uscire dall’isolamento è rischiare la vita ogni qualvolta si percorre una strada per uscire dal paese. Quando parlo di isolamento mi riferisco al fatto che stiamo parlando di comunità non servite da servizi essenziali come ospedali e scuole. A tal proposito oltre il danno la beffa, durante la protesta dei cittadini è giunta una nota dal ministero dell’istruzione e del merito sancente la chiusura di una delle due scuole di secondo grado che servivano la città. Mentre una comunità restava isolata il ministero invitava le famiglie, tra cui quella di due studenti disabili, ad iscrivere i figli presso altre scuole della provincia. Oggi ci venite a dire – rileva la vicecapogruppo alla Camera – che non c’è nessuna urgenza per ripristinare l’opera e togliere Longobucco dall’isolamento? Avete provato a vivere in un paese da cui non si può uscire? Dove si vi prende un infarto siete morti perché l’ambulanza non potrà mai arrivare in tempo? In Calabria se hai un figlio disabile sei lasciato da solo: perché lo Stato non ti aiuta e ti chiude anche la scuola. Non voglio essere complice dell’ennesima presa in giro della politica che in trent’anni ha usato la Calabria solo come urna elettorale per portare nelle istituzioni persone che il nome Longobucco non lo sanno neanche pronunciare», conclude la Baldino che non accoglie l’invito del governo a riformulare l’ordine del giorno. «Riformulazione – evidenzia il M5S – che voleva fermarsi a monitorare gli esiti della commissione tecnica sulle cause del cedimento e sulla base di tali esiti valutare l’opportunità di promuovere un ripristino dell’opera».
Riformulazione che in realtà sembra rintracciarsi nell’ordine del giorno di Furgiuele, della Lega. «Voglio ringraziare il ministro Salvini e non lo faccio per una questione di cordata, di appartenenza. Semplicemente – sostiene in aula Furgiuele – voglio ribadire che un atteggiamento che va nella direzione di investigare e di approfondire un evento disastroso per una comunità che era già abbastanza isolata è molto più positivo rispetto a una strumentalizzazione politica, come quella che è arrivata da diversi settori delle opposizioni, che evidentemente hanno preferito cavalcare l’onda emotiva anziché dedicarsi a controllare e a supportare le indagini del caso, indagini anche di carattere giudiziario. Il tentativo di attribuire il crollo di questa parte di viadotto all’attuale Governo è direi superficiale, quantomeno, perché, da una parte, il Governo si è insediato soltanto da qualche mese, dall’altra, questo viadotto ha poco meno di dieci anni. Non quale componente del movimento Lega ma quantomeno quale segretario della Commissione trasporti, so cosa sta facendo il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e posso garantire che, sin dal suo insediamento, si è premurato di avviare il monitoraggio di almeno 1.400 manufatti, cioè ponti, viadotti e gallerie. Mi chiedo – prosegue il deputato calabrese della Lega – quale tipo di monitoraggio abbiano effettuato, negli ultimi 10 anni, gli ultimi 4 ministri, cioè Giovannini, De Micheli, Toninelli e Delrio. Ciò detto e auspicando che la strumentalizzazione politica non sia il faro che debba illuminare il nostro percorso in questa fase difficile per la nostra nazione, con questo ordine del giorno ho chiesto semplicemente al governo di impegnarsi ulteriormente – il sindaco di Longobucco verrà ricevuto già alle ore 12 di venerdì direttamente presso il ministero – per monitorare questo tavolo tecnico e, magari, per supportarlo nella velocizzazione dei lavori, per trovare le cause e anche le soluzioni e, una volta trovati gli effettivi responsabili e le effettive cause, porre in essere, nel più breve tempo possibile, tutti i lavori necessari per liberare dall’isolamento Longobucco e tutto l’hinterland». (redazione@corrierecal.it)
x
x