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Nuova Pac, il giudizio «non positivo» di Confagricoltura Calabria

“Agricoltura sostenibile: criticità e opportunità della nuova programmazione” è il tema dell’incontro organizzato da Confagricoltura Cosenza

Pubblicato il: 22/05/2023 – 18:38
di Fabio Benincasa
Nuova Pac, il giudizio «non positivo» di Confagricoltura Calabria

COSENZA “Agricoltura sostenibile: criticità e opportunità della nuova programmazione” è il titolo del convegno organizzato da Confagricoltura Calabria e Confagricoltura Cosenza nei saloni della Provincia di Cosenza. La nuova Pac (politica agricola comune) datata 2023, resterà in vigore fino al 2027. Stati e regioni hanno definito gli interventi della riforma condensandoli con propri piani strategici, compresa l’Italia che si è munita di un piano di quasi quattromila pagine. Non si tratta della riforma che Confagricoltura aveva auspicato, una considerazione che accomuna tutti gli interventi dei relatori. Le criticità ovviamente sono declinate a livello nazionale, ma poi c’è anche una specificità calabrese. Qual è il giudizio di Confagricoltura? «E’ un giudizio non positivo», esordisce il presidente Confagricoltura Calabria, Alberto Statti.

Alberto-Statti
Alberto Statti

«Lo abbiamo detto a livello nazionale, attraverso il presidente Giansanti, fin dalle prime ore dell’entrata in vigore di questa programmazione. Lo diciamo anche a livello regionale. Si guarda molto poco alle imprese, si guarda molto poco alla competitività, si guarda molto poco alle aziende professionalizzate», continua Statti – che aggiunge: «Oggi abbiamo bisogno di un sistema che renda competitive le aziende, le assista per ciò che attiene gli aspetti commerciali, nei processi di commercializzazione per affrontare i mercati e fare in modo che i nostri prodotti raggiungano i consumatori di tutto il mondo». Cosa serve? «Per fare tutto questo, sono necessarie scelte coraggiose e un’inversione di tendenza. Ci auguriamo che si possano fare le dovute rettifiche per consentire alle imprese agricole di questa regione, di qualsiasi dimensione, di essere al centro dell’attenzione».

«La sostenibilità ambientale è un tema cruciale»

«E’ una riforma molto complessa che viene anche da anni di negoziato», dice al Corriere della Calabria, Luigi Polizzi direttore generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea del ministero Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste. «Le ultime battute hanno visto un cambiamento epocale della politica agricola per i prossimi anni e per la prossima programmazione, si è posto l’accento, soprattutto sulla questione prettamente ambientale, ponendo l’accento sulle criticità che riguardano soprattutto la tenuta della competitività dell’azienda e quindi della redditualità della stessa».

Luigi Polizzi

«La sostenibilità ambientale, visti i cambiamenti climatici, è un tema cruciale. Siamo quasi alla fine di maggio – continua – e viviamo un clima quasi autunnale, con delle piovosità che in altri tempi non si erano viste, con una situazione alluvionale abbastanza importante nelle regioni del nord, che vedono compromesse molte delle produzioni più importanti del sistema agroalimentare italiano, come quelle ortofrutticole».
Come si affronta l’emergenza climatica? «Abbiamo necessità di affrontare con nuove misure e nuove attività, le conseguenze di questi cambiamenti climatici e quindi necessità anche di fare una impresa in maniera diversa, nella quale chiaramente ci sia la coniugazione tra competitività e sostentamento ambientale».

La figura chiave dell’imprenditore agricolo professionale

Sullo sfondo della discussione relativa alla Pac, c’è sempre la figura dell’imprenditore agricolo professionale. «L’imprenditore agricolo professionale è una sfida che Confagricoltura si è posta anche, ma non solo, per quanto riguarda questa politica agricola comune», sostiene al Corriere della Calabria Vincenzo Lenucci, Area Economica e Centro Studi Confagricoltura.

Vincenzo Lenucci

«Abbiamo imparato, negli ultimi anni, quanto sia importante l’autoapprovvigionamento. È evidente che chi produce per cibarci tre volte al giorno ha una funzione non solo economica, ma anche sociale ed anche ambientale».
Secondo Lenucci, «occorre distinguere chi fa impresa a titolo professionale e orientato al mercato da chi, invece, ha un ruolo importante e multifunzionale sul territorio. Vanno entrambi sostenuti, ma va forse considerata la differenza tra questi operatori».

Le formazione degli imprenditori

Formazione. E’ questa la parola chiave dell’odierno incontro a Cosenza. «Un incontro tecnico per spiegare le dinamiche agli imprenditori che affronteranno la nuova programmazione comunitaria, la nuova Pac», dice Paola Granata, presidente di Confagricoltura Cosenza.

Paola Granata

Che aggiunge: «C’è un malcontento da parte di tutti e per questo eravamo già pronti l’anno scorso ad organizzare il medesimo convegno quando ancora si stava discutendo della nuova programmazione. Adesso è ormai entrata in vigore e il confronto di oggi è legato all’analisi dei principali punti di crisi: quello sociale e ambientale». All’incontro hanno preso parte anche Nicola Cilento della giunta di Confagricoltura, Angelo Politi, direttore Confagricoltura Calabria e Giacomo Giovinazzo, direttore del dipartimento regionale agricoltura.

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