ROMA Prosegue in Giunta delle elezioni della Camera la battaglia, iniziata settimane fa, del Movimento 5 stelle per impedire “lo stravolgimento del voto” alle politiche del 25 settembre. Tutto ha inizio quando Forza Italia, con il deputato Pietro Pittalis, presenta un emendamento – sottoscritto da tutta la maggioranza – al testo riguardante la valutazione di validità o nullità delle schede alle politiche. Il centrodestra propone che siano considerate (ex post) valide anche le schede, contrariamente alle indicazioni fornite dal ministero dell’Interno prima delle elezioni, nelle quali sono stati espressi voti su più liste a sostegno di uno stesso candidato nei collegi uninominali, ad ora considerate invece nulle. «E’ un tentativo di sovvertire il voto democratico», è l’accusa dei 5 stelle che, in base all’emendamento, perderebbero un seggio in Calabria a favore di Forza Italia (il ricorso è stato presentato dall’azzurro Gentile e, se accolto, andrebbe a discapito della 5 stelle Orrico). Ma l’effetto domino, per i pentastellati, si allargherebbe a macchia d’olio e potrebbe coinvolgere oltre una decina di seggi in tutta Italia, con l’esito – sostiene un dossier commissionato proprio dal Movimento – di vedere esclusi dal Parlamento anche nomi eccellenti (secondo il documento sarebbero a rischio la ministra Eugenia Roccella, Roberto Speranza o anche Umberto Bossi). La Giunta delle elezioni tornerà a riunirsi martedì, ma nella seduta di ieri si è consumato un nuovo round. E’ stata infatti respinta la richiesta dei 5 stelle di procedere ad audizioni nell’ambito dell’esame dei criteri per la valutazione di validità o nullità dei voti (contrari alle audizioni FdI e Lega, mentre Pd, M5s e Avs si sono detti favorevoli).
La pentastellata Anna Laura Orrico ha rimarcato che «l’emendamento di FI potrebbe creare effetti non solo nei collegi uninominali nei quali sono stati presentati ricorsi, ma anche in almeno tredici collegi uninominali nei quali si è avuto uno scarto non cospicuo di voti tra il candidato eletto e il secondo più votato, ad esempio nelle circoscrizioni di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e gli effetti potrebbero riverberarsi anche sulle proclamazioni nei collegi plurinominali della circoscrizione e, a catena, tra le diverse circoscrizioni». La M5s Stefania Ascari ha quindi definito «grave che la maggioranza non consenta di ascoltare esperti della materia», condannando quella che, a suo avviso, «è una vera e propria ‘dittatura politica’». Ed è tornata a stigmatizzare l’obiettivo della maggioranza che, anche citando alcuni esperti in materia, introducendo ex post «un nuovo criterio di validità del voto, si vara una norma contra legem». Per il M5s «la Giunta rischia così di sovvertire il voto dei cittadini». Nulla di tutto ciò, ribatte l’esponente di Forza Italia Pittalis, autore dell’emendamento “incriminato”. «E’ il solito pessimo costume dei 5 stelle – dice all’AGI – stanno falsando i dati e così facendo non agevolano il necessario dialogo e confronto. Tutto nasce proprio dal Movimento 5 stelle – spiega ancora Pittalis – quando nella scorsa legislatura hanno approvato un emendamento per affermare la nullità delle schede con voti assegnati a due diverse liste della stessa coalizione che sostiene il candidato in un collegio uninominale. Noi del centrodestra, e siamo uniti – ma lo stesso emendamento lo ha presentato anche Più Europa con Della Vedova e un emendamento del Pd a firma Malavasi mira ad eliminare quella norma dei 5 stelle, vogliamo solo salvaguardare il voto degli elettori in ossequio al principio del favor voti”. Insomma, per Pittalis «si sta solo ripristinando una regola democratica che salvaguarda la volontà degli elettori. E’ il solito pessimo costume dei 5 stelle: creare disinformazione sulla base di dati inconsistenti». Proprio in merito al dossier elaborato dai 5 stelle, il deputato di FI è molto critico: «Ma come si fa a fare una proiezione su quanti parlamentari perderebbero il seggio, quando non si ha neanche certezza sui motivi di nullità delle schede, quante sono le nulle, se si farà ricorso… si parla artatamente di cose astratte create solo per determinare l’effetto panico». L’esponente azzurro è certo: «Non ci sarà nessun effetto” domino, “anche perché la norma non riguarda il proporzionale e tutti è limitato ai soli 4 ricorsi presentati sull’uninominale». Un nuovo round della battaglia sulle schede nulle è previsto martedì prossimo, quanto la Giunta delle elezioni della Camera tornerà a riunirsi. (AGI)
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