«L’incontro informale di cui riferisce a mezzo stampa la presidente Gentile e al quale hanno partecipato i rappresentanti del governo regionali, dei sindacati e delle associazioni di categoria può essere sicuramente un primo passo se segna l’avvio di un percorso più ampio e non si limita a diventare una vetrina per illustrare una proposta di riforma già confezionata e immodificabile». Lo scrive il gruppo regionale del Pd in una nota. «In questo senso prosegue il gruppo Pd – registriamo come un pesante scivolone la circostanza che la presidente Gentile neanche abbia citato la proposta di riforma che abbiamo depositato in Consiglio. La nostra proposta – prosegue la nota – è finalizzata ad avere una più efficace razionalizzazione organizzativa di questi enti. Il testo normativo prevede, come passo iniziale, la soppressione e la messa in liquidazione degli attuali undici consorzi seguita da un disegno di delimitazione di nuovi consorzi comprensoriali e un maggior coinvolgimento delle organizzazioni sociali e datoriali maggiormente rappresentative». «Il punto fondamentale di diversità rispetto alla proposta proveniente dal centrodestra – spiegano in consiglieri del Pd – riguarda la “centralizzazione” delle funzioni in un Ente unico. Si tratta dell’idea generale che questo governo insegue fin dal suo insediamento e in ogni settore. Ma l’accentramento non è sinonimo né di efficienza, né di trasparenza, né di vera riforma. Nel caso specifico dei Consorzi – dicono ancora i consiglieri del Pd – la creazione di un Ente unico non è la migliore risposta alla governance dei processi. Una risposta che non terrebbe conto dell’estensione del territorio calabrese con le sue differenze ed eterogeneità morfologiche e ambientali. Per questo, all’interno della nostra proposta di riforma, abbiamo previsto che i singoli consorzi operanti su porzioni di territorio omogenee, possano organizzarsi in Distretti di comprensorio. Siamo convinti, allo stesso tempo, che l’attuale struttura organizzativa non sia più funzionale ad una gestione virtuosa anche dal punto di vista economico-finanziario, alla luce degli scioperi che hanno interessato alcuni di questi enti negli ultimi mesi e che hanno restituito l’immagine di un settore completamente allo sbando. Chiediamo – concludono i rappresentanti del Pd a palazzo Campanella – che si apra adesso una fase reale di consultazioni con le parti sindacali e datoriali volta non solo ad illustrare proposte già preconfezionate, ma aperta a raccogliere i contributi dei soggetti interessati, dei rappresentanti territoriali, sindacali, delle associazioni di categoria. Il tema della difesa del territorio e della prevenzione del rischio idrogeologico è delicato e centrale per il futuro della Calabria e merita un confronto adeguato anche in Consiglio per arrivare alla sintesi migliore di tutte le proposte in campo. E riteniamo indispensabile che su questo si apra, fin da subito, un dibattito pubblico».
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