Aste giudiziarie truccate nel Lametino, confiscati beni per 700 mila euro
Nel mirino dei finanzieri il patrimonio accumulato da Raffaele Calidonna, considerato il dominus del sistema. Tra i beni 5 abitazioni e 2 terreni

CATANZARO I finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro hanno eseguito un’ordinanza di confisca emessa dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Gli accertamenti patrimoniali svolti dalle Fiamme gialle del Gruppo di Lamezia Terme – relativi a una pregressa indagine di polizia giudiziaria che ha disvelato e posto fine al sistema fraudolento che ha condizionato per oltre un decennio le vendite giudiziarie – hanno permesso l’individuazione e l’aggressione di un patrimonio illecitamente accumulato nella disponibilità diretta e indiretta di Raffaele Calidonna, presunto dominus dell’associazione a delinquere, considerato dagli inquirenti un soggetto vicino alle consorterie criminali locali. I beni sottoposti a misura ablativa sono infatti risultati sproporzionati rispetto alla capacità economica lecita. Più nel dettaglio le indagini hanno permesso di ricostruire il profilo economico- patrimoniale dei vari soggetti coinvolti in prima persona e/o per l’interposizione fittizia nelle varie disponibilità patrimoniali, individuando acquisizioni di beni immobili quali 5 abitazioni e 2 terreni prive di giustificazioni, per un valore di circa 700 mila euro sui quali l’Autorità giudiziaria ha disposto la confisca ai sensi del Codice Antimafia. L’importante risultato investigativo, nel testimoniare il ruolo del Corpo della Guardia di Finanza quale fondamentale presidio di legalità a tutela della sicurezza economico–finanziaria, rappresenta il completamento dell’azione repressiva sui gravi fatti illeciti che hanno interessato per diverso tempo le Aste giudiziarie del comprensorio lametino.