Chiesa di Camigliatello, «l’adeguamento liturgico sia compatibile con l’identità del luogo»
La missiva del gruppo “Pro conservazione altare ligneo” inviata al vescovo di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato

«Come di sicuro saprà, perché informato da don Massimo Iaconianni e don Luca Perri, l’incontro del 21 maggio, organizzato per la presentazione ai parrocchiani del progetto di adeguamento liturgico della chiesa di Camigliatello Silano si è svolto in un clima di grande partecipazione ed attenzione al tema e nel corso dello stesso molti partecipanti hanno manifestato il loro dissenso per il cambiamento radicale che si intende attuare all’interno della chiesa. Le affermazioni di don Luca (direttore dell’ufficio liturgico)
supportate dal testo della “Nota Pastorale” relativa all’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica (anno 1996) ci ha spinti ad approfondire quanto il testo precisa e non abbiamo rilevato la necessità e soprattutto l’obbligatorietà di attuare un cambiamento tanto drastico». E’ quanto scrive, in una nota, il gruppo pro conservazione altare ligneo con una missiva indirizzata al vescovo di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato.
Al contrario lo studio della “Nota Pastorale” evidenzia la necessità di attuare l’adeguamento liturgico seguendo i criteri della creatività e soprattutto della conservazione, dell’adattamento nella salvaguardia e non solo… l’adeguamento liturgico non è un fatto di interesse esclusivamente ecclesiale, non può essere affidato alla sola
iniziativa del parroco…. è al contrario un evento di pubblica evidenza, oggetto di attenzione, di discussione, di valutazione anche al di fuori delle comunità cristiane questo perché la Chiesa vive ed opera all’interno della società a stretto contatto, in dialogo e a confronto con sensibilità e culture diverse.
Sulle nostre chiese convergono interessi diversi: liturgici, culturali, normativi e soprattutto, nel caso di Camigliatello Silano turistici. La conciliazione fra i molteplici interessi è possibile e va coerentemente perseguita! Noi parrocchiani riteniamo che
l’adeguamento liturgico debba essere compatibile con l’identità della chiesa, deve promuovere il senso di appartenenza dei fedeli; non è accettabile un progetto (come quello che ci è stato sottoposto) che introduce uno stile” ultra moderno” all’interno della nostra chiesa che di “moderno” non ha assolutamente nulla! La nostra è una chiesa di montagna, ubicata nel cuore della Sila in cui la materia regina non può che essere il legno! Ribadiamo che certamente il legno va curato, trattato e restaurato perché come tutti i materiali vivi necessita di interventi di manutenzione specifici e riteniamo fortemente che l’opera di recupero sarebbe certamente meno costosa dell’integrale sostituzione prevista dal progetto.
A tal proposito l’incontro si è concluso con la promessa di rivedere il progetto presentato, accogliendo le istanze dei parrocchiani che possiamo riassumere in pochi punti:
- CONSERVAZIONE DELL’ALTARE ESISTENTE E DELLA PEDANA CIRCOLARE
IN LEGNO CHE DA’ IMPORTANZA A TUTTO IL PRESBITERIO; - MANTENIMENTO DEL RIVESTIMENTO LIGNEO ALLA
BASE DEL PREZIOSO MOSAICO;