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La scomparsa

È morto l’attore Francesco Nuti

Aveva 68 anni ed era malato da tempo. A dare la notizia la figlia Ginevra. La madre originaria di Crotone

Pubblicato il: 12/06/2023 – 16:47
È morto l’attore Francesco Nuti

ROMA «È morto stamattina a Roma l’attore Francesco Nuti. Aveva 68 anni ed era malato da tempo. Lo rende noto con una nota la figlia Ginevra assieme ai familiari – la madre, Anna Giglio è originaria di Crotone – che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma. La data e il luogo delle esequie saranno rese note nelle prossime ore. «La stessa famiglia – comunica l’agenzia di comunicazione Galli Torrini – chiede che sia rispettato il momento di grande dolore e per questo motivo non rilasceranno dichiarazioni».

Il profilo

Francesco Nuti ha vissuto due vite: la prima da attore e regista – interprete di quel tipo di commedia romantica e agrodolce che ha avuto grande presa sugli autori comici delle generazioni successive – che con la sua leggerezza è stato campione di box office negli anni ’80; la seconda, ormai vittima della crisi del suo stesso cinema comico, segnata da un calvario di cadute, incidenti, accidenti e malattie, che dal 2006 lo avevano reso semi infermo.
Attraverso una marcata cadenza dialettale e personaggi che giocano sul tentativo di riappropriarsi del ruolo dominante all’interno della coppia, Nuti ha interpretato commedie brillanti dai toni vagamente surreali che hanno avuto un successo strabiliante: “Io, Chiara e lo Scuro”, “Casablanca, Casablanca”, “Tutta colpa del paradiso”, “Stregati”, “Caruso Pascoski di padre polacco”, “Willy Signori e vengo da lontano”, fino a “Donne con le gonne”, fortunata pellicola che nella stagione 1991/92 battè ogni record d’incassi, segnando il momento di maggior successo della sua carriera: ne fu sceneggiatore, regista e attore protagonista al fianco della bellissima Carole Bouquet.

La vita e gli esordi

Nato a Prato il 17 maggio 1955, Francesco Nuti esordisce come attore dilettante ancora studente, scrivendosi da sé i monologhi. Fu notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci che lo vollero nel gruppo I Giancattivi, e proprio diretto da Benvenuti lavorò per la prima volta nel cinema in “Ad ovest di Paperino” (1981), rivisitazione del repertorio comico del terzetto toscano. 
Abbandonato il trio, con il quale si era cimentato nel cabaret e aveva partecipato a trasmissioni televisive di successo, quali, per esempio, “Non stop” (1977-78) del regista Enzo Trapani su Raiuno, inizia la carriera solista prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi.
Per la regia di quest’ultimo ha recitato in tre film che ne hanno messo in luce l’originale comicità: “Madonna che silenzio c’è stasera” (1982), in cui replica il personaggio del film di Benvenuti e che lo rende popolare anche grazie alla canzone “Puppe a pera”; “Io, Chiara e lo Scuro”, con Giuliana De Sio, per il quale si è guadagnato particolari consensi; e “Son contento” (1983). Sono tre pellicole che gli danno grande notorietà: in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nel secondo titolo, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista.

La crisi dopo il grande successo

I tiepidi consensi ai botteghini di fine anni ’90, non paragonabili ai successi del decennio precedente, provocano a Nuti una profonda depressione e problemi di alcolismo e le cronache del 2003 accennano anche a un tentato suicidio.
Ma il destino ha un’ultima beffa per lui: alla vigilia del ritorno sul set, il 3 settembre 2006, cade dalle scale della sua abitazione e sbatte la testa; ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, a causa di un grave ematoma cranico, entra in coma, dal quale esce il 24 novembre 2006. Viene trasferito nell’ospedale Versilia di Lido di Camaiore (Lucca), sede di un centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria e nel febbraio 2009 torna nella sua casa di Prato, assistito dal fratello Giovanni, medico e compositore, suo collaboratore in diversi film: ma non sarà più autonomo, con difficoltà serie agli arti e difficoltà di linguaggio, costretto a vivere su una sedia a rotelle.
Nel gennaio 2016 Nuti è salito alla ribalta della cronaca per una vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto suo malgrado: il suo badante georgiano di 35 anni viene denunciato per maltrattamenti nei confronti dell’attore pratese da tempo immobilizzato a letto. Un anno dopo il licenziamento, il georgiano viene arrestato perché accusato di far parte di una banda di connazionali dedita ai furti nei negozi.
Nel settembre 2016 Nuti viene ricoverato nel reparto di rianimazione del Cto dell’ospedale fiorentino Careggi per una emorragia cerebrale. Negli anni successivi è stato in cliniche riabilitative a Roma.

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